lunedì 23 marzo 2020

RECENSIONE "L'arte sconosciuta del volo" di Enrico Fovanna





TITOLO: L'arte sconosciuta del volo
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Enrico Fovanna
DATA D’USCITA: 8 Gennaio 2020
EDITORE: Giunti
GENERE: giallo
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Tobia, uomo che ripercorre il suo passato.






TRAMA

Un romanzo intenso e toccante, in cui grazie all’amore un adulto sconfigge i fantasmi dell’infanzia. 
Premosello, Piemonte settentrionale, 1969. È il primo novembre, vigilia del giorno dei morti, e una scoperta agghiacciante sta per risvegliare l’orrore in paese, sconvolgendo l’infanzia di Tobia. Su una strada di campagna, vicino al ruscello, è stato rinvenuto il corpo di un suo compagno di scuola. A pochi mesi di distanza dal ritrovamento del cadavere di un’altra ragazzina. In paese si diffonde il terrore: ormai è evidente che per le campagne si aggira un mostro, un mostro che uccide i bambini. Tobia è afflitto dal senso di colpa e dalla vergogna, perché con quel ragazzo aveva fatto a botte proprio il giorno della sua scomparsa, desiderando davvero di liberarsi di lui. Adesso è difficile tornare alla vita di prima, all’amore innocente ed esaltante per Carolina, ai giochi spensierati con padre Camillo e con Lupo, il matto del paese. Soprattutto quando i sospetti dei paesani si concentrano su una persona molto vicina a Tobia, sulla cui innocenza lui non ha alcun dubbio. Quarant’anni dopo, Tobia vive a Milano e fa il medico legale. Demotivato dal lavoro e lasciato dalla moglie per l’impossibilità di avere un figlio, sta vivendo uno dei momenti più bui della sua vita. Sarà una telefonata di Ettore, il suo vecchio compagno di scuola, a convincerlo a tornare dopo tanti anni nei luoghi dell’infanzia, per il funerale di Lupo. E questo inatteso ritorno cambierà la rilettura del suo passato…

RECENSIONE


L’arte sconosciuta del volo mi ha avvinghiato sin dalla prima pagina alle sue pagine per la tensione e per la curiosità di scoprire il mistero che aleggia intorno alla storia. Sin dal prologo mi sono sentita risucchiata all’interno di questo romanzo intenso che vede intrecciarsi passato e presente per snodare i fili che li legano. Protagonista e narratore della storia è Tobia, un personaggio che conosceremo dapprima da bambino nei suoi anni spensierati, nei suoi momenti di gioco e di studio, con i suoi amici del paesello piemontese di Premosello, e successivamente, nella seconda parte, come adulto in cerca della verità sugli omicidi che hanno sconvolto la sua infanzia. Non vi rivelerò altro della storia perché dovrete leggerla e godervela lentamente. I tasselli vengono pian piano incastrati perfettamente tra loro, il puzzle prende forma ed ogni singolo tassello è fondamentale per avere il quadro completo. L’arte sconosciuta del volo è un giallo avvincente e intricato i cui nodi si slegano lentamente, che si svolge con i ritmi giusti e con un’atmosfera che acquista man mano un climax sapientemente utilizzato. La prosa dell'autore è elegante e fluida che vi terrà incollati e vi farà chiedere continuamente: "chi è il colpevole?". Sicuramente l’inizio del romanzo scorre più lentamente perché l’autore esplora il suo passato, la sua infanzia e il mistero che avvolge le due morti, ma man mano che proseguiamo con la lettura veniamo catturati dalla scrittura ipnotica e profonda e dalla capacità dell’autore di viaggiare nella psiche dei bambini. Una storia che ci insegna a rappacificarci con il nostro passato irrisolto, con il bambino che è in noi e con gli eventi che crediamo troppo grandi e difficili da capire. Un giallo, a mio avviso, davvero eccellente e imperdibile per gli amanti del genere.



Raffaella



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