Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de Il farabutto e la sgualdrina, il romanzo storico d'amore di Pitti Duchamp uscito una settimana fa con Words Edizioni. Una storia irriverente, di amore e odio, fatta di sguardi ammiccanti e pungenti, di parole graffianti e battute sagaci e di provocazioni sottili che portano alla nascita di un amore puro e totalizzante. Pronti a conoscere la ribelle lady Arabella e lo spigoloso marchese Andrew?
TITOLO: Il farabutto e la sgualdrina
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Pitti Duchamp
DATA D’USCITA: 10 Gennaio 2020
EDITORE: Words Edizioni
GENERE: regency
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Arabella, lady ribelle e testarda; Andrew, marchese spigoloso e arrogante.
1814, Camden Castle
Raffaella
TRAMA
1814, Camden Castle
La domanda che tutto il ton londinese si pone è perché lady Arabella, lucente stella, madrina indiscussa della nobiltà e presenza onnisciente di tutte le manifestazioni mondane, sia sparita da un anno per rifugiarsi nella calma bucolica della casa ancestrale dei duchi di Camden. Poco dopo il temporaneo ritiro a vita privata di suo fratello e la sua amata duchessa per la nascita dell’erede ducale, la chiacchierata lady Arabella è infatti fuggita da Londra senza un saluto, senza spiegazioni e, apparentemente, senza una causa. Tuttavia, il passato la raggiunge con il passo claudicante del Marchese di Avenox e quella serenità sembra persa per sempre. E quando finalmente lei lo rivedrà, lo scintillio della sua anima inquieta riprenderà ad abbagliare il mondo. Fino a che punto sarà possibile ignorare l'attrazione? Fino a quando il Farabutto sarà capace di vivere e respirare senza la sua Sgualdrina?
RECENSIONE
Non ho mai letto un romanzo regency così divertente che mi ha tenuta con il fiato in sospeso e con un batticuore costante che non se ne andava più, neanche dopo aver letto l’ultima parola non riuscivo a capacitarmi che la lettura fosse finita. Mi sono lasciata trasportare dalla bellezza e dalla semplicità di questa storia fatta di sguardi ammiccanti e pungenti, di parole graffianti e battute sagaci e di provocazioni sottili che portano alla nascita di un amore puro e totalizzante.
Lady Arabella è la sgualdrina, è una donna forte e determinata, sfrontata e vivace, intelligente e mondana, colta e amorevole, che non ama sottostare alle regole ma che le infrange tutte, dalla prima fino all'ultima. Una lady particolare, vanitosa e intrigante che non si lascia mettere a disagio dagli altri ma risponde con i toni a suon di frecciate avvelenate e sempre con quella sua eleganza e rispetto. L’etichetta non è solo una maschera, ma è anche sinonimo di aridità, assenze e freddezza, una società che privilegia la forma rispetto alla sostanza; con l'etichetta le famiglie altolocate dell'epoca giustificavano tutto, dimenticavano che sotto quelle maschere c'erano persone vere e soffocavano pian piano la loro essenza, diventando gusci vuoti, aridi e incapaci di provare sentimenti. Arabella invece, ci mostra che le regole vanno infrante una ad una, la vediamo combattere contro queste regole ed emergere come donna fiera e ribelle che affascina e rapisce l’anima del Farabutto. Il marchese Andrew Avenox è il farabutto, è un nobile di antico lignaggio, un reduce rispettato e onorato che ha portato onore alla sua famiglia sacrificandosi per il bene dell’Inghilterra. È mutilato a una gamba ma al tempo stesso conserva quel fascino che lo rende un libertino adulato e amato dalle donne, quel suo lato arrogante e spigoloso che combatte costantemente contro il desiderio di dirigere tutti i suoi pensieri verso la sua amata e inaccessibile Sgualdrina, trovando conforto nel dolore fisico, e quel suo lato che lo fa sentire pauroso e inadeguato di fronte allo spirito ribelle di Arabella. Con questo personaggio l’autrice evidenzia il tema della disabilità, ci mostra il dolore, la sofferenza di un reduce di guerra, il suo sentirsi onorato di aver combattuto per una causa giusta e lo affianca ad una donna combattiva e cocciuta che vede la disabilità e non la rinnega, né prova vergogna ma lo ama con ogni fibra del suo essere, con il cuore e con tutto l’amore che ha da donare. Entrambi i protagonisti sono accomunati dall'orgoglio, dalla testardaggine che li spinge a compie gesti sconsiderati, a lanciarsi occhiate taglienti e parole di fuoco. Amore e odio si fondono e si intrecciano dando vita a qualcosa di scoppiettante e irriverente che vi terrà incatenati alla lettura. Delle menzioni particolari vanno a Lisette e al duca di Camden, fratello di Arabelle, e a lady Avenox, madre di Andrew, una donna altrettanto forte che dispensa il figlio, eterno cocciuto, di consigli appropriati e saggi che, a detta di Andrew, sono interventi inopportuni.
Lo stile raffinato, elegante e magistrale dell’autrice ci fa entrare completamente in questa storia descritta con una maestria unica, ci coinvolge nella vicenda facendoci sentire parte del romanzo e ci fa innamorare dei suoi personaggi. Non aspettatevi un romanzo storico semplice o banale, ma una storia che offre al lettore tanti spunti di riflessione in chiave irriverente. Il primo tra tutti è la disabilità, affrontata con delicatezza e maestria. Altro tema importante è quello della moralità di uomo e donna: nel passato ma anche tuttora i comportamenti libertini degli uomini sono sempre stati giustificati, mentre quelli delle donne condannati e considerati di facili costumi. Ultimo tema affrontato è quello dell’amore totalizzante e profondo, fatto di carezze, baci, affetto e passione tra due persone che si amano e che insieme affrontano la sofferenza e la società che li circonda, abbattendo i pregiudizi e le regole. E per ultimo non posso fare altro che congratularmi con l’autrice per aver scritto un piccolo gioiello che rapirà il cuore degli appassionati dei romanzi storici d’amore.
Lady Arabella è la sgualdrina, è una donna forte e determinata, sfrontata e vivace, intelligente e mondana, colta e amorevole, che non ama sottostare alle regole ma che le infrange tutte, dalla prima fino all'ultima. Una lady particolare, vanitosa e intrigante che non si lascia mettere a disagio dagli altri ma risponde con i toni a suon di frecciate avvelenate e sempre con quella sua eleganza e rispetto. L’etichetta non è solo una maschera, ma è anche sinonimo di aridità, assenze e freddezza, una società che privilegia la forma rispetto alla sostanza; con l'etichetta le famiglie altolocate dell'epoca giustificavano tutto, dimenticavano che sotto quelle maschere c'erano persone vere e soffocavano pian piano la loro essenza, diventando gusci vuoti, aridi e incapaci di provare sentimenti. Arabella invece, ci mostra che le regole vanno infrante una ad una, la vediamo combattere contro queste regole ed emergere come donna fiera e ribelle che affascina e rapisce l’anima del Farabutto. Il marchese Andrew Avenox è il farabutto, è un nobile di antico lignaggio, un reduce rispettato e onorato che ha portato onore alla sua famiglia sacrificandosi per il bene dell’Inghilterra. È mutilato a una gamba ma al tempo stesso conserva quel fascino che lo rende un libertino adulato e amato dalle donne, quel suo lato arrogante e spigoloso che combatte costantemente contro il desiderio di dirigere tutti i suoi pensieri verso la sua amata e inaccessibile Sgualdrina, trovando conforto nel dolore fisico, e quel suo lato che lo fa sentire pauroso e inadeguato di fronte allo spirito ribelle di Arabella. Con questo personaggio l’autrice evidenzia il tema della disabilità, ci mostra il dolore, la sofferenza di un reduce di guerra, il suo sentirsi onorato di aver combattuto per una causa giusta e lo affianca ad una donna combattiva e cocciuta che vede la disabilità e non la rinnega, né prova vergogna ma lo ama con ogni fibra del suo essere, con il cuore e con tutto l’amore che ha da donare. Entrambi i protagonisti sono accomunati dall'orgoglio, dalla testardaggine che li spinge a compie gesti sconsiderati, a lanciarsi occhiate taglienti e parole di fuoco. Amore e odio si fondono e si intrecciano dando vita a qualcosa di scoppiettante e irriverente che vi terrà incatenati alla lettura. Delle menzioni particolari vanno a Lisette e al duca di Camden, fratello di Arabelle, e a lady Avenox, madre di Andrew, una donna altrettanto forte che dispensa il figlio, eterno cocciuto, di consigli appropriati e saggi che, a detta di Andrew, sono interventi inopportuni.
Lo stile raffinato, elegante e magistrale dell’autrice ci fa entrare completamente in questa storia descritta con una maestria unica, ci coinvolge nella vicenda facendoci sentire parte del romanzo e ci fa innamorare dei suoi personaggi. Non aspettatevi un romanzo storico semplice o banale, ma una storia che offre al lettore tanti spunti di riflessione in chiave irriverente. Il primo tra tutti è la disabilità, affrontata con delicatezza e maestria. Altro tema importante è quello della moralità di uomo e donna: nel passato ma anche tuttora i comportamenti libertini degli uomini sono sempre stati giustificati, mentre quelli delle donne condannati e considerati di facili costumi. Ultimo tema affrontato è quello dell’amore totalizzante e profondo, fatto di carezze, baci, affetto e passione tra due persone che si amano e che insieme affrontano la sofferenza e la società che li circonda, abbattendo i pregiudizi e le regole. E per ultimo non posso fare altro che congratularmi con l’autrice per aver scritto un piccolo gioiello che rapirà il cuore degli appassionati dei romanzi storici d’amore.
Raffaella
Nessun commento:
Posta un commento