sabato 27 aprile 2019

RECENSIONE "Il kamikaze di cellophane" di Ferdinando Salamino




TITOLO: Il kamikaze di cellophane
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Ferdinando Salamino
DATA D’USCITA: 19 Aprile 2019
EDITORE: Prospero Editore
GENERE: noir psicologico
NARRAZIONE: pov maschile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTIMichele, assassino.






TRAMA

Un noir psicologico che accompagna il lettore al confine tra bene e male, vendetta e perdono, allucinazione e realtà. Cosa può trasformare un ragazzino mite e amante dei libri in un assassino implacabile? Cresciuto all'ombra di un padre violento, umiliato dai compagni di scuola e rinchiuso per quasi tre anni in un ospedale psichiatrico, Michele Sabella è sopravvissuto aggrappandosi all'amore per Elena, una paziente anoressica conosciuta in istituto. Quando Elena tenta il suicidio, Michele decide di dare la caccia al carnefice silenzioso che la sta trascinando oltre i confini della follia. Per farlo, dovrà liberare i propri "demoni di cellophane" e abbandonarsi alla violenza dalla quale era sempre fuggito. Se nessuno può essere assolto, ha davvero senso condannare?


RECENSIONE

Noir, thriller e gialli sono generi che solo i più appassionati riescono ad apprezzare. Io ne leggo parecchi e ogni volta rimango sbalordita dalla bravura degli autori di saper architettare ogni evento nei minimi dettagli, senza tralasciare nulla al caso. Con Il kamikaze di cellophane mi sono addentrata lentamente nella lettura, spinta da una gran sete di curiosità che mi ha spinta non solo a divorare letteralmente la storia ma anche a capire a fondo lo stile scorrevole, intrigante che l’autore ha utilizzato rivolgendosi direttamente al lettore, sviscerando ogni situazione, ogni evento che avviene nella sua vita e come se ci fosse un dialogo tra lettore e narratore. Ho apprezzato molto questo stile che mi ha fatta sentire più vicina a Michele, il protagonista e il narratore che in prima persona ci accompagna mano a mano nella sua storia, utilizzando quel pizzico di ironia che in qualche modo sdrammatizza un evento negativo. Michele è un personaggio davvero complesso, per l’intera storia trasmette al lettore una serie di emozioni contrastanti che vanno a ritmo della sua personalità instabile e che oscilla tra il bene e il male. Vi rivelo che molte volte mi sono schierata dalla sua parte di ragazzo intelligente che ama i libri e che viene umiliato, del suo contesto familiare fatto di violenze psicologiche e di silenzi, l’abuso emotivo che si compie nelle mura di casa, dei suoi rimorsi di non aver fatto abbastanza per la madre e per se stesso, mi sono immedesimata nel suo dolore, nella sua voglia di reagire a tutto ciò che ha vissuto, ma dall’altra parte ho avuto un po’ di timore che il suo essere introverso, il suo soffocare i sentimenti e tenerli sempre dentro non hanno fatto altro che danneggiare una parte della sua personalità, rendendolo pieno di rabbia e di risentimento verso chi gli ha fatto del male. Il ritmo incalzante che alterna passato e presente, spinge il lettore a continuare a leggere per sapere cosa succederà a Michele, cosa lo spinge ad uccidere e a diventare un assassino e pian piano le tessere del puzzle vengono composte fino a darci alla fine il quadro completo della sua vita. sono rimasta affascinata da questo noir psicologico, amo i libri che scavano nella mente umana, che portano il lettore a riflettere su ciò che giusto e sbagliato ma a volte ci sono delle sfumature che ci portano a rimanere in bilico tra queste due perché ci limitiamo a recepire il pensiero altrui. I miei migliori complimenti all'autore che ha saputo dar vita ad una storia intrigante che ingloba una serie di temi che portano il lettore a riflettere e a porci delle domande.

Raffaella




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