mercoledì 11 dicembre 2019

RECENSIONE "Chiamami con il mio nome" di Mariangela Camocardi

Buongiorno lettori, Raffaella ci parla di Chiamami con il mio nome, il nuovo romanzo storico di Mariangela Camocardi uscito due giorni fa con Dri Editore. Questa è una storia di un visconte che impara ad amare e di una donna senza ricordi che affronta degli ostacoli per capire il proprio valore individuale.



TITOLO: Chiamami con il mio nome
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Mariangela Camocardi
DATA D’USCITA: 9 Dicembre 2019
EDITORE: Dri Editore
GENERE: historical romance
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Deryl, visconte di Brentwood; 
Mabel, giovane donna alla ricerca della sua identità.




TRAMA

Calais. Francia. 1819.
Deryl Ashley, visconte di Brentwood, si reca a Dover ad accogliere Mabel, la sua promessa sposa, scoprendo che la nave su cui era imbarcata è colata a picco durante una violenta tempesta. Tra i pochi superstiti, fortunatamente, la sua fidanzata... o forse no? A bordo c’erano i baroni Montorsi, genitori di Mabel, e Melissa, la cameriera personale. Chiunque sia, la ragazza sopravvissuta ha perso la memoria a causa dello choc dovuto al naufragio e non ricorda nulla del passato, neppure la propria identità. Chi è dunque, Mabel Montorsi o Melissa Donati? Un interrogativo che non cesserà di opprimerla. Un amore nascente, una domanda a cui trovare risposta e insidie imprevedibili ostacoleranno i piani del visconte, che si troverà combattuto tra l'onore e il sentimento.

RECENSIONE


Mariangela Camocardi torna con un nuovo romanzo storico dalle tinte dolci e sensuali e con un velo di mistero che pian piano si dissolve. Parto col dire che l’autrice ha una prosa magistrale, raffinata ed elegante, - consona con il linguaggio dell’epoca regency in cui è ambientata la storia - che riesce a farci entrare completamente nel romanzo, coinvolgendoci nella vicenda e facendoci innamorare dei suoi personaggi. 
Conosciamo Deryl, un duca tutto d’un pezzo, virile e affascinante, con quel suo portamento da perfetto gentleman che viene subito attratto dalla dolcezza di Mabel ma anche dalla sua determinazione e del suo essere ostinata e orgogliosa. Dall’altra parte abbiamo Mabel, una donna in conflitto con se stessa, che non ha più ricordi né memoria. Finalmente ci troviamo di fronte ad un personaggio maschile che non è irraggiungibile o tormentato dai demoni del passato ma un uomo semplice, un duca con le proprie regole che mette in discussione per amore. Ho adorato il senso di protezione, di premura e di bontà di Deryl come anche il suo imparare ad amare. Nel corso della storia entrambi maturano e si evolvono: se da una parte abbiamo Deryl che si innamora per la prima volta di una donna e della bellezza interiore di Mabel e capisce di essere disposto a tutto per la donna che ama, dall'altra abbiamo Mabel che guarda negli occhi i suoi fantasmi e affronta degli ostacoli per capire il proprio valore individuale. Due personaggi che si prendono per mano e insieme affrontano le prove che la vita semina lungo il loro cammino. È piacevole vedere come la reticenza e i silenzi iniziali di Mabel si trasformano in amore e affetto per l’uomo che le ha rapito il cuore e in successiva caparbietà per affermare le sue ragioni e le sue scelte. L’autrice con quella suo stile scorrevole e sublime ci fa entrare in questa storia facendoci conoscere e amare i suoi personaggi. Conosciamo anche i personaggi secondari della storia, - ognuno con la propria personalità e la propria storia -, che influenzano le scelte dei due protagonisti principali e anche se non si fanno amare nella storia, alla fine si riscattano. Questa è una storia che ci parla del bene e del male, della parte oscura che abbiamo dentro di noi e che facciamo fuoriuscire nei momenti più difficili della vita.
Anche se alcune vicende sono abbastanza prevedibili, bisogna ammettere che è una bella storia godibile e ben scritta dalla penna di un'autrice talentuosa. È un romanzo che ci insegna ad amarci come siamo, ad amare i pregi e i difetti altrui e della persona che amiamo più di noi stessi, ci insegna a non arrenderci mai e a far valere le nostre ragioni, anche se gli altri tentano di metterci in cattiva luce e infine ci aprire gli occhi e ci fa capire che anche se non abbiamo più una famiglia lì fuori c’è qualcuno pronto a prendersi cura di noi e a sostenerci e che può amarci nonostante la mancanza di legame di sangue. Perché tutti valiamo, indipendentemente dallo stato sociale e dalla casta a cui apparteniamo. Non sono le etichette a renderci persone migliori e oneste, peggiori o maligne, ma sono le scelte che compiamo a distinguerci ed è la bellezza interiore a farci brillare. Questa è una storia che ci parla di una donna che insegue la felicità, che affronta temi come la povertà, il disagio di essere stranieri e la difficoltà ad esprimersi e farsi capire.



Raffaella



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