TITOLO: Arcana. Il castello dei destini sbagliati
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Maurizio Temporin
DATA D’USCITA: 18 Giugno 2019
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantastico
NARRAZIONE: narratore onnisciente in terza persona
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Tanita, Elia, Lucio, arcani.
TRAMA
I tarocchi sono sempre stati usati per conoscere il futuro, ma se qualcuno sapesse usarli per cambiare il passato? Una ballerina di tango che non sente il dolore, un chirurgo estetico col debole per il gioco d'azzardo, una ragazzina misantropa, uno stunt-man masochista e un wedding planner dalla doppia personalità. Cinque sconosciuti, cinque persone troppo ferite e sole, disposte a tutto pur di ricucirsi addosso una speranza... Anche ad accettare misteriosi inviti, come quello di Ermete, un anziano in sedia a rotelle che vive in un castello tra le nebbie del Nord Italia. Il vecchio, che sostiene d'essere un mago, li ha scelti per farli diventare personificazioni di altrettanti Arcani Maggiori, allo scopo di creare un vero e proprio mazzo vivente, capace di modificare gli eventi. Ospiti e prigionieri della sua follia scopriranno fin dove sono disposti a spingersi pur di rimediare ai loro errori, anche a costo di non capire più quali siano i confini tra realtà e immaginazione.
RECENSIONE
Ho sempre amato leggere storie complesse che portano il lettore a scavare nella mente, a porsi domande, a riflettere fino in fondo per scoprire la verità e ciò che l'autore vuole trasmettere. Arcana. Il castello dei destini sbagliati fa parte di questa categoria intricata che i lettori più appassionati ameranno. Maurizio Temporin torna con una nuova storia fantastica che, a mio parere, non è per tutti i palati se non si legge il genere. Devo ammettere che non ho mai letto romanzi riguardanti i tarocchi, ma mi hanno sempre affascinato e leggere un libro che tratta questo tema, è stato una vera scoperta. Durante la lettura è il mago che muove che la storia e sembra quasi che sia egli ad aver spronato l’autore a scrivere questo romanzo. La scrittura e la trama sono complessi e assolutamente intriganti – ritornando a ciò che ho detto prima -, affascinano il lettore e lo portano a tenerlo in sospeso tra incubo, sogno e realtà come quel castello presente nel romanzo stesso. Sin dalla prima pagina l’autore ci catapulta nella sua storia, portandoci a riflettere, a provare una serie di sensazioni strane e al tempo stesso intense e mai provate prima. Perché quando un autore ha talento lo si nota dalla passione con la quale scrive un romanzo, dall'accuratezza che presta ad ogni dettaglio e dalla caratterizzazione perfetta dei personaggi. Conosciamo Tanita, una ballerina di rango e una protagonista originale che scopriamo essere indifferente alla sofferenza e determinata nelle sue azioni. Il secondo protagonista è Elia, un personaggio nel quale convivono due personalità che vengono mostrate nel corso della lettura; nei capitoli dedicati a lui la scrittura è più soave, morbida e impalpabile. Altro protagonista è Lucio, un altro personaggio intrigante la cui narrazione si fa più aspra e rigida. Tutti i cinque personaggi sono affiancati da un arcano ovvero da una carta dei tarocchi che rappresenta il destino di ognuno di loro. L’autore crea un intreccio complesso e ben architetto, pieno di colpi di scena che incantano il lettore, di carte che si mischiano e fanno il loro gioco. La mente dell’autore è astuta, geniale e perfetta nel dar vita a storie e personaggi mai visti prima d’ora; se all'inizio rimaniamo un po’ perplessi di fronte alla vicenda, pian piano riusciamo a capire ogni cosa. Ma credo sia difficile capire i libri di Temporin fino in fondo, forse nessuno riesce a capirli per davvero proprio perché è il mago che regge le fila della storia. Non vedo l’ora di vedere la trasposizione cinematografica del libro.
Raffaella
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