TITOLO: Loving Donovan
AUTRICI: Anne Went, Mari Thorn
EDITORE: self publishing
DATA DI PUBBLICAZIONE: 13 Dicembre 2016
GENERE: contemporary romance
SINOSSI
Cliff Brewster è il giovane e geniale erede di una famiglia dal recente passato nobiliare. Ha una mente brillante che lo ha fatto spiccare nel mondo degli affari e una ancor più brillante predisposizione a godersi la vita.
Un mix esplosivo. Una preoccupazione non da poco per sua nonna, la temibile Lady Brewster. Come impedire che Cliff disperda il suo potenziale? Semplice, ponendogli accanto un 'tutor' che ne regoli l'esistenza. E chi meglio di un maggiordomo? Ma siamo nel terzo millennio e le donne hanno ormai conquistato ruoli che una volta erano appannaggio dei soli uomini. Così Lady Brewster ingaggia non IL, ma LA migliore "butler" d'Inghilterra.
Ferrea e inflessibile, anche se dotata di una dolcezza nascosta, Greta Donovan avrà il non facile compito di contenere gli eccessi del giovane Brewster e Cliff ricambierà facendo di tutto per liberarsi di lei.
Persino Teddy, Charlie e Susan, gli inseparabili amici di Cliff, non riusciranno ad evitare di affezionarsi a Don, e quando lui scoprirà di poter essere migliore grazie al suo instancabile sostegno, sarà la fine per il loro strano rapporto di lavoro.
Don è spiazzata: può un datore di lavoro, diventato un amico, trasformarsi in qualcosa di più?
E Cliff accetterà di cambiare? A che prezzo?
Greta si rifiuta anche solo di pensarlo e Cliff dovrà dimostrarle di essere cambiato, ma la cocciutaggine di una temibile lady darà ad entrambi un'ultima e definitiva opportunità e alla fine... LOVING DONOVAN!
Un mix esplosivo. Una preoccupazione non da poco per sua nonna, la temibile Lady Brewster. Come impedire che Cliff disperda il suo potenziale? Semplice, ponendogli accanto un 'tutor' che ne regoli l'esistenza. E chi meglio di un maggiordomo? Ma siamo nel terzo millennio e le donne hanno ormai conquistato ruoli che una volta erano appannaggio dei soli uomini. Così Lady Brewster ingaggia non IL, ma LA migliore "butler" d'Inghilterra.
Ferrea e inflessibile, anche se dotata di una dolcezza nascosta, Greta Donovan avrà il non facile compito di contenere gli eccessi del giovane Brewster e Cliff ricambierà facendo di tutto per liberarsi di lei.
Persino Teddy, Charlie e Susan, gli inseparabili amici di Cliff, non riusciranno ad evitare di affezionarsi a Don, e quando lui scoprirà di poter essere migliore grazie al suo instancabile sostegno, sarà la fine per il loro strano rapporto di lavoro.
Don è spiazzata: può un datore di lavoro, diventato un amico, trasformarsi in qualcosa di più?
E Cliff accetterà di cambiare? A che prezzo?
Greta si rifiuta anche solo di pensarlo e Cliff dovrà dimostrarle di essere cambiato, ma la cocciutaggine di una temibile lady darà ad entrambi un'ultima e definitiva opportunità e alla fine... LOVING DONOVAN!
ESTRATTO
- Sei insistente, Don!
- Il mio curriculum preferisce l'espressione: 'professionale', signore.
- E sei esasperante!
- Faccio solo tesoro degli insegnamenti ricevuti, signore.
- Sei una maledizione! ...
- Evidentemente hanno ritenuto gliene occorresse una, signore.
- Il mio curriculum preferisce l'espressione: 'professionale', signore.
- E sei esasperante!
- Faccio solo tesoro degli insegnamenti ricevuti, signore.
- Sei una maledizione! ...
- Evidentemente hanno ritenuto gliene occorresse una, signore.
I PROTAGONISTI
Cliff Brewster
E poi ci sono io sono. Cliff Brewster. Aria sfrontata e belloccia, modestia inesistente, un carattere esuberante e facile agli eccessi che sfoggio per coprire quei dieci centimetri che mi mancano e che farebbero di me un dio greco. Non ho sangue nobile nelle vene, ma quello molto più impegnativo di una famiglia che da alcune generazioni serve sua Maestà brillando nella carriera diplomatica. È prop...rio in virtù dei servigi diplomatici – e gira voce anche per quelli non meno importanti riscossi battendo Re Giorgio sul campo da golf – che il mio bisnonno si è guadagnato anche il titolo da baronetto. In realtà io me ne sono sempre fregato delle mie origini e del mio status, e anzi, una delle mie poche certezze è sempre stata quella di non voler finire a portare la valigetta di qualche ambasciatore in giro per il mondo. Lascio a Teddy questo onore perché la mia vera passione sono la tecnologia e i computer, ma soprattutto i giochi che ci girano sopra. A dieci anni avevo già craccato la mia prima console e ci avevo installato una versione corretta di un gioco che secondo me poteva ambire a molto più di ciò per cui veniva pagato.
Se oggi sono qui vestito da pinguino è proprio per dimostrare alla mia famiglia che so trasformare quelle che sembrano scemenze in un business pazzesco e per una specie di miracolo posso pregiarmi del titolo di Dottore in Modelli e Sistemi dell’Elaborazione dell’Informazione. Un nome orribile, più pomposo di quello di Charles Philip Arthur George Windsor, ovvero del nostro perennemente futuro-e-mai monarca, ma sta a significare che nonostante le mie intemperanze sono un fottuto genio del fottuto mondo virtuale!
«Brewster, a quanto pare è riuscito a farci questo immenso regalo…»
Io, Teddy e Charlie ci voltiamo all’unisono, senza nemmeno aver bisogno di sapere a chi appartenga questa voce. Il professor Wayne è stato il relatore della mia tesi e i miei amici sanno bene quanto ho dovuto penare per fargli accettare alcune idee a cui non volevo assolutamente rinunciare.
«Professore, lo sa che per lei io farei qualunque cosa... soprattutto adesso che ho finito!» rispondo con uno dei miei sorrisi più sfacciati. Wayne scrolla le spalle e abbozza anche lui un sorriso.
«Ammetto che in laboratorio ci mancheranno le sue abilità ludiche Signor Brewster, anche se ancora non ho capito come le riuscisse di giocare contemporaneamente sulla Play, la X-Box, due cellulari e un tablet.»
«Professore, lei mi mortifica! Lo sa che non si trattava solo di giocare» rispondo con un brivido di soddisfazione come ogni volta in cui si arriva a parlare delle mie teorie. «Il prototipo di quel software che fa parte della mia tesi di laurea è stato comprato dalla Sony e anche la Nintendo lo sta sperimentando sulle sue console.»
Il professore solleva un sopracciglio lasciando trapelare il suo scetticismo riguardo a quello che invece considera un dispendio di energie e abilità.
«Lo so che a lei non sembra importante professore, ma posso interagire e far interagire i miei profili di gaming su più piattaforme.»
«E il vantaggio qual è?» si intromette Charlie che da parte sua ne capisce di informatica come io ne capisco di Aramaico antico e insieme a Wayne non ha mai del tutto compreso perché il sottoscritto, brillante e dotato, continui a perdere così tanto tempo a giocare come un adolescente.
«Il vantaggio Charlie, è che non devi ricordarti nomi, profili, password, abilità, livelli, nemici... Configuri tutto nel server e poi ci pensa il programma ad adeguarsi al gioco» rispondo soddisfatto. «Per ora siamo un centinaio a usarlo e abbiamo migliorato di un fattore cinque le nostre prestazioni!»
«E ci fa anche dei soldi, lo sa professore?» s’intromette questa volta Teddy, soddisfatto di essere informatissimo sulla cosa anche perché da abile futuro politico ne ha subodorato il vantaggio economico. «Con la scusa che deve pagare i costi per tenere il server sempre acceso e garantire la connessione a banda larga si fa dare una quota di utilizzo, più una percentuale sugli incassi dei giochi!»
«Fammi capire Brewster, ti fai pagare in vite e dobloni?» chiede il professor Wayne cercando di seguire il discorso pur dimostrando un filo di sarcasmo.
«Certo. Perché si stupisce? Secondo lei le ditte di gaming come guadagnano?»
«Ed è legale?»
«Direi di sì dato che sono ancora qui, che non sono stato gambizzato da nessuna delle Grandi Firme del mondo virtuale.»
Il professore annuisce senza nascondere la sua incredulità, ma alla fine mi porge lo stesso la mano che stringo con vigore mentre sorrido. Se solo Wayne sapesse quanto ho guadagnato negli ultimi due anni con quel sistema ancora sperimentale probabilmente si mangerebbe la toga e anche il registro di classe!
Se oggi sono qui vestito da pinguino è proprio per dimostrare alla mia famiglia che so trasformare quelle che sembrano scemenze in un business pazzesco e per una specie di miracolo posso pregiarmi del titolo di Dottore in Modelli e Sistemi dell’Elaborazione dell’Informazione. Un nome orribile, più pomposo di quello di Charles Philip Arthur George Windsor, ovvero del nostro perennemente futuro-e-mai monarca, ma sta a significare che nonostante le mie intemperanze sono un fottuto genio del fottuto mondo virtuale!
«Brewster, a quanto pare è riuscito a farci questo immenso regalo…»
Io, Teddy e Charlie ci voltiamo all’unisono, senza nemmeno aver bisogno di sapere a chi appartenga questa voce. Il professor Wayne è stato il relatore della mia tesi e i miei amici sanno bene quanto ho dovuto penare per fargli accettare alcune idee a cui non volevo assolutamente rinunciare.
«Professore, lo sa che per lei io farei qualunque cosa... soprattutto adesso che ho finito!» rispondo con uno dei miei sorrisi più sfacciati. Wayne scrolla le spalle e abbozza anche lui un sorriso.
«Ammetto che in laboratorio ci mancheranno le sue abilità ludiche Signor Brewster, anche se ancora non ho capito come le riuscisse di giocare contemporaneamente sulla Play, la X-Box, due cellulari e un tablet.»
«Professore, lei mi mortifica! Lo sa che non si trattava solo di giocare» rispondo con un brivido di soddisfazione come ogni volta in cui si arriva a parlare delle mie teorie. «Il prototipo di quel software che fa parte della mia tesi di laurea è stato comprato dalla Sony e anche la Nintendo lo sta sperimentando sulle sue console.»
Il professore solleva un sopracciglio lasciando trapelare il suo scetticismo riguardo a quello che invece considera un dispendio di energie e abilità.
«Lo so che a lei non sembra importante professore, ma posso interagire e far interagire i miei profili di gaming su più piattaforme.»
«E il vantaggio qual è?» si intromette Charlie che da parte sua ne capisce di informatica come io ne capisco di Aramaico antico e insieme a Wayne non ha mai del tutto compreso perché il sottoscritto, brillante e dotato, continui a perdere così tanto tempo a giocare come un adolescente.
«Il vantaggio Charlie, è che non devi ricordarti nomi, profili, password, abilità, livelli, nemici... Configuri tutto nel server e poi ci pensa il programma ad adeguarsi al gioco» rispondo soddisfatto. «Per ora siamo un centinaio a usarlo e abbiamo migliorato di un fattore cinque le nostre prestazioni!»
«E ci fa anche dei soldi, lo sa professore?» s’intromette questa volta Teddy, soddisfatto di essere informatissimo sulla cosa anche perché da abile futuro politico ne ha subodorato il vantaggio economico. «Con la scusa che deve pagare i costi per tenere il server sempre acceso e garantire la connessione a banda larga si fa dare una quota di utilizzo, più una percentuale sugli incassi dei giochi!»
«Fammi capire Brewster, ti fai pagare in vite e dobloni?» chiede il professor Wayne cercando di seguire il discorso pur dimostrando un filo di sarcasmo.
«Certo. Perché si stupisce? Secondo lei le ditte di gaming come guadagnano?»
«Ed è legale?»
«Direi di sì dato che sono ancora qui, che non sono stato gambizzato da nessuna delle Grandi Firme del mondo virtuale.»
Il professore annuisce senza nascondere la sua incredulità, ma alla fine mi porge lo stesso la mano che stringo con vigore mentre sorrido. Se solo Wayne sapesse quanto ho guadagnato negli ultimi due anni con quel sistema ancora sperimentale probabilmente si mangerebbe la toga e anche il registro di classe!
Greta Donovan
Liscio la camicetta aggiustando il fiocco sulla parte sinistra del collo e guardandomi nello specchio a figura intera che riempie l’anta dell’armadio ancora vuoto stringo ancora di più lo chignon fino a che non inizia a farmi male la nuca e gli occhi rischiano di fare tutt’uno con le orecchie.
Mi concedo ancora un attimo per esame scrupoloso della mia figura. Il viso è sgombro dal trucco, salvo un... po' di rimmel e un leggero velo di blush sulle guance, i grandi occhi verdi dal taglio particolare – che io definisco molto più sbrigativamente ‘strano’ – tradiscono le mie origini irlandesi e i tratti spigolosi accentuano la mia aria composta. Scendo poi a guardare il resto che conosco fin troppo bene, con quel fisico dalle troppe forme che non incontra i miei gusti.
Io da sempre invidio le persone magre, alte ed eleganti e forse è così perché invece ho ricevuto da Madre Natura un seno che non ha grossi problemi a sfidare la gravità ma che è di due taglie più grande del necessario e un sedere che potrebbe sforzarsi di riempirmi meno i pantaloni, soprattutto considerando che prima mia madre e poi la rigida scuola che ho frequentato mi hanno insegnato che il migliore domestico è quello che sa essere invisibile seppure sempre presente.
Controllo l’ora e raddrizzo le spalle. Sono il maggiordomo del signor Brewster e non ho tempo per autocommiserarmi.
Mi concedo ancora un attimo per esame scrupoloso della mia figura. Il viso è sgombro dal trucco, salvo un... po' di rimmel e un leggero velo di blush sulle guance, i grandi occhi verdi dal taglio particolare – che io definisco molto più sbrigativamente ‘strano’ – tradiscono le mie origini irlandesi e i tratti spigolosi accentuano la mia aria composta. Scendo poi a guardare il resto che conosco fin troppo bene, con quel fisico dalle troppe forme che non incontra i miei gusti.
Io da sempre invidio le persone magre, alte ed eleganti e forse è così perché invece ho ricevuto da Madre Natura un seno che non ha grossi problemi a sfidare la gravità ma che è di due taglie più grande del necessario e un sedere che potrebbe sforzarsi di riempirmi meno i pantaloni, soprattutto considerando che prima mia madre e poi la rigida scuola che ho frequentato mi hanno insegnato che il migliore domestico è quello che sa essere invisibile seppure sempre presente.
Controllo l’ora e raddrizzo le spalle. Sono il maggiordomo del signor Brewster e non ho tempo per autocommiserarmi.
TEASER
SOUNDTRACK
LE AUTRICI
Mari Thorn e Anne Went sono due autrici italiane che in modo del tutto fortuito hanno condiviso e condividono tutt'ora un'avventura.
Anni fa le loro tastiere si sono incrociate partecipando a un GdN vittoriano su Facebook. Da lì è nata la loro amicizia e non hanno mai smesso di scrivere e inventare storie, ogni giorno, post dopo post.
Nel luglio 2015 hanno creato lo pseudonimo MaryAnne Snatt e hanno pubblicato il loro primo romanzo UNA NOTTE ARRIVI TU (una commedia romantica e divertente con cui sorridere e sognare).
Anni fa le loro tastiere si sono incrociate partecipando a un GdN vittoriano su Facebook. Da lì è nata la loro amicizia e non hanno mai smesso di scrivere e inventare storie, ogni giorno, post dopo post.
Nel luglio 2015 hanno creato lo pseudonimo MaryAnne Snatt e hanno pubblicato il loro primo romanzo UNA NOTTE ARRIVI TU (una commedia romantica e divertente con cui sorridere e sognare).
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