giovedì 31 ottobre 2019

RECENSIONE "Heimaey" di Ian Manook

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Heimaey, il romanzo thriller di Ian Manook uscito a inizio Ottobre con Fazi Editore. Un thriller intrigante e avvincente ambientato in Islanda, una terra selvaggia, quasi ostile, cullata da leggende antiche, intriganti e mostruose, che conferiscono al libro un aspetto irreale e mistico.



TITOLO: Heimaey
TITOLO ORIGINALE: Heimaey
SERIE: #1 La trilogia islandese
AUTORE: Ian Manook
DATA D’USCITA: 10 Ottobre 2019
EDITORE: Fazi Editore
GENERE: thriller poliziesco
AMBIENTAZIONE: Islanda
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Kornelius, poliziotto islandeseSoulniz, giornalista.






TRAMA

Kornelíus, un poliziotto islandese possente come un troll, che canta musica folkloristica in un coro di donne, trova un cadavere in una solfatara, spellato dal ventre in giù. Mentre cerca una spiegazione per quel delitto associato a uno strano rituale, è anche alle prese con la mafia lituana, a cui deve dei soldi; per estinguere il suo debito, s’impegna a ritrovare due chili di cocaina rubati da un mozzo durante una transazione in mare. Negli stessi giorni, giunge in Islanda il giornalista Jacques Soulniz: quarant’anni dopo aver visitato l’isola con un gruppo di amici, vi fa ritorno con la figlia Rebecca, la sua ribelle Beckie, con la quale cerca di riallacciare un rapporto compromesso. Sin dalle prime tappe, però, il loro soggiorno prende una piega inaspettata: l’uomo è inseguito dalle ombre del suo passato e sembra avere un conto in sospeso con quelle terre misteriose, che hanno in serbo per lui un’implacabile vendetta. Le strade di Kornelíus e Soulniz si incroceranno in un gioco crudele orchestrato dal destino. 

Dopo le steppe mongole della trilogia di Yeruldelgger, Ian Manook ci accompagna in Islanda, fra ghiacciai, vulcani, antiche leggende, scogliere impervie a picco sul mare: un paese di una bellezza abbagliante, modellato dalla collera millenaria dell’oceano. Un’Islanda arcana e luminosa, in cui dietro ai paesaggi immacolati si celano traffici illeciti di ogni sorta. Un thriller dal ritmo serrato, con personaggi indimenticabili e un’ambientazione unica: Ian Manook è tornato e non deluderà i suoi molti fan.

RECENSIONE

Sin dalle prime pagine sono stata catturata da questo avvincente thriller pieno di azione che calamita il lettore in un crescendo di suspense e mistero. Ci troviamo in Islanda, una terra antica dove si ha l’incontro del rosso della lava fusa che erutta dai vulcani e del blu delle acque dell’oceano che si infrangono sugli scogli.
Uno scenario mozzafiato in cui i colori caldi dei vulcani si scontrano con i colori freddi della neve e del freddo. E proprio in questa atmosfera si svolge questa storia travolgente e intrigante. Protagonista di questa storia è l’ispettore Kornelius, un tipo insolito che è chiamato ad indagare su una misteriosa morte avvenuta in una solfatara. Kornelius è un gigante buono, una figura ben caratterizzata che l’autore ci fa conoscere lentamente, dal suo hobby di cantare canzoni folkloristiche fino alla sua personalità accattivante, forte e indipendente, che infrange le regole e risolve le indagini come ritiene opportuno. Dall’altra parte conosciamo il giornalista Sulniz, un uomo e un padre che ritorna in quella stessa terra quarantanni dopo, per riallacciare il rapporto con la sua figlia ribelle Beckie. Un viaggio padre-figlia che non avrà luogo dove aveva pensato il padre e che lo porterà sulla strada del passato. Ben presto Sulniz si rende conto che nell'ombra qualcuno li segue e li pedina, e quell'oscurità comincia a lasciargli addosso un brivido di freddezza e di inquietudine. Quello di Ian Manook è un thriller intenso e magistrale, con quel ritmo incalzante che fa appassionare il lettore alle vicende, alle rivelazioni e ai colpi di scena descritti. Sono molto entusiasta di poter recensire questo libro, sia perché i thriller sono in assoluto il genere che più amo, sia perché questo in particolare è veramente meritevole sotto ogni aspetto. È un thriller in cui l’autore francese ci racconta azioni e vicende che si susseguono e si intersecano con i ritmi giusti, in modo pulito e perfetto a cominciare dal prologo in cui anticipa ciò che poi verrà sviscerato nei capitoli successivi, calamitando l’attenzione del lettore fino all'ultima parola. La storia viene costruita nei minimi dettagli, caratterizzando perfettamente i personaggi e l’intrigo poliziesco, come anche quella sua atmosfera chimerica, quasi ostile che se una parte ti attira, dall'altra ti spinge a fuggire. Un romanzo ipnotico e affascinante ambientato in un Paese selvaggio, cullato da leggende antiche, intriganti e mostruose, che conferiscono al libro un aspetto irreale, quasi mistico.
Un thriller che ci offre un panorama che non è del tutto bianco o nero, ma iridescente. Con i romanzi di Ian Manook dobbiamo aspettarci di tutto, anche l’impossibile, e se proviamo a condurre le indagini e a fare congetture, non troveremo mai il colpevole perché la sua storia ci porta da tutt'altra parte. L’inchiesta e la tensione aumentano in un crescendo sempre più di intrighi e misteri. Con questo thriller l’autore ci insegna che gli essere umani sono diversi, che nascondono delle crepe, altri invece che hanno un passato difficile da dimenticare. Pagina dopo pagina mi sono immersa in questo viaggio straordinario, che il lettore ha l’impressione di fare davvero insieme ai personaggi, di vedere un Paese incantato e al tempo stesso difficile, che cambia a seconda di dove ci troviamo. Preparatevi a restare incantati di fronte all'isola bellissima di Heimaey, ai suoi vulcani, ai fiordi, al geyser, alle acque calde e solforose e a sentire il rumore dello sciabordio delle acque che si infrangono sugli scogli. Un complimento importante va alla casa editrice che pubblica libri meritevoli e appassionanti che sanno come rapire il cuore dei lettori.

Raffaella




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