martedì 16 ottobre 2018

RECENSIONE IN ANTEPRIMA "La cucitrice di sogni" di Giulia Dal Mas

Buongiorno lettori, Raffaella ci parla de La cucitrice di sogni, il secondo volume autoconclusivo della serie Villa Matilde, la casa degli amori ritrovati dell'autrice Giulia Dal Mas e uscito oggi con Amazon publishing. Questa è la storia di Celeste Orsini che compie un viaggio nostalgico nell’Europa degli anni Cinquanta nei palcoscenici e teatri di danza classica dove sua madre danzava e veniva rapita dalla musica che accompagnava il suo balletto. Tre generazioni di donne che hanno lottato per realizzare il loro sogno nel cassetto, alla continua ricerca della perfezione e dell’affermazione nel mondo spietato della danza e dei loro uomini che ne hanno saputo rapire l’animo fragile e rimirare la loro forza e il loro coraggio.


TITOLO: La cucitrice di sogni
SERIE: #2 Villa Matilde, la casa degli amori ritrovati, autoconclusivo
AUTORE: Giulia Dal Mas
DATA D’USCITA: 16 Ottobre 2018
EDITORE: Amazon publishing
GENERE: narrativa contemporanea
NARRAZIONE: pov femminile in terza persona
AMBIENTAZIONE: Europa
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Celeste Orsini, ballerina classica.





TRAMA


Celeste è una giovane ballerina classica e sta per affacciarsi a una carriera brillante, è innamorata di Luca e del loro bambino. Ma un terribile incidente la priva dei genitori adottivi: tutto il suo mondo sembra sgretolarsi, si sente smarrita e niente la entusiasma più. Un misterioso carillon e un pezzetto di tulle sono tutto ciò che la lega alla madre naturale: quando a Siena, di fronte a una sala da tè, l’anziana Margherita la scambia per la defunta Antonia Cateni, abbandona ogni titubanza, determinata a mettere insieme i pezzi del suo passato. Attraverso il carteggio che Margherita le dona, Celeste ripercorre la vita di Antonia, ballerina classica negli anni Cinquanta che, adorata nei teatri di Parigi e Leningrado, fu l’amante di un coreografo russo, e visse sulla sua pelle grandi successi e profonde delusioni. A più di sessant’anni di distanza, esplorando il mondo del palcoscenico, fatto di eleganza, perfezione, invidie e gelosie, Celeste si rappacificherà con se stessa e tornerà a danzare?

RECENSIONE


Mentre nel primo romanzo Quando fioriranno le rose siamo stati trasportati nel malinconico e struggente suono del violino che rompe il silenzio irreale della guerra, in questo secondo volume siamo catturati dal fascino dell’intreccio delicato del tulle da ballerina, simbolo di sogni che non tramontano mai. La scrittura di Giulia Dal Mas è ipnotica con il suo profondo riuscire a trasmetterci le immagini, i suoni e con le descrizioni della più piccola cosa. Ha un talento naturale nel riuscire a coinvolgere il lettore, a farlo sentire spettatore della storia che si sta leggendo e a trasmettergli ogni emozione che provano i protagonisti.
La protagonista Celeste Orsini è una donna che sin da bambina ha desiderato diventare una ballerina di danza classica. Nel corso degli anni si è impegnata con tutta se stessa per realizzare il suo sogno, ha lottato sapendo che un giorno gli spettatori avrebbero ammirato la sua soave leggerezza e la sua bellezza nel danzare come una farfalla che libra nel cielo. La terribile perdita dei suoi amati genitori la cambia totalmente. Pagina dopo pagina avvertiamo lo smarrimento di Celeste: non sa più se il sogno da bambina in cui ha creduto, è ancora il suo sogno per cui lottare, non è più la donna di prima forte e determinata che viveva le emozioni e che conosceva il suo posto nel mondo. Nessuno vive in eterno e la vita non va sempre come crediamo, ma anche se il dolore ci abbatte, ci fa cadere tante volte e ci toglie tutta la vitalità e la gioia di vivere, dobbiamo continuare a rialzarci sempre perché la vita è una e senza i sogni che ci spingono a dare sempre a dare il meglio di noi stessi, non è degna di essere vissuta. Il ritrovamento di un misterioso carillon e di un piccolo ritaglio di tulle insieme ad una lettura donatele da un’anziana signora porta Celeste in un viaggio nostalgico nell’Europa degli anni Cinquanta nei palcoscenici e teatri di danza classica dove sua madre danzava e veniva rapita dalla musica che accompagnava il suo balletto. Tre generazioni di donne che hanno lottato per realizzare il loro sogno nel cassetto, alla continua ricerca della perfezione e dell’affermazione nel mondo spietato della danza e dei loro uomini che ne hanno saputo rapire l’animo fragile e rimirare la loro forza e il loro coraggio.
Verrete ammaliati dalla forza dei sentimenti e dei sogni che arrivano in modo totalizzante nel cuore e nell’anima del lettore, verrete persuasi a guardare dentro voi stessi e a compiere un viaggio psicologico attraverso il tempo. Incontriamo Sophie, la protagonista del primo libro che in questo romanzo sarà un personaggio secondario che aiuterà e conforterà Celeste. L’autrice come in ogni suo romanzo esalta la figura femminile, eleva la loro forza, coraggio, le loro fragili emozioni. Donne che devono essere amate, che devono ritrovarsi e che nelle loro fragilità devo ritrovare la vera forza interiore. Per loro l’amore è come una carezza, una coperta calda che le avvolge e le sprona a dare il meglio. Con uno stile di scrittura diretto, raffinato e soave l’autrice ci parla di amore e di perdite, di ricordi e radici che affondano nelle origini del passato. Un’opera che intreccia le vite di tre protagoniste che pur vissute in epoche diverse, sono accumunate dallo stesso dolore e dalle stesse speranze. Inutile dirvi quanto questo romanzo mi sia entrato nel cuore, quante emozioni mi abbia scaturito - semplici da dire ma non da spiegare - e quanto aspetti con tutta me stessa di leggere il terzo volume della serie.

Raffaella





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