giovedì 14 novembre 2019

RECENSIONE "Wolf Solent" di John Cowper Powys




TITOLO: Wolf Solent
TITOLO ORIGINALE: Wolf Solent
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: John Cowper Powys
DATA D’USCITA: 14 Novembre 2019
EDITORECorbaccio
GENERE: classico
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Wolf Solent, uomo che torna nel suo paese natale.







TRAMA


Dopo aver perso il suo lavoro di insegnante in una piccola scuola di Londra, Wolf Solent accetta un impiego come segretario di un vecchio castellano del Dorset, nello stesso villaggio dove aveva vissuto da bambino, fino alla morte del padre. Wolf è un uomo in fuga: dalla scuola dove era stato licenziato perché si era scagliato contro le invenzioni moderne, e dalla madre con il suo affetto opprimente. Ossessionato dalla disperazione impressa sul volto di un mendicante visto alla stazione Waterloo mentre era in partenza per Ramsgard, Wolf in treno riflette sulla velocità dei cambiamenti dell’epoca e sulle miserie della vita umana facendo ricorso a una sua personale «mitologia»: il potere magico di inabissarsi nella propria anima e di partecipare a una sorta di lotta cosmica tra il male e il bene. Questa capacità di astrarsi era stata la sua via di fuga dal mondo delle macchine e dalla meschinità degli uomini. A Ramsgard però Wolf non trova la serenità sperata. Omicidi, suicidi, relazioni amorose e un clima di sospetti disturbano i tranquilli recessi della sua mente e, soprattutto, la sua «mitologia» viene distrutta dalle sue stesse scelte: Wolf, infatti, sposa la bellissima Gerda, ma al tempo stesso continua a essere soggiogato dalle capacità intellettuali di Christie, in un rapporto ambivalente e complesso che lo porterà a riconsiderare drasticamente la sua visione del mondo e a ricercare un nuovo equilibrio.


RECENSIONE

Wolf Solent è la nuova riedizione della Corbaccio di un libro pubblicato in Inghilterra nel 1929 dall’autore John Cowper Powys. Sapete quanto io adori leggere i classici ambientati in Inghilterra, una delle terre più belle di sempre con i suoi scenari mozzafiato e i suoi panorami che sembrano uscire dalle favole. Protagonista di questa storia è un uomo di trentaquattro anni di nome Wolf Solent – da cui trae il titolo l’opera stessa – dalla personalità riservata e misteriosa che ritorna nel suo paese natale, a Dorset. Questo personaggio si interroga sulla sua vita, sul suo passato inquieto, sul suo presente, analizza il suo rapporto con il padre e la madre e ci mostra i suoi dubbi. L’autore lo caratterizza perfettamente a trecentosessanta gradi, scava nella sua mente mostrandoci tutti i suoi pensieri e la sua insoddisfazione e interseca la sua personalità con la filosofia, elemento centrale di questo romanzo. Ammetto che è un romanzo molto impegnativo e complesso - sicuramente non adatto a tutti – e ciò lo si nota dalla narrazione lenta che fatica ad ingranare. Il ritmo lento si mantiene costante per tutta l’opera, soprattutto per le descrizioni minuziose di ogni particolare e di ogni ambiente o paesaggio e per la caratterizzazione perfetta di ogni personaggio. Pagina dopo pagina si nota lo stile d’altri tempi, quell’atmosfera carica di cordialità ed educazione di un’epoca lontana. Devo fare i miei più sinceri complimenti al traduttore di quest’opera per una traduzione perfetta.


Raffaella






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