Buongiorno lettori, Mara ci parla di Dove sorge il sole, il nuovo romanzo rosa di Lia Carnevale uscito ieri in self. Tra Gerusalemme e New York conosceremo Laila e Dave. Due mondi diversi i loro, un passato troppo doloroso per conviverci ogni giorno e un futuro che è già stato deciso da altri. Un sentimento delicato ma forte come la roccia. Un viaggio in un mondo mistico che sicuramente vi catturerà come è successo a Mara.
TITOLO: Dove sorge il sole
SERIE: #1 Notti d'Oriente
AUTORE: Lia Carnevale
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 Gennaio 2019
EDITORE: self publishing
GENERE: rosa contemporaneo
NARRAZIONE: pov maschile e femminile in prima persona
AMBIENTAZIONE: New York - Gerusalemme
FINALE: no cliffhanger
Due mondi lontani, un’amicizia sbagliata, un amore proibito.
Cosa succede quando due cuori battono all’unisono? Nasce un sentimento. E se quel sentimento fosse sbagliato? Laila e Dave si incontrano la notte del Festival delle Luci a Gerusalemme. Lei appartenente a una famiglia islamica radicale, lui americano e aspirante rock star. Cosa c’è che li accomuna? Nulla, se non la fiducia che entrambi ripongono l’un l’altro. Molte volte però gli eventi portano a tradire tale fiducia e questo è proprio quello che accade a Laila. Rabbia, tormento, ricordo e soprattutto passione. La vita continua ma ogni emozione provata e vissuta non lascerà mai la loro anima. Sarà una lunga battaglia e il confine tra odio e amore è davvero sottile.
RECENSIONE
Laila ha quattordici anni, vive a Gerusalemme, la “Città dei Credo” ed è la terzogenita di una famiglia musulmana. La sua vita è già scritta, decisa da altri, il suo percorso sarà lo stesso che le donne della sua famiglia hanno intrapreso prima di lei. Da quando aveva nove anni la sua educazione è stata incentrata sulla cura della casa, sull’essere una moglie silenziosa e rispettosa. È vero che le cose sono cambiate negli ultimi tempi, ma non nella famiglia di Laila, dove la madre porta il velo integrale, abbassa lo sguardo quando si trova in presenza di un uomo e non proferisce parola di fronte al marito.
Eppure in Laila c’è qualcosa di diverso, una voglia di vivere, di provare emozioni, di sognare che non riesce a nascondere. Ci prova a tenere segregata nella parte più nascosta del suo io questa forma di “ribellione” ma è impossibile. Da subito mi sono sentita in sintonia col personaggio di Laila, è entrata nel mio cuore con la sua sincerità. La sua voglia di provare emozioni, di vivere con la V maiuscola si percepisce, ti entra dentro e ti fa battere il cuore. Laila vuole sentirsi viva, anche per una sera soltanto, vuole uscire dalle mura soffocanti che la stanno pian piano trasformando. La sua occasione arriva durante il festival delle luci, quando Gerusalemme si anima, si traveste a festa ed accoglie musicisti da tutte le parti del mondo. Dopo l’ultima preghiera della notte si finge addormentata per uscire di nascosto e godersi la città e il festival come le sue coetanee. Lo scenario mozzafiato ha il potere di affascinarla, mai prima d’ora ha vissuto così liberamente queste poche ore notturne. Il desiderio di sognare ancora è sovrastante e per due notti consecutive Laila correrà il rischio pur di sentire il cuore battere forte nel petto. Durante la serata Laila viene catturata dalla voce di Dave, un cantante newyorkese, è affascinata dalla canzone che sente, nonostante non conosca le parole perché le è stato vietato imparare quella lingua. Trasgredisce tutte le regole della sua famiglia per il solo desiderio di rivederlo e poter risentire la sua voce e le sue canzoni. Le è difficile spiegare a parole ciò che prova quando lo vede, quel desiderio puro e incontaminato che la sua cultura le vieta di percepire. Da quest’incontro nascerà uno splendido sentimento, un amore puro, delicato, ma aimè destinato a non avere futuro perché le diversità tra i loro due mondi sono abissali. Laila ha il potere di far rivivere in Dave le emozioni che pensava aver perduto tempo fa. Con la sua innocenza riuscirà a farsi spazio nel suo cuore e a leggergli dentro l’animo, anche se per poche ore soltanto. La forza delle loro mani unite resterà nei loro ricordi come un ricordo indissolubile. Indelebile come un tatuaggio sul cuore. È giusto rinunciare alla propria libertà per mantenere fede a ideali che ci sono stati prefissati da altri?
La vita continuerà, ma chissà cos’ha in serbo il destino per Laila e Dave. Leggere questo libro è stato come compiere un viaggio bellissimo in scenari mistici. Se chiudo gli occhi, attraverso le impeccabili descrizioni dell’autrice, riesco ad immaginarmi la grande porta di Damasco che segna il confine del quartiere arabo con l’albero della vita che risplende dipinto sulle mura della Città Vecchia. Questo libro è un racconto da mille e una notte che va assaporato parola per parola prendendosi il tempo necessario per interiorizzare gli eventi. Gli argomenti trattati sono molto delicati, a mio avviso l’autrice è stata capace di descriverli con estrema sensibilità, utilizzando un lessico curato e uno stile coinvolgente. A mio parere questa è la storia più bella che Lia Carnevale abbia scritto finora, ho riscontrato una grande maturazione stilistica nella sua scrittura. Nell’epilogo finale Lia ci regala un’anticipazione mozzafiato che non vedo l’ora di leggere. Buona lettura.
Mara
Eppure in Laila c’è qualcosa di diverso, una voglia di vivere, di provare emozioni, di sognare che non riesce a nascondere. Ci prova a tenere segregata nella parte più nascosta del suo io questa forma di “ribellione” ma è impossibile. Da subito mi sono sentita in sintonia col personaggio di Laila, è entrata nel mio cuore con la sua sincerità. La sua voglia di provare emozioni, di vivere con la V maiuscola si percepisce, ti entra dentro e ti fa battere il cuore. Laila vuole sentirsi viva, anche per una sera soltanto, vuole uscire dalle mura soffocanti che la stanno pian piano trasformando. La sua occasione arriva durante il festival delle luci, quando Gerusalemme si anima, si traveste a festa ed accoglie musicisti da tutte le parti del mondo. Dopo l’ultima preghiera della notte si finge addormentata per uscire di nascosto e godersi la città e il festival come le sue coetanee. Lo scenario mozzafiato ha il potere di affascinarla, mai prima d’ora ha vissuto così liberamente queste poche ore notturne. Il desiderio di sognare ancora è sovrastante e per due notti consecutive Laila correrà il rischio pur di sentire il cuore battere forte nel petto. Durante la serata Laila viene catturata dalla voce di Dave, un cantante newyorkese, è affascinata dalla canzone che sente, nonostante non conosca le parole perché le è stato vietato imparare quella lingua. Trasgredisce tutte le regole della sua famiglia per il solo desiderio di rivederlo e poter risentire la sua voce e le sue canzoni. Le è difficile spiegare a parole ciò che prova quando lo vede, quel desiderio puro e incontaminato che la sua cultura le vieta di percepire. Da quest’incontro nascerà uno splendido sentimento, un amore puro, delicato, ma aimè destinato a non avere futuro perché le diversità tra i loro due mondi sono abissali. Laila ha il potere di far rivivere in Dave le emozioni che pensava aver perduto tempo fa. Con la sua innocenza riuscirà a farsi spazio nel suo cuore e a leggergli dentro l’animo, anche se per poche ore soltanto. La forza delle loro mani unite resterà nei loro ricordi come un ricordo indissolubile. Indelebile come un tatuaggio sul cuore. È giusto rinunciare alla propria libertà per mantenere fede a ideali che ci sono stati prefissati da altri?
La vita continuerà, ma chissà cos’ha in serbo il destino per Laila e Dave. Leggere questo libro è stato come compiere un viaggio bellissimo in scenari mistici. Se chiudo gli occhi, attraverso le impeccabili descrizioni dell’autrice, riesco ad immaginarmi la grande porta di Damasco che segna il confine del quartiere arabo con l’albero della vita che risplende dipinto sulle mura della Città Vecchia. Questo libro è un racconto da mille e una notte che va assaporato parola per parola prendendosi il tempo necessario per interiorizzare gli eventi. Gli argomenti trattati sono molto delicati, a mio avviso l’autrice è stata capace di descriverli con estrema sensibilità, utilizzando un lessico curato e uno stile coinvolgente. A mio parere questa è la storia più bella che Lia Carnevale abbia scritto finora, ho riscontrato una grande maturazione stilistica nella sua scrittura. Nell’epilogo finale Lia ci regala un’anticipazione mozzafiato che non vedo l’ora di leggere. Buona lettura.
Mara
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