mercoledì 18 dicembre 2019

RECENSIONE "Qualunque sia il tuo nome" di Laura Baldo

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Qualunque sia il tuo nome, il romanzo di narrativa storica di Laura Baldo uscito due giorni fa con la collana Elit di HarperCollins. Il libro lo trovate solo su Kobo. Con questo romanzo l'autrice ci dipinge un affresco che alterna delicatezza e crudeltà, amore e odio, lealtà e fermezza, valore e sacrificio, durante uno dei conflitti più bui della nostra storia.



TITOLO: Qualunque sia il tuo nome
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Laura Baldo
DATA D’USCITA: 16 Dicembre 2019
EDITORE: Elit (solo su Kobo)
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Polonia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTIAnna, donna polacca; Werner, ufficiale delle SS.






TRAMA

Polonia, 1941/1948
Anna, scortata da una guardia, sta percorrendo un corridoio del quartier generale della Gestapo a Varsavia e sente una voce, che le provoca un tumulto di emozioni dolorose e laceranti. La voce appartiene a un ufficiale in divisa da SS, dall'aria arrogante e dagli occhi di ghiaccio che sembrano non riconoscerla. Lei però di lui non può dimenticarsi. Lo ha soccorso tre anni prima quando, ferito, è comparso nel fienile della fattoria di famiglia a Poznan. Tra loro era scoccata una scintilla, ma dopo che lui è partito Anna ha scoperto che le aveva mentito sulla propria identità, forse addirittura sul nome. E un dubbio ancora più grande la perseguita da allora: è davvero lui l'autore della soffiata che ha cambiato il corso della sua vita, spingendola a unirsi alla Resistenza per cercare vendetta?


RECENSIONE

La seconda guerra mondiale è stato uno dei periodi più bui della nostra storia e Laura Baldo con questo romanzo ci dipinge un affresco che alterna delicatezza e crudeltà, amore e odio, lealtà e fermezza. Durante la guerra non esistono vincitori e vinti, c’è solo morte, sangue, disperazione e dolore, è una lotta alla sopravvivenza, al vivere l’ultimo istante di vita prima di essere colpiti da qualche proiettile o a morire di stenti e di fame.
In questo scenario conosciamo due personaggi che dovrebbero essere nemici, entrambi accomunati dalla determinazione di seguire la propria patria. Conosciamo Anna, una donna polacca che con l’arrivo della guerra perde tutto, in particolare il suo lavoro tanto amato. Sono tempi difficili quelli che vive, tempi in cui la guerra spezza famiglie innocenti, la fame e la carenza di cibo rendono il tutto ancora più complicato insieme all'arrivo dei nazisti che vogliono spazzare via un intero Paese. Ed è proprio in questo frangente che conosce e rafforza il legame con Werner, un soldato delle SS – che non le rivela la sua identità - che arriva ferito alla fattoria della sua famiglia e di cui lei si prende cura. Werner è il suo peggior nemico, un tedesco appartenente ad una Germania nazista, a cui è stato inculcato di odiare e uccidere i nemici. Nemici che in realtà non sono perché la politica e il pensiero di Hitler sono ad essere sbagliati, come un cancro che si espande e distrugge tutto ciò con cui viene a contatto. Vediamo come Werner indossa perennemente una maschera protettiva per celare le sue emozioni e dietro la sua arroganza, la sua freddura e il suo essere distaccato nasconde amore, dolore, speranza e audacia. Un uomo come pochi realmente esistiti che in quello sterminio ha fatto la differenza, nel suo piccolo. L’autrice ci narra la loro storia a partire dal loro incontro per poi proseguire alla loro divisione e per finire al loro ricongiungimento intervallato da altre separazioni. Una narrazione che unisce l'impatto emotivo della ricostruzione storica, alla forza della storia d'amore che nasce. Durante la guerra si ha paura di tutto, non si pensa più. Si respira aria di morte, di sangue, la paura sembra soffocante, si ha voglia di urlare per la rabbia e per la frustrazione ma la guerra sembra aver strappato anche la voce. E in questo romanzo l’autrice esalta la figura di Anna, una donna impavida che pensa al presente e non si aggrappa al futuro, una donna entra nella Resistenza, che sfida la morte e che non si accontenta di rimanere in disparte assistendo alla crudeltà dei tedeschi.
Anna quindi, nel suo piccolo, dedica anima, corpo e mente a questa lotta per contrastare i tedeschi e le loro barbarie in attesa di un possibile ricongiungimento con Werner. L’autrice ci parla della Resistenza, di giovani che si arruolano e di vite spezzate. In guerra si è disposti a tutto pur di sopravvivere e, se un secondo prima se vivo, nel secondo successivo si può essere morti, sparati da un proiettile o da una bomba che ti cade addosso, stesi sul selciato o se siete fortunati sull'erba morbida e verde che si tinge di rosso. Entrambi compiono un’evoluzione nel corso della storia perché è la guerra che li cambia; vivono con i propri occhi la morte, la sentono vicina, come un’ombra silenziosa che in qualunque momento può prenderli. Lo stile dell’autrice fluido ed elegante trasporta il lettore all'interno di questa storia intensa che parla di sacrificio, voglia di libertà e valore. In uno scenario di morte e distruzione, di sangue e disperazione, di violenze e orrore, l’autrice ci regala una storia d’amore che come un fiore scintillante con i suoi colori sgargianti è in grado di schiacciare il grigiore e l’aridità della guerra.


Raffaella











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