sabato 18 aprile 2020

RECENSIONE "Sono solo vittime" di Diego Matteucci

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla di Sono solo vittime, il thriller poliziesco di Diego Matteucci uscito qualche giorno fa con Dunwich Edizioni. Un thriller che dà voce alle paure più profonde dell’animo umano, dai più piccoli agli adulti, all'oscurità che risiede dentro di noi, al dolore inesorabile che ci soffoca e offusca la nostra mente portandoci a compiere azioni sbagliate e infine al timore di perdere quanto di più prezioso abbiamo. Un romanzo che ci sprona a confrontarci con noi stessi e con le perdite che non siamo mai pronti ad affrontare.


TITOLO: Sono solo vittime
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Diego Matteucci
DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 Aprile 2020
EDITORE: Dunwich Edizioni
GENERE: thriller poliziesco
AMBIENTAZIONE: Ferrara
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTALuca, ispettore di Polizia; Mostro, il killer. 





TRAMA

La stampa lo ha soprannominato il Mostro. Sulla sua testa pendono gli omicidi a sangue freddo di numerosi bambini. L’ispettore di Polizia Luca Giatti sta seguendo il caso. È un padre di famiglia, ancora sconvolto dalla perdita del genitore, scomparso poco tempo prima. Anche il Mostro era un padre di famiglia, sconvolto a sua volta dalla perdita del figlio a causa di un male terribile. Entrambi combattono contro i propri demoni interiori e i sensi di colpa, trovando il primo nel male e il secondo nell'abnegazione al lavoro una sorta di catarsi che li vedrà sempre più vicini.

RECENSIONE

Diego Matteucci torna con romanzo poliziesco intrigante e appassionante, ambientato in una Ferrara cupa che viene sconvolta da una serie di delitti efferati di bambini innocenti compiuti da un killer spietato. Non ci troviamo di fronte ad un thriller che fa accapponare la pelle per l'eccessiva violenza sanguinaria da spettacolarizzazione, ma ad un police procedural, cioè ad un particolare filone del genere poliziesco che presenta le caratteristiche peculiari delle serie tv poliziesche che tanto amiamo.
L’autore con una scrittura descrittiva e avvincente, scorrevole e coinvolgente, senza risultare noiosa, ci racconta azioni e vicende che si susseguono e si intersecano con i ritmi giusti, in modo pulito e perfetto, calamitando l’attenzione del lettore e facendolo calare al centro delle indagini. Protagonista di questo thriller è Luca Giatti, ispettore di Polizia della città di Ferrara che deve seguire una scia di sangue innocente per arrivare al serial killer. Luca è un uomo di giustizia che crede fermamente nella legge, un ispettore preciso e dedito al lavoro, deciso a risolvere ogni caso che arriva tra le sue mani. Insieme al killer è la voce narrante della storia e grazie ai suoi pensieri, alla sua serietà, al suo dolore interiore per il passato e all’amore per la sua famiglia ci permette di entrare nella sua vita e di affezionarci a lui. Dall'altra parte conosciamo lentamente anche il killer, soprannominato “Il Mostro”, un uomo determinato a tutti i costi a compiere la sua missione di purificazione del Male. Capitolo dopo capitolo, con tasselli che pian piano vanno a comporre il puzzle del suo passato scopriamo gli eventi che hanno cambiato la sua vita, comprendiamo il suo passato traumatico, il suo dolore e i demoni che lo tormentato continuamente e che lo spingono a compiere con mente lucida ma al tempo stesso folle una serie omicidi, che vede protagonisti bambini dall'anima candida, per trovare una catarsi nella morte del figlio. I tasselli più piccoli sono rappresentati da capitoli angoscianti e intensi e sono i più importanti per comprendere la vita passata del killer; proprio in questi l'autore non si è certamente risparmiato nel descriverci quanto possa essere oscuro il male, quanto la nostra mente possa essere contorta e distorta, tanto da annebbiare tutto e da partorire allucinazioni agghiaccianti e confonderle con la realtà. I ricordi del Mostro sono dolorosi e inflessibili, lo serrano nella loro morsa e lo tengono ancorato al passato, rappresentando così il suo peggior incubo e ricordandogli sempre ciò che ha perduto e ciò che non potrà mai più ritornare. Pagina dopo pagina il lettore viene condotto nella mente del killer, tra realtà e follia, per capire il suo dolore, i presupposti e le sue azioni, seppur non giustificate, che lo istigano ad attendere il momento giusto per cacciare le sue prede e ammazzarle a sangue freddo. Fin dall'inizio conosciamo il killer ma pian piano ci viene svelata la sua identità; passo dopo passo, indizio dopo indizio, in un climax ascendente che ci trasmette tensione e curiosità, seguiamo con attenzione la prossima mossa del Mostro di Ferrara, la scelta della sua prossima vittima sacrificale e la corsa contro il tempo dell’ispettore Giatti per catturarlo prima che commetta qualcosa di irreparabile.
Ciò di cui vi stupirete è l’abilità dell’autore di farci entrare nella mente dei bambini e delle loro paure e di mettere a confronto l’ispettore e il Mostro, due uomini ma soprattutto due padri accomunati dall'amore per il proprio figlio e disposti a tutto per dare la propria vita per quest’ultimo, che combattono con i propri demoni, con il proprio passato e con i propri sensi di colpa. Due individui che però compiono scelte diverse: l’uno mosso da una morale giusta e da un senso di giustizia che lo eleva agli occhi del lettore; l’altro che a causa della disperazione e del dolore lacerante è mosso da scelte aberranti, che entrano con prepotenza nella mente del lettore, cercando di plasmarlo e di distorcere i suoi pensieri. Conosciamo anche l’agente Claudio Vincenti che insieme all'ispettore raccoglie le prove e trascrive gli interrogatori, il commissario Battistini e la squadra di agenti che lavora nella stazione di polizia di Ferrara. L’autore Diego Matteucci dà vita ad un thriller che dà voce alle paure più profonde dell’animo umano, dai più piccoli agli adulti, all'oscurità che risiede dentro di noi, al dolore inesorabile che ci soffoca e offusca la nostra mente portandoci a compiere azioni sbagliate e infine al timore di perdere quanto di più prezioso abbiamo. Un romanzo che ci sprona a confrontarci con noi stessi e con le perdite che non siamo mai pronti ad affrontare. Il messaggio che questo romanzo vuole trasmetterci è il seguente: tutte le morti che avvengono nella storia non sono solo vittime; sono bambini innocenti, vite spezzate che hanno qualcuno che piangerà per loro, che soffrirà di dolore e che continuerà a sopravvivere con il senso di colpa di non aver fatto abbastanza per salvarle.


Raffaella




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