sabato 7 aprile 2018

RECENSIONE My bitter sweet symphony di PAOLA GARBARINO

Buongiorno lettori, oggi Mara ci parla di My Bitter Sweet Symphony, romance dalla penna di Paola Garbarino, uscito ieri in self. I protagonisti sono Lestat, un violinista di fama internazionale, e Stella, sua grande fan. I due ragazzi si incontrano dopo un concerto in Qatar e scoprono di avere interessi comuni, entrambi sono appassionati di musica e di manga. Leggendo il libro scopriremo che ci sono altri fattori che li accumulano. Purtroppo il loro incontro è troppo breve per approfondire l’attrazione che sembra essere nata. Si rincontreranno casualmente dopo undici anni. In un alternarsi di punti di vista tra presente e passato andiamo con Mara a scoprire la storia di Lestat e Stella.



TITOLO: My bitter sweet symphony
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Paola Garbarino
DATA D’USCITA: 6 Aprile 2018
EDITORE: self publishing
GENERE: rosa contemporaneo
NARRAZIONE: pov femminile e maschile in terza persona
AMBIENTAZIONE: New York; Toscana
CATEGORIA: seconde possibilità
FINALE: no cliffhanger
COPPIA: Lestat, violinista; Stella, donna che gestisce un resort in Toscana. 





TRAMA



Se il nostro posto è nel cuore della persona che amiamo, cos’è che ci riporta a casa?

Lestat è un giovane violinista prodigio, Stella una ragazzina folgorata dalla sua esibizione. Lui è cresciuto in orfanotrofio, lei tra i privilegi di una famiglia importante, eppure le loro anime affini s’incontrano sulle note di un’ipnotica melodia. L’attrazione è immediata ed esplode in poche ore, ostacolata però dai genitori di Stella. Dopo quella notte, la vita li porta su due strade lontane, la separazione è una ferita che fatica a rimarginarsi. Quell’incontro però lascia una scia bruciante nel loro cuore. Undici anni dopo, Lestat vive a New York, è sposato e alla ricerca di un figlio che non arriva. Stella, ancora ribelle e selvaggia, ha mollato l’università, diradato i rapporti con la sua ingombrante famiglia e lavora in un resort di lusso nella campagna toscana. Un evento traumatico sprona Lestat a fuggire da New York, in cerca di serenità e di un luogo dove comporre in pace. Il Destino lo porta proprio in Toscana, dove la luce della sua Stella riesce a compiere di nuovo una magia. Può la scintilla di un’attrazione bruciata in gioventù divampare ancora, dopo anni di lontananza?

RECENSIONE

ecensione my bitter sweet symphony paola garbarino
Paola Garbarino ci guida in una storia che ha il sapore di una favola moderna, un sogno dove gli alberi sono di pan di zenzero, la frutta è caramellata, le nuvole sono meringhe e la neve è di zucchero filato. Un romanzo dolcissimo che dà vita al sogno adolescenziale di tutte noi lettrici romantiche. Attraverso i POV alternati nel presente e nel passato conosciamo il mondo tormentato e solitario di Lestat e il mondo pazzerello di Stella. Lestat è un violinista di fama internazionale, suona nelle più grandi città di tutto il modo. Assieme alla moglie Grace abita a New York e conduce una vita agiata e all’apparenza senza preoccupazioni. Ma dietro alla fama internazionale si nasconde un uomo dall’animo tormentato, in lotta con il suo passato e con il suo futuro. Il sogno di avere un figlio e costruirsi una famiglia gli stanno distruggendo l’anima. La moglie Grace non comprende questa sua insoddisfazione, lo ama, ma al tempo stesso, gli sta nascondendo un grande segreto che sarà la causa della loro rottura. I pov al passato di Lestat ci raccontano di un bambino solitario e triste, cresciuto in orfanotrofio, senza la vicinanza di persone amorevoli. Il suo passato ha influito molto sulla sua personalità. In orfanotrofio conosce una bambina di origini russe, ed è merito di questa bambina se Lestat suona per la prima volta il violino. La musica è lo strumento che permette a Lestat di isolarsi, di dimenticarsi delle tristezze della vita. La musica calma il pianto di questa piccola bambina spaventata e intimorita. Il violino ha un potere catartico per lui, quando suona è come se entrasse in una bolla di sapone che gli permette di isolarsi dai suoi incubi. Uno dei suoi più grandi rimpianti è quello di non essere rimasto in contatto con quella bambina, adottata dopo solo un anno dal loro primo incontro. Stella è una quindicenne spumeggiante con i capelli viola lunghi fino alla vita e gli occhi azzurri scintillanti. Appeso nella sua cameretta c’è il poster di Lestat, Alexandros in arte, lui è il suo mito, anche lei suona il violino ma non possiede la bravura dell’artista. Una sera finalmente riesce ad assistere al concerto del suo idolo, ma le ci sono voluti mille capricci per andarci. Chissà perché i suoi genitori sono così restii a mandarla al concerto di un violinista? Dopo il concerto si incontrano nell’ascensore dell’albergo che li ha ospiti, Stella riesce a farsi invitare nella sua stanza mentendo sulla sua età. Si scoprono affini, parlano di manga e della loro passione per la musica, ma la voglia di baciarsi e di toccarsi prende il sopravvento su tutto. Può essere solo frutto dell’adrenalina tutta questa affinità che sentono? Lo scopriremo dopo undici anni perché per il momento vengono scoperti dal padre della ragazza e allontanati. 
recensione my bitter sweet symphony paola garbarino
Questo è un po’ il sogno di tutte le teenager, incontrare il loro mito, cantante, attore o musicista che sia, e poterci parlare a tu per tu. Quante di noi non esulterebbero di fronte a una simile opportunità! A ventisei anni Stella è diventata una ragazza solare, testarda, autoironica, ancora indecisa sul suo colore di capelli, dal viola al rosa al castano cioccolato, tutto fuorché del suo colore naturale. Impossibile non adorarla da subito. Stella gestisce un villaggio in Toscana, la nonna le ha lasciato in eredità un casale sulle colline della Val d’Orcia che lei ha abilmente trasformato in un resort di lusso frequentato da clientela internazionale alla ricerca di relax e quiete. È proprio qui che si rifugia Lestat, alla ricerca di solitudine, per comporre la sua musica e per dimenticare un matrimonio basato sulla menzogna. Si riconoscono immediatamente e iniziano a frequentarsi, pilotati da un’attrazione, intima e intensa. La profondità delle loro emozioni è sconcertante anche ai loro stessi occhi. Com’è possibile che il sentimento che provano abbia una tale portata?
recensione my bitter sweet symphony paola garbarino
La loro affinità sembra avere radici lontane o è semplicemente frutto dell’attrazione? Una difficile verità sconvolgerà la vita di Stella, e la metterà di fronte a nuove consapevolezze. Ci saranno confessioni difficili, ma la sincerità sarà l’unica arma per placare l’infelicità. Lestat e Stella sono inconsciamente uniti da una sinfonia dolce-amara, come nel titolo del libro e la piccola Rosa sarà la chiave per capire il passato e il presente. L’epilogo è dolcissimo, come nelle migliori favole. Nell’ultima parte del libro il personaggio di Stella ha un cambiamento caratteriale che non ho apprezzato molto, avrei voluto leggerla più combattiva, più determinata nell’affrontare i problemi, come lo è stata per i tre quarti della storia, e meno addolorata, avvilita da una decisione che ha preso lei stessa. Adoro la cover che Paola ha scelto per questo libro, la trovo molto romantica e malinconica al tempo stesso. Quel consiglio in più: se proprio volete entrare a trecentosessanta gradi nel romanzo vi consiglio di ascoltare la playlist su Yuotube. I The Verve, David Garret e Ligabue vi terranno compagnia durante la lettura del romanzo. Buona lettura.


Mara 


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