mercoledì 11 settembre 2019

RECENSIONE "L'apprendista di Goya" di Sara Di Furia




TITOLO: L'apprendista di Goya
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Sara Di Furia
DATA D’USCITA: 29 Agosto 2019
EDITORE: La Corte Editore
GENERE: thriller storico
AMBIENTAZIONE: Madrid
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Manuèl, apprendista del pittore Goya.




TRAMA

Madrid 1791, l’arte fiorisce sotto l’occhio vigile dell’Inquisizione. Manuèl Alvèra vive e lavora nel colorificio di famiglia, abile come nessun altro nella miscelazione dei pigmenti.Goya in persona, un giorno, colpito dalla sua abilità, lo richiede al padre come apprendista con la promessa di farlo diventare un pittore di fama. Intanto, nel giro di poco tempo, in città vengono ritrovati diversi cadaveri, tutti di famosi artisti madrileni assassinati secondo il medesimo modus operandi: il corpo massacrato, denudato e scuoiato. Madrid è in subbuglio e mentre l’inquisitore attribuisce la responsabilità di quanto sta accadendo al mero peccato di vanità commesso dai pittori, Manuèl inizia ad avere il sospetto che proprio Goya sia coinvolto negli omicidi.Studiando l’opera del maestro per emularne il genio, il ragazzo scopre infatti un terribile segreto, che gli permetterebbe di raggiungere sfumature di colore mai viste per la realizzazione della pelle delle sue modelle.In breve il giovane apprendista si ritrova a essere vittima e al contempo complice di una spirale di bugie e segreti sempre più intricata, che metterà in discussione tutta la sua vita.Sullo sfondo di una Madrid impregnata di fervore artistico e untuosa religiosità si snoda la vicenda più cruenta che il mondo dell'arte abbia mai conosciuto.

RECENSIONE

Chi come me è appassionato dei thriller storici? Sara Di Furia torna con un nuovo thriller scritto con quello stile intrigante e magistrale in ogni sua pagina. Fin dalla prima pagina ho seguito con occhio attento la storia, ho ammirato la passione e l’amore con le quali l’autrice scrive il romanzo, senza tralasciare nemmeno un singolo dettaglio nelle descrizioni. E difatti ciò che ho apprezzato molto è stata la prosa fluida, elegante e curata, la competenza dell’autrice e la ricerca in fatto di accadimenti storici e le descrizioni che fanno immaginare al lettore esattamente ciò che ella narra. È un talento di pochi scrittori come Sara Di Furia riuscire a narrare tutte le emozioni del libro e a trasmetterle al lettore, come se il lettore stesso fosse protagonista indiscusso della vicenda. L’autrice dipinge un affresco coerente pieno di intrighi di fine Settecento, con quell’atmosfera concentrata di misteri non semplici da risolvere che fa da sfondo alla storia del celebre artista Francisco Goya, pittore di corte in una Madrid caotica che l’autrice divide in due parti: la prima riguarda quella bigotta e futile dell’aristocrazia spagnola che beve e si diverte, organizza feste e si sazia fino a scoppiare; la seconda invece è quella più cupa e enigmatica nei bassifondi della città dove un feroce serial killer lascia dietro di sé una scia di morti brutalmente torturati. L’autrice è abile nel raccontarci la storia dal punto di vista di Manuèl, l’apprendista di Goya e appassionato pittore che viene preso sotto la sua ala e iniziato ai segreti della pittura. In queste pagine possiamo osservare la passione di Manuèl per l’arte e per i colori, l’interesse che mostra nel dar vita a pennellate su tela e le sensazioni che sente nell’imprimere nei suoi quadri tutte le emozioni che lui ha provato creando le sue opere. Attraverso di lui possiamo conoscere la figura di Goya e la sua vita tormentata, l’avvelenamento da piombo che l’ha colpito e la minaccia dell’inquisizione che mieteva vittime innocenti con la propria autorità. Ammiro l’autrice per il suo riuscire a celare quante più cose possibili e a regalarci una storia intrigante e coinvolgente, ricca di segreti, colpi di scena e suspense che come un puzzle perfettamente incastrato pian piano assembla ogni tassello per darci alla fine un quadro completo di tutta la vicenda. L’ambientazione storica è molto fedele a quella realmente accaduta, l’autrice ricostruisce ogni atteggiamento, ogni uso e costume dell’epoca con una tale perfezione da farmi sentire spettatore di quella vicenda, da farmi sentire gli odori, i profumi e i suoni di quel tempo, ma soprattutto gli intrighi e il pericolo, come se stessimo guardando un film perfettamente architettato dal regista. Questo romanzo è perfettamente scritto con uno stile magistrale e coinvolgente, i personaggi vengono caratterizzati perfettamente e l’intreccio degli eventi ci calamita ad ogni pagina senza lasciarci mai andare, neanche alla fine quando dopo aver chiuso l’ultima pagina vorremmo leggere ancora e ancora di questa storia. Consiglio la storia a tutti gli amanti dei thriller storici ma anche a chi vuole approcciarsi ad un tipo di storia diversa dal solito.


Raffaella




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