giovedì 18 ottobre 2018

RECENSIONE "Non chiedermi mai perchè" di Lucrezia Scali

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla in anteprima del nuovo libro di Lucrezia Scali intitolato Non chiedermi mai perché uscito oggi con la Newton Compton. Nessuno è mai pronto a perdere qualcuno di caro, non si è mai pronti del tutto ad affrontare la morte. E lo sa la protagonista Ottavia che improvvisamente si trova ad affrontare la morte di suo marito e suo figlio a causa di un terribile incidente stradale. La vita però, non si ferma e l'unica cosa che dobbiamo fare è accettare tutto e andare avanti.


TITOLO: Non chiedermi mai perché 
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Lucrezia Scali
DATA D’USCITA: 18 Ottobre 2018
EDITORE: Newton Compton
GENERE: rosa contemporaneo
NARRAZIONE: pov femminile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Valle D'Aosta
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Ottavia Fiore, donna che perde in un incidente stradale suo figlio e suo marito.




TRAMA

È la vigilia di Natale e Ottavia si gode uno dei periodi dell’anno che preferisce. Anche suo figlio è al settimo cielo: col nasino all’insù osserva i fiocchi di neve che imbiancano i tetti delle case. I biscotti allo zenzero sono ancora caldi, riempiono del loro profumo l’auto carica di regali, una musica allegra accompagna Ottavia, Mattia e Stefano mentre si mettono in viaggio verso la casa dei nonni. Quasi abbagliati dalla felicità, si accorgono troppo tardi della macchina davanti a loro… Ottavia si sveglia in un letto d’ospedale e capisce subito che qualcosa è cambiato: lo vede negli occhi e nella voce della madre, negli sguardi dei medici. Fuori continua a nevicare, come se la soffice coltre bianca volesse coprire ogni cosa, ma il ricordo di Mattia e Stefano è e sarà troppo vivo per potere essere dimenticato… È possibile trovare il modo per non annegare nel dolore? Si può trovare la forza, dopo aver toccato il fondo, per riscrivere il proprio destino?


RECENSIONE

Ci sono libri speciali che entrano nel cuore e non se ne vanno più. Ci sono libri in grado di farti sentire ogni emozione dalla prima fino all'ultima pagina. Ci sono libri che ti fanno capire che la vita è preziosa, che tutta la felicità può svanire da un secondo all'altro. Non chiedermi mai perché è un romanzo che racchiude tutto ciò, un libro che ti cambia e ti fa vedere il dolore attraverso gli occhi di una donna che in un giorno qualunque della sua vita perde accidentalmente suo figlio e suo marito in un terribile incidente stradale.
Lucrezia Scali racconta questa storia con una semplicità e una sensibilità strabilianti, tocca con mano il cuore, ti entra fin dentro nelle profondità dell'anima. È una storia difficile da scrivere ma anche da leggere. È un romanzo potente e profondo, un vero pugno nello stomaco. Come si può dire addio all’uomo che hai amato con tutta te stessa? Come si può veder strapparsi via il proprio figlio, privandosi di vederlo crescere e diventare uomo? Come ci si può abituare alla perdita? Sono tutte domande che la protagonista Ottavia si pone, dando libero sfogo al suo dolore, alla sua sofferenza, alle sue ferite che sanguinano. Non ci si può abituare alla perdita, si sopravvive e si cerca di andare avanti come meglio si può. Come un diario segreto Ottavia scrive parlando a suo figlio, a suo marito, scava nei suoi pensieri, nella disperazione, nei suoi sogni persi. Vuole urlare, dare sfogo alla sua rabbia repressa, al dolore che prova ogni minuto, al suo cuore rotto che non riesce più a riparare. Credetemi, è una storia toccante ma altrettanto vera. Nessuno è mai pronto a perdere qualcuno di caro, non si è mai pronti alla morte, soprattutto quando si tratta di una tragica fatalità. Giorno dopo giorno, mese dopo mese Ottavia perde la sua rotta nel mare aperto. Pagina dopo pagina, riga dopo riga la sofferenza di Ottavia entrerà dentro di voi, vi trasmetterà tutte le emozioni che lei prova e voi le sentirete una dopo l'altra, accuserete ogni colpo e vi sentirete distrutti quanto il suo cuore. La scrittura Di Lucrezia Scali è decisamente più matura, riesce a farci immedesimare meglio nei suoi protagonisti, ci fa sentire ancora più forte il loro dolore, grazie anche ad una analisi introspettiva del personaggio di Ottavia.
I flashback che Ottavia adopera per raccontare i suoi ricordi e i momenti positivi e negativi della sua vita con suo figlio Mattia e suo marito Stefano, riescono a fare breccia nel cuore del lettore e a distruggerlo lentamente come una fiamma che scioglie la cera della candela. Non si può rimanere indifferente di fronte ad un libro intenso che scava nel dolore e che affronta le varie fasi di questo, nella forza che abbiamo per reagire e andare avanti. Quando il dolore ci colpisce, siamo travolti da emozioni diverse tra loro che molto spesso si sovrappongono. E anche se non siamo mai veramente pronti ad affrontare il distacco e a lasciare andare situazioni e persone che amiamo, la vita ci insegna anche questo. Tutto ciò fa parte del ciclo della vita, non abbiamo una vita eterna ma brevi momenti da assaporare e vivere fino in fondo. Aver consapevolezza di tutto ciò ci aiuta nel processo di guarigione. Non chiedermi mai perché è un romanzo profondo, intimo e toccante che ci spinge a riflettere e a scavare dentro di noi. Leggetelo, lo amerete!

Raffaella



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