lunedì 19 agosto 2019

RECENSIONE "La dama in grigio" di Antonia Romagnoli

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de La dama in grigio, il primo volume autoconclusivo della serie Ghost Ladies di Antonia Romagnoli uscito qualche anno fa in self. Nelle un'atmosfere melanconiche stile Jane Austen l'autrice ci accompagna nella storia per assistere ad un mistero affascinante che ha radici in leggende antiche e alla nascita della storia d'amore tra un duca solitario e una lady determinata e inarrendevole.


TITOLO: La dama in grigio
SERIE: #1 Ghost Ladies
AUTORE: Antonia Romagnoli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 27 Giugno 2019
EDITOREself publishing
GENERE: historical romance, fantasmi
NARRAZIONE: narratore onnisciente in terza persona
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Joanne, giovane lady; Sir Russell, duca.





TRAMA

Inghilterra, 1807
Dopo aver rifiutato uno sgradito pretendente, Joanne viene spedita dal padre a casa di una zia, nella speranza che l’esilio la convinca ad accettare la proposta.

A Trerice, però, Joanne trova alleati imprevisti: per prima la zia, e in seguito il padrone della tenuta in cui la donna vive. Sir Russel, infatti, è legato al fratello di lei da un antico debito d’amicizia e, in combutta con quest’ultimo, raccoglie nell’antica dimora di famiglia un gruppo di importanti ospiti: la scusa è quella di un’esperienza sensazionale in una villa infestata da noti fantasmi, l’obiettivo è quello di permettere a Joanne di trovare in fretta un miglior fidanzato e sfuggire alle trame del padre e del suo anziano socio.
Quello che inizia come un tranquillo soggiorno, però, diventa piuttosto movimentato: Trerice Manor, infatti, sembra aver scelto la giovane donna come fulcro delle proprie manifestazioni soprannaturali.
Joanne dovrà destreggiarsi, nella sua caccia al marito, tra i fenomeni misteriosi della casa, i propri scabrosi segreti e la crescente attrazione che prova per sir Russel, scostante e attraente gentiluomo, determinato a restare celibe per tutta la vita.

RECENSIONE

Come ben sapete, sono letteralmente innamorata degli storici e quando me ne si presenta l’occasione di poterne leggere uno, la colgo subito al volo. I romanzi storici hanno il potere di trasportarci indietro nel tempo in un’epoca di cui sono innamorata da sempre, tra vestiti eleganti, corpetti e gingilli vari, balli incantevoli e biblioteche immense che sembrano toccare il cielo.
È la prima volta che leggo un romanzo di Antonia Romagnoli e devo ammettere che è riuscita a dipingere un affresco perfetto dell’epoca regency, impreziosendola con leggende e un pizzico di paranormale. Sin dalla prima pagina ci ritroviamo catapultati nel 1800 in un’ambientazione vivida, quasi reale grazie alle descrizioni eccellenti dell’autrice che ci fa esplorare i paesaggi e la bellezza del verde della terra inglese e agli ambienti interni che ci descrivono la maestosità dei palazzi del tempo. Tra le mura della villa di Trerice Manor si aggira il fantasma di una donna che a distanza di decenni non trova ancora pace: sarà proprio lei una delle protagoniste della storia che la abbellisce di quel pizzico di mistero e paranormale che rende il tutto ancora più intrigante. Tra le mura di questa villa conosciamo Joanne, una giovane lady che viene mandata dal padre nella dimora di sua zia in Cornovaglia per riflettere sulla proposta di matrimonio da lei rifiutata. Ed è qui che cambia la vita di Joanne quando conosce Sir Russel, un duca affascinante che abita vicino sua zia, che si dimostra freddo e solitario e che non desidera assolutamente prendere moglie. Pagina dopo pagina scopriamo che dietro quel velo di durezza si nasconde un uomo che ha sofferto molto, che ha chiuso il suo cuore per far spazio alla freddezza e alla solitudine. Ho adorato il suo personaggio che lentamente cambia, apre il cuore ai sentimenti per Joanne, a questa donna indipendente che nemmeno una volta mostra di arrendersi e di piegarsi al destino già deciso da altri e che si scontra più volte con le regole e le tradizioni del tempo che cominciano a cambiare con l’emancipazione femminile.
Anche il personaggio secondario di George, fratello di Joanne ha un ruolo fondamentale nell'incontro dei due protagonisti, è colui che dà inizio all'intera storia, che fa da tramite. Ogni personaggio che compare in questa storia viene perfettamente caratterizzato nelle sue sfumature caratteriali, dai pregi ai difetti, come anche nei rapporti con gli altri e nel contesto dell’epoca. Ciò che mi ha colpito molto sono le descrizioni degli ambienti e dei paesaggi che mi hanno fatto sentire parte della storia, degli abiti che frusciano sul pavimento, del velo di mistero che avvolge il tutto, mi sono sentita spettatrice delle atmosfere che ho osservato e ammirato attraverso i suoi occhi e credo proprio che nei prossimi romanzi ritroverò questo punto di forza della scrittura dell’autrice. Lo stile candido e ricco di pathos ci fa letteralmente immergere nelle atmosfere melanconiche stile Jane Austen che si intrecciano al gotico e alla storia per dar vita ad un romanzo che sarà apprezzato dagli amanti dei regency.

Raffaella




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