TITOLO: La bambina e il nazista
SERIE: autoconclusivo
AUTORI: Franco Forte, Scilla Bonfiglioli
DATA D’USCITA: 14 Gennaio 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa storica
AMBIENTAZIONE: Germania - Polonia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Hans, ufficiale delle SS.
TRAMA
Germania, 1943. Hans Heigel, ufficiale di complemento delle SS nella piccola cittadina di Osnabrück, non comprende né condivide l'aggressività con cui il suo Paese si è rialzato dalla Prima guerra mondiale; eppure, il timore di ritorsioni sulla propria famiglia e la vita nel piccolo centro, lontana dagli orrori del fronte e dei campi di concentramento, l'hanno convinto a tenere per sé i suoi pensieri, sospingendolo verso una silenziosa convivenza anche con le politiche più aberranti del Reich. Più importante è occuparsi della moglie Ingrid e, soprattutto, dell'amatissima figlia Hanne. Fino a che punto un essere umano può, però, mettere da parte i propri valori per un grigio quieto vivere? Hans lo scopre quando la più terribile delle tragedie che possono capitare a un padre si abbatte su di lui, e contemporaneamente scopre di essere stato destinato al campo di sterminio di Sobibór. Chiudere gli occhi di fronte ai peccati terribili di cui la Germania si sta macchiando diventa d'un tratto impossibile... soprattutto quando tra i prigionieri destinati alle camere a gas incontra Leah, una bambina ebrea che somiglia come una goccia d'acqua a sua figlia Hanne. Fino a che punto un essere umano può spingersi pur di proteggere chi gli sta a cuore? Giorno dopo giorno, Hans si ritrova a escogitare sempre nuovi stratagemmi pur di strappare una prigioniera a un destino già segnato, ingannando i suoi commilitoni, prendendo decisioni terribili, destinate a perseguitarlo per sempre, rischiando la sua stessa vita... Tutto, pur di non perdere un'altra volta ciò che di più caro ha al mondo.
Ispirandosi a fatti drammatici quanto reali, Franco Forte e Scilla Bonfiglioli ci trasportano nelle tenebre profondissime di una pagina di Storia che non si può e non si deve dimenticare - soprattutto oggi - mostrando però che persino nella notte più nera possono accendersi luci di speranza, a patto di vincere le nostre ipocrisie e lasciarci guidare dall'unica che ci accomuna tutti: la nostra umanità.
RECENSIONE
La bambina e il nazista è un romanzo potente e intenso che arriva all’anima e che ci mostra l’altra faccia della medaglia ovvero il punto di vista di un uomo facente parte dei nazisti delle SS e che si ritrova a causa delle circostanze ad essere travolto dagli eventi e dagli ordini impostigli. La seconda guerra mondiale è stata uno dei periodi più bui della nostra storia e Franco Forte e Scilla Bonfiglioli con questo romanzo ci dipingono un affresco che alterna delicatezza e crudeltà, amore e odio, morte e speranza. Durante la guerra non esistono vincitori e vinti, c’è solo morte, sangue, disperazione e dolore. Protagonista di questa storia è Hans, un uomo con una vita normale e perfetta che viene stravolta con l’arrivo della guerra quando perde una delle persone più importanti della sua vita ed è costretto ad essere uno degli ufficiali delle SS in un campo di concentramento della Polonia. Attraverso la narrazione in terza persona entriamo nella vita di Hans, nella sua tragedia, nella sua vita piena di colori che si trasforma in colori tetri quando è costretto ad abbassare la testa, a seguire gli ordini impostigli dall’alto, a vedere il marcio e la disumanità dell’umano umano nei campi di concentramento, senza poter intervenire, senza mettere voce di fronte alla crudeltà che avviene davanti ai suoi occhi. Ma qualcosa cambia quando il suo sguardo incrocia quella di Leah, una bambina ebrea che somiglia tanto alla sua piccola figlia Hanne. Negli occhi della piccola scorge l’innocenza, gli anni strappati, la bellezza degli occhi luminosi e pieni di vita che pian piano si spengono davanti alla prigionia, alla mancanza di affetto e amore, al trauma e decide che non può rimanere inerme di fronte a questa disumanità. Il sorriso e la gioia dei bambini sono una delle meraviglie del mondo da conservare e ricordare nel cuore e nei ricordi, sono loro con la loro innocenza e la loro tenerezza a dare la forza agli adulti di rimanere vivi e lottare. Sceglie così di fare la differenza e di fare di tutto per salvarla, anche se ciò significa rischiare la vita, avere paura di essere scoperto da un momento all’altro ma consapevole che in ballo c’è la vita di una bambina senza colpa di essere nata ebrea. In queste pagine si respira la morte, si avverte il freddo sulla pelle ed essendo un libro scritto da un uomo che ha vissuto in prima persona tutti gli accadimenti, rende la storia ai nostri occhi ancora più reale e forte, ancora più straziante e inquietante. Dopo aver letto innumerevoli romanzi incentrati sulla seconda guerra mondiale, mi ritrovo sempre sbigottita davanti agli orrori e alla crudeltà umana. La sofferenza ogni volta è sempre più forte, ma la costante che mi fa leggere queste storie rimane sempre la stessa: la persistenza del bene. Ogni storia narrata contiene un tassello di verità. Ci sono persone che hanno combattuto per salvarsi dalla guerra, persone che hanno salvato e nascosto gli ebrei, rischiando di essere arrestate come traditori della patria e di perdere la vita. La storia di Hans mi ha calamitato sin dalla prima pagina e anche se ho letto diversi libri di narrativa storica, ogni storia è unica e riesce ad emozionarmi in modo diverso. La bambina e il nazista è una storia cruda, forte e profonda di una di quelle pagine della nostra storia che devono essere raccontate per poterle conoscere, ricordarle e non dimenticarle mai. Per non ripeterle mai più.
Raffaella
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