giovedì 30 agosto 2018

RECENSIONE "Avrei voluto essere lì" di Francesco Mastinu

Buongiorno lettori, oggi Lara ci parla del libro di narrativa lgbt di Francesco Mastinu dal titolo Avrei voluto essere lì uscito a Luglio con Pesci rossi goWare. Edoardo è sopravvissuto al suo passato e ai suoi demoni. Edo è un piccolo guerriero della vita. Francesco Mastinu ci dona un capolavoro che spero possiate amare come l'amato Lara.


TITOLO: Avrei voluto essere lì
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Francesco Mastinu
DATA D’USCITA: 23 Luglio 2018
EDITORE: goWare
GENERE: narrativa contemporanea lgbt
NARRAZIONE: pov maschile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Cagliari
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Edoardo, uomo che da adolescente è stato bullizzato.





TRAMA


Questa è una storia come tante, una storia come poche. La biografia di tanti ragazzi gay felici dopo aver percorso il loro sentiero della dignità, ma potrebbe essere la storia di tanti ragazzi con un finale più tragico. Certe parole e certi gesti si imprimono come un marchio sulla carne e ne rimane vittima anche Edoardo. Già a dieci anni deve affrontare il compagno Christian che lo aggredisce all’uscita di scuola: frocio, gli dice. Per Edoardo è un universo che si svela.
Avrei voluto essere lì è una guerra tra ciò che sei e ciò che gli altri vogliono che tu sia, e l’ultima battaglia avverrà nella camera ardente della pubertà, dove Edoardo farà i conti con tutte le discriminazioni subite. Questo romanzo accarezza la privazione degli affetti, cerca redenzione per la colpa di essere nato così, frocio, per arrivare a comprendere finalmente che ci vuole coraggio per crescere in un mondo di omofobi.


RECENSIONE

Oggi voglio raccontarvi di un libro che mi ha letteralmente conquistata, uno di quei libri che hanno uno spessore ed un'importanza fondamentale in questo periodo storico dove ormai si è in balia di ogni sorta di cattiveria, indifferenza, angheria e odio. Francesco Mastinu ci racconta con eleganza e raffinatezza di Edoardo: i suoi pensieri, il suo animo, lo conosciamo fino nel profondo e lo viviamo. Edoardo è un uomo adulto che sta per realizzare il suo sogno, è un sopravvissuto ai traumi e ai demoni del passato e con amore, compassione e tenerezza parla al se stesso bambino. Edoardo racconta di sé passando per tutte le fasi fondamentali della sua vita: l'infanzia dove i bulli con cattiveria inaudita iniziano ad infliggere le prime cicatrici nella sua anima, braccandolo e picchiandolo, ma sono le parole quelle che lasciano le ferite che sanguinano di più.
"Frocio", quanto può far male ad un bambino di dieci anni che non ne conosce il vero significato? Eppure quella parola gli rimane appiccicata sotto pelle. Il piccolo Edo si sente inadeguato, codardo, diverso. La paura costante, il sentirsi in colpa per colpe che non ha lo accompagnano nella fase più delicata dell'adolescenza, dove si guarda allo specchio e si odia. Perché non è come gli altri? Perché non è invisibile alle persone cattive che crudelmente gli si accaniscono? Edo cerca di sopravvivere, vuole conformarsi agli altri, rinnega se stesso colpevolizzandosi per anni finché l'accettazione di sé stesso ed il perdonarsi arriva finalmente a compiersi, ma lunga e tortuosa è la strada di quest'anima fragile. Questa è una storia toccante, scritta magnificamente, l'alternanza tra gli anni del bullismo e quando invece Edo decide che mai più rinnegherà chi è e cosa vuole realmente, non fa cadere il lettore nell'angoscia più totale ma dona sprazzi di speranza e dolcezza. L'amore, l'accettazione, l'essere libero. Per me è stato un colpo al cuore leggere queste pagine perché mi sono sentita un po' anche io Edo e come madre so che mia figlia potrebbe esserlo. L'odio, la crudeltà, l'ignoranza è ormai un male dei nostri tempi e tutti noi potremmo essere Edo in un modo o in un altro. Il mondo è pieno di Edoardo, molti come lui ce la fanno nonostante l'assenza dell'empatia dei genitori, nonostante le cicatrici prudano sotto la pelle, anche dopo anni; altri purtroppo, lo sappiamo bene, restano schiacciati dall'odio e quelle cicatrici che gli segnano l'anima non riescono a guarire, continuano a sanguinare portandoli ad un epilogo tragico.
Tutti indistintamente dovrebbero leggere Avrei voluto essere lì, ragazzi, giovani e genitori, le vittime ed i carnefici, chi vede ma fa finta di nulla e chi lo vive o potrebbe viverlo in futuro. Voglio ringraziare l'autore per questo capolavoro, abbiamo bisogno di queste storie reali più che mai. Vi lascio con un passaggio di Francesco Mastinu, gliel'ho rubato spudoratamente: "Scrivere certe storie non è mai semplice. Soprattutto se raccontano in modo crudo determinate realtà che, nostro malgrado vorremo dimenticare; sebbene siano le stesse che, per nostra fortuna, ci rendono quello che siamo poi. Avevo bisogno di raccontare cosa significa subire bullismo, omofobia o più semplicemente odio. In nome di tutti i "lieto fine" che a causa di questi fenomeni, non si sono potuti realizzare. Per dire, a me o a chiunque altro, che avrei voluto esserci nel momento del bisogno. Così nasce Avrei voluto essere lì. Soltanto così."

Lara



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