sabato 29 settembre 2018

RECENSIONE "Cercasi amore vista lago" di Virginia Bramati

Buongiorno lettori, Raffaella ci parla di Cercasi amore vista lago, il secondo volume della serie Le ragazze di Verate dell'autrice Virginia Bramati uscito qualche giorno fa con la Giunti. Siete pronti ad immergervi nel calore del piccolo paesino di Verate e dei suoi abitanti? Incontreremo personaggi dei libri precedenti, le immancabili tre oche urlatrici e due nuovi protagonisti, Bianca e Andrea, che ci regaleranno sorrisi, piccoli drammi e tanto amore. 


TITOLO: Cercasi amore vista lago
SERIE: #2 Le ragazze di Verate, autoconclusivo
AUTORE: Virginia Bramati
DATA D’USCITA: 20 Settembre 2018
EDITORE: Giunti
GENERE: narrativa contemporanea
NARRAZIONE: pov femminile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Verate, Lombardia (paese immaginario)
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Bianca Maffei, architetto in cerca di lavoro.




TRAMA

Bianca Maffei: 33 anni, una laurea in architettura e una passione per i cantieri. Nonostante lavori in uno studio importante, non perde tempo in riunione con i capi, ma adora mettersi scarponcini e caschetto e andare dove le gru lavorano e i carpentieri danno forma allo spazio. Lei riesce a sentire la forma che la casa prenderà, a vederla quando ancora è fatta di pochi segni tracciati sul terreno, e questo la rende felice. Fino a che, con la crisi, non capita anche a lei di essere vittima di una “riorganizzazione”… Il solo lavoro che riesce a trovare è in un’agenzia immobiliare fuori città, nel paesino di Verate. Lascia così Milano per mettersi alle dipendenze del geometra Volpe, pittoresco individuo dalle cravatte sgargianti e dall’etica discutibile. Eppure, appena arrivata a Verate, Bianca trova per sé un incantevole abbaino con vista sul fiume, proprio sopra la mitica Osteria Moretti dove le oche bianche chiacchierano con gli avventori e basta ascoltare attentamente per sapere tutto quello che accade in paese. Sarà proprio lì, all’ombra della plumbago in fiore, che Bianca scoprirà che cosa cercano davvero le persone, quando “cercano casa”: e quanto pericoloso sia giocare senza scrupoli con i loro desideri. Armata solo del suo “fiuto” specialissimo, dovrà fare i conti con monolocali all’apparenza tristissimi, grandi metrature cui nessuno sembra interessato e con la terribile sensazione di essere finita in un vicolo cieco. Senza rendersi conto di essere invece partita per una grande avventura che la condurrà fino alla casa più meravigliosa che potesse immaginare.

RECENSIONE

Virginia Bramati torna con una nuova storia coinvolgente narrata con una grazia e un’ironia unica. Lo stile quasi leggiadro, i personaggi descritti a trecentosessanta gradi e quell’atmosfera calda e avvolgente del paesino immaginario quanto realistico di Verate ci fanno entrare in una realtà che amiamo sin dal primo istante. L’effervescenza e l’ironia della protagonista femminile ricalcano le qualità che fanno innamorare il lettore e che compongono un quadro spiritoso e lodevole. Bianca Maffei è un architetto avveduto con un innato senso dell’ironia che dopo aver conseguito la laurea e aver lavorato in un’importante azienda dando il meglio di se stessa, a causa della crisi che ha colpito il nostro Paese negli ultimi anni viene licenziata e si ritrova a dover ricominciare dall’inizio alla ricerca di un nuovo impiego. La fortuna vuole che il solo lavoro disponibile sia proprio un’agenzia immobiliare nel piccolo paesino di Verate. Sin dal primo romanzo Verate l’ho visto come un piccolo scorcio di felicità, lontano dalla vita frenetica della città, come un angolo incantato dove tutti i paesani cooperano come una vera famiglia.
Una trattoria incantata, delle amiche pettegole, una bambina impicciona e tre oche urlatrici che fanno da guardia e che starnazzano nei momenti più inopportuni sono tutti i protagonisti secondari che vanno a comporre questo scenario spiritoso. Ad aggiungersi a questo quadretto c’è il burbero e scostante ingegner Andrea Sanna che di certo non renderà le cose facili a Bianca. Proprio come il famoso Mr. Darcy di Orgoglio e Pregiudizio che tanto abbiamo odiato e amato, l’ingegner Sanna inizialmente si mostra distaccato e rigido ma pian piano lo conosciamo per quello che è: dolce e premuroso, un uomo bisognoso d’affetto che antepone i bisogni degli altri ai suoi. Passo dopo passo senza urgenza la storia accompagna i due protagonisti a conoscersi, viversi e creare un legame molto profondo. Sembra quasi di assistere alla visione di un film piuttosto che leggere un libro, proprio perché la storia è raccontata in un modo unico che rispecchia la realtà in ogni sua forma. Nelle sue storie Virginia narra di personaggi femminili che sanno essere complici e protettive l’una nei confronti dell’altra. Ritroviamo personaggi che abbiamo incontrato nei precedenti romanzi nello stesso luogo che tanto ci affascina: Verate, il paesino magico dove tutto è possibile, dove c’è sempre spazio e amore per tutti. Andrea come tutti i personaggi maschili della Bramati difficilmente esterna i suoi sentimenti e allo stesso tempo è un uomo protettivo e affettuoso che farebbe di tutto per rendere felice la sua donna. Un pregio dei libri di Virginia è il saper trovare sempre la positività nei momenti negativi e nelle situazioni difficili. Bianca è una donna che lotta per i suoi sogni, che difficilmente li abbandona e li richiude in un cassetto, che di certo vuole dimostrare di valere e non si arrende finché non raggiunge il suo intento.
Perdersi tra le pagine di questo paesino lombardo così caloroso tra i suoi paesaggi così luminosi e meravigliosi e i suoi abitanti cordiali è una delle cose che più mi piace dei libri della Bramati. Piccoli drammi, immancabili sorrisi e tanto amore diventano quasi un appuntamento fisso in ogni suo romanzo. Le storie della Bramati ci fanno sentire a casa, come se facessimo parte di quella comunità lombarda che tanto adoriamo. La narrazione è fluida e coinvolgente e ad ogni pagina il lettore si ritrova a sorridere per le situazioni spassose in cui la protagonista di ritrova e per le atmosfere ricche di sentimenti e valori d'altri tempi. La Bramati ci insegna che l'amore è la parte mancante del puzzle, che avere una persona accanto che ci ama e ci sostiene nelle nostre scelte è forza e determinazione e solo con l'amore ci sentiamo completi e felici. E se chiudiamo gli occhi e immaginiamo di essere a Verate, sentiamo il profumo dei muffin ai mirtilli, l'odore dell'erba fresca e dell'acqua in movimento del lago lì vicino, il cinguettio degli uccelli e lo starnazzare delle tre immancabili oche urlanti che ci fanno ridere a crepapelle.

Raffaella




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