venerdì 6 dicembre 2019

RECENSIONE "Il custode dell'etere" di Davide Di Lonardo





TITOLO: Il custode dell'etere
SERIE: #1 Il risveglio delle tenebre
AUTORE: Davide Di Lonardo
DATA D’USCITA: 31 Dicembre 2019
EDITORE: Edizioni Savarese
GENERE: fantasy, storico
AMBIENTAZIONE: Francia, XIII secolo
FINALE: si cliffhanger




TRAMA

Il male è sempre pronto a infiltrarsi nel nostro mondo. Forze oscure minacciano di trasformare Parigi, un tempo meravigliosa, in un barbaro regno del terrore. Il tiranno Lorcàn, spinto dall'odio verso la corruzione e l'ipocrisia della società in cui vive, è alla ricerca di alcuni antichi e misteriosi manufatti, le Pietre dell'Etere, cinque gemme leggendarie, capaci di liberare un potere inestimabile.

RECENSIONE

Sapete quanto io adori leggere gli storici e i fantasy e vedere questi due generi intrecciati tra loro, per me è qualcosa di entusiasmante. La prima parte della storia è più lenta - ma sapete bene che l’inizio di molti romanzi è così perché ci presenta il mondo in cui è ambientata la vicenda, ci descrive i paesaggi, gli ambienti e i personaggi -, nella seconda parte invece, acquista un ritmo sempre più veloce perché entriamo nel vivo della storia, delle avventure e dei pericoli. Ci troviamo nel diciottesimo secolo, nel cuore della rivoluzione francese, ed è proprio in questo periodo che conosciamo il giovane Ryan che ha una missione importante da compiere – non vi dirò quale perché dovrete scoprirlo da soli – ma il male è sempre in agguato, l’oscurità del tiranno Lorcàn e dei suoi seguaci sta per inghiottire Parigi e solo la Resistenza può combatterli e può portare a termine la missione per cui sono nati. In gioco ci sono due gemelli e le cinque pietre dell’Etere, pietre particolare e pericolose che riunite insieme possono rappresentare un pericolo immenso per l’intera umanità. L’autore è stato bravissimo nel descrivere l’aria di scontento di una Parigi in fermento, tanto che il lettore si sente catapultato all’interno di queste pagine e riesce ad avvertire l’odore dei vicoli, del cambiamento, il profumo del cucinato, che si scontra con il freddo pungente dell’oscurità e del male in arrivo. L’autore ci accompagna in un viaggio che sa di avventure, da una Parigi bellissima a quella sotterranea più oscura, dal calore dei paesaggi esotici ai duelli nel Mare dei Caraibi, il tutto contornato da mistero, colpi di scena, adrenalina e creature misteriose. Ci parla del bene e del male, del confine sottile che li divide, della luce e dell’oscurità che regna dentro ogni essere umano, ma anche di amore tra fratelli, tra amici, tra una madre e un figlio, di valori come il coraggio, la lealtà, la libertà e il sacrificio. Impossibile non amare il linguaggio ricercato utilizzato dall’autore nel contesto storico in cui è narrato, che ci descrive perfettamente ogni dettaglio in modo realistico. Un lavoro pregevole quello dell’autore nel ricostruisce ogni atteggiamento, ogni uso e costume dell’epoca con una tale perfezione da farci sentire spettatore di quella vicenda, da farci sentire gli odori, i profumi e i suoni di quel tempo, ma soprattutto il pericolo e l’oscurità, come se stessimo guardando un film perfettamente architettato dal regista. E ora chiedo all’autore: quando arriverà il secondo volume? Spero il prima possibile.


Raffaella




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