mercoledì 13 maggio 2020

RECENSIONE "Il portale degli obelischi" di N.K. Jemisin




TITOLO: Il portale degli obelischi
TITOLO ORIGINALE: The Obelisk Gate
SERIE: #2 La terra spezzata
AUTORE: N.K. Jemisin
DATA D’USCITA: 12 Maggio 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: distopico, fantascienza, post-apocalittico
AMBIENTAZIONE: fantastica
FINALE: aperto
PROTAGONISTI: EssunDamaya e Syenite, donne determinate i cui destini di intrecciano. 




TRAMA

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine.

Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai.



E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto.

Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.

RECENSIONE

Il portale degli obelischi è il secondo volume di una trilogia distopica avvincente e abbastanza contorta che bisogna assaporare lentamente, soffermarsi per comprendere e riflettere su determinati accadimenti, e poi continuare nella lettura spediti per il finale. Sono tanti gli insegnamenti e i messaggi che questa serie offre e che richiama all’equilibrio tra forze che controllano il mondo. N.K. Jemisin con uno stile magistrale, raffinata ed elegante riesce ad intrecciare la fantascienza con la distopia e il post-apocalittico, tenendoci incollati alla lettura. Questo secondo volume si apre nel punto in cui si è concluso La quinta stagione. Immaginate di vivere in un mondo completamente devastato da terremoti ed eruzioni vulcaniche, dove ci sono eventi a livello di apocalisse ogni cento anni e lasciate che questo mondo sia abitato da persone che credono che la Terra li odia e che hanno organizzato la società facendo in modo che alcuni di loro riescano a superare gli anni di carestia, oscurità, aria nociva e disastri geologici. Immaginate ancora che tra loro ci siano alcuni individui chiamati “orogeni” capaci di controllare questi disastri naturali, di fermarli a loro piacimento, manipolarli e di avviarli nuovamente e che la società li odia perché possiedono troppo potere ma al tempo stesso li sfrutta per ottenere ciò che vuole. Incontreremo nuovamente tre donne diverse che lottano per sopravvivere in questo mondo terribile: Essun, Damaya e Syenite sono le migliori protagonisti femminili che io abbia mai letto. Il loro viaggio, le scelte che compiono e che le segnano, la loro lotta, il passato che ritorno nel loro presente, le loro personalità e la loro determinazione sono descritti in modo tale da renderle vive. A molte domande che ci siamo posti alla fine del primo volume vengono date altrettanti risposte nel secondo volume. Penso che questa serie sia la migliore che io abbia mai letto fino ad ora, non riesco ad immaginare quanta ricerca e pianificazione siano state fatte per dare vita a questa serie complessa e articolata. È una delle storie più intricate e affascinanti di sempre, tessuta nei minimi dettagli, con personaggi intricati che si evolvono compiendo scelte, maturando, imparando dagli errori, amando e soffrendo. La lettura è travolgente e avvincente e si compone di tanti tasselli di puzzle che pian piano vengono svelati. Ancora una volta l’autrice utilizza la seconda persona per raccontare la storia spingendo il narratore ad intrufolarsi nel racconto, con lo scopo di rivolgersi direttamente al lettore, di invitarlo a partecipare alla lettura e a coinvolgerlo, creando così un legame tra lettore e personaggi.


Raffaella





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