Non sempre le famiglie che agli occhi degli altri sembrano normali lo sono davvero. Licia ha diciassette anni e una profonda rabbia che sfoga concedendosi agli uomini sbagliati. Il suo è un segreto che tiene gelosamente chiuso dentro di sé, sorvegliando che almeno a Giada, la sorellina, non capiti nulla. La loro madre, Amanda, è “strana”: ogni tanto sparisce di casa e quando rientra, sempre stanchissima, porta con sé giocattoli rotti che sostiene di dover “curare”. È una donna enorme, alta e grossa, ma anche una creatura fragile, incapace di usare la forza persino per difendersi dall’uomo che ha sposato: Luca, il padre delle due ragazze. Questi è un essere minuto, un ometto addirittura ridicolo che passa il tempo libero al bar ma che a casa sa perfettamente come incutere paura, inveendo contro la sorte che gli ha dato in moglie una donna “così tonta”. La stessa che, anziché reagire alla violenza, lo accudisce e protegge come un bambino, sotto gli occhi stupefatti delle figlie. Poi, un giorno, qualcuno scioglie alcune pastiglie di un medicinale nel bicchiere di vino dell’uomo… Con una scrittura unica e potente, in cui ogni parola è calibrata al millimetro, Cynthia Collu ha costruito un romanzo di emozioni feroci, che non ha paura di essere crudo come lo è la vita reale, e che allo stesso tempo non smette mai di indagare l’animo umano in cerca di una luce. Perché la luce va inseguita, sempre, con ostinazione, in ogni cosa.
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