venerdì 20 settembre 2019

RECENSIONE "Non chiamarmi Lolita" di Irene LeGentil

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Non chiamarmi Lolita, il romanzo rosa di Irene LeGentil uscito lo scorso anno in self e da due giorni pubblicato con la Literary romance nella nuova versione revisionata. Questa è la storia di una ragazza che lotta per raggiungere i suoi sogni e di un ragazzo che decide di cambiare vita e di spronare la sua amata ad affrontare le proprie paure. Una storia che parla di perdita e dolore, di coraggio e passione, di sacrificio e amore.


TITOLO: Non chiamarmi Lolita
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Irene LeGentil
DATA D’USCITA: 18 Settembre 2019
EDITORE: Literary romance
GENERE: rosa contemporaneo, New Adult
NARRAZIONE: pov femminile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Alana, ginnasta.





TRAMA


Alana Portinari ha un unico grande sogno: vincere ai campionati nazionali di ginnastica ritmica. Coltiva questa disciplina fin da bambina sennonché, a causa della prematura morte della madre e per un infortunio che la allontana dal podio delle gare, la sua carriera subisce un arresto. Decisa a rimettersi in gioco, Alana è costretta a lavorare di notte per pagarsi la retta dell’esclusiva palestra in cui si allena e, sotto mentite spoglie diventa la provocante ballerina Lolita di un night club. Qui incontra Derrick, atleta di fama mondiale, con cui inizia una relazione. Ma lui è anche il suo nuovo coach e le cose non vanno come dovrebbero. Mentre il campionato si avvicina, Alana dovrà far chiarezza in se stessa prima di tutto, dovrà imparare ad acquisire fiducia verso il prossimo e capire se sarà all’altezza del proprio obiettivo: vincere la Nazionale con le sue uniche forze, la tenacia e la determinazione.

RECENSIONE

Irene LeGentil torna con storia – già uscita la scorsa anno e pubblicata ieri nella nuova versione revisionata con la Literary romance - che parla di coraggio e passione, di sacrificio e amore. Fin dalle prime pagine veniamo catapultati nella vita della protagonista Alana, una ragazza che si dimostra forte e determinata ad inseguire il sogno di tutta una vita: diventare Campionessa Nazionale di ginnastica ritmica. Se di giorno è una ginnasta, di notte diventa Lolita, la seducente spogliarellista di un club esclusivo. Pagina dopo pagina leggiamo di una ragazza che non si arrende facilmente, che mette tutta se stessa per raggiungere un obiettivo, che nonostante le tante cadute e l’infortunio dell’anno precedente che le ha fatto sfiorare per un pelo il podio, non demorde ma anzi, combatte strenuamente, con tutte le sue forze e la sua volontà.
Ho amato questa donna così inarrestabile e risoluta, dinamica e a volte sarcastica, che sprona anche il lettore a combattere le proprie battaglie, a raggiungere un sogno nel cassetto, anche se quel sogno significa impegnarsi e non perdere di vista il proprio obiettivo, impedire che nessuno si frapponga fra noi e il traguardo, combattere ogni giorno, momento dopo momento per quel sogno che può esserci strappato da un attimo all'altro. L’autrice ha creato una protagonista temeraria, di quelle che ti insegnano qualcosa, che sono il centro della storia e che la illuminano con la loro luce abbagliante. Sì, Alana è la luce di questo romanzo, il raggio di sole che illumina anche le parti più oscure, colei che sprigiona luce propria e irradia chi le sta vicino. Conosciamo anche il protagonista Derrick, l’allenatore di Alana, colui che entrerà nel suo cuore, che la spronerà ad affrontare le sue paure, anche se ciò significa cadere e rialzarsi più forte di prima. La vita è proprio questa: combattere sempre, non arrendersi mai, cadere e rialzarsi e poi ancora farsi male e risollevarsi ancora più tenaci e più determinati di prima. Ci insegna molto la LeGentil con questo romanzo, ci fa vedere il mondo benestante e quello più modesto, quello più arrogante e più umile, due facce contrapposte che a volte si intrecciano. Ci mostra il mondo della competizione, dove i gareggianti sono perennemente insoddisfatti, dove c’è chi vuole troppo e subito e poi cade come Icaro, dove si accetta il rischio di cadere, dove c’è coraggio ma anche arroganza. E infine ci parla anche dell’amore: dell’amore tra una madre e una figlia, tra un uomo e una donna. Amare significa correre il rischio, mettere la felicità nelle mani dell’altro, accettare di fidarsi dell’altro, ma al tempo stesso significa rincorrere la felicità che meritiamo. Questi sono tutti temi che impreziosiscono il romanzo e che lo rendono più completo, intrecciati anche ad un pizzico di suspense e pericolo. Lo stile semplice e scorrevole dell’autrice ci invita pagina dopo pagina a continuare la lettura, a scoprire cosa succederà. Una menzione importante è da fare a Mark, uno dei protagonisti secondari che ha suscitato il mio interesse. Spero che l’autrice scriva una storia anche su di lui. Che dirvi infine? Se avete voglia di leggere una storia di coraggio e di equilibrio, di forza d’animo e amore, immergetevi nelle pagine di questo romanzo che ci fa riflettere.

Raffaella





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