Buona sera lettori, Raffaella ci parla de La fata maliarda, il racconto di racconti di Seconda Carta edito dalla collana Literary romance di Pubme che sa di poesia e amore e che ci catapulta nell'incantevole terra della Sardegna, un luogo incantevole che si affaccia sul blu profondo del mare e che è ricco di storie e leggende. Un inno alla natura, alle radici della propria terra, all’amore e alla forza delle donne.
TITOLO: La fata maliarda
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Seconda Carta
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 Aprile 2020
EDITORE: Pubme (Literary romance)
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Sardegna
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Anny, donna innamorata della sua terra.
TRAMA
La fata maliarda è un racconto di racconti ambientati in un paesino della Sardegna, Arbatax, protetto dal golfo dell’Ogliastra. Esso si trasforma a poco a poco, con lo scorrere delle pagine e delle maree, in un melodioso inno a una terra aspra e affascinante, approdo di pace e oasi di tranquillità, ma a volte teatro di insidie e di misteri. Si tratta di una storia d’amore e di poesia delicata, nata tra i riflessi cristallini delle onde, sullo sfondo degli scogli di porfido abbracciati dal cielo azzurro e terso, sospinta su tutte le pagine dal vento della tempesta che solo alfine si placa. Anny e Antoni si scelgono ancora prima di incontrarsi, perché a unirli c’è un’affinità di sentire che travalica le loro singole vicende personali. Il valore del loro legame non risiede tanto nell’autocelebrazione del loro amore quanto nel senso di appartenenza che in esso si riflette.
RECENSIONE
Seconda Carta torna con un racconto che racchiude altri racconti che sa di poesia e amore e che ci catapulta nell'incantevole terra della Sardegna, un luogo incantevole che si affaccia sul blu profondo del mare e che è ricco di storie e leggende che da sempre affascina i curiosi. Mi sono innamorata dei suoi scenari da favola, delle sue scogliere ripide che sembrano invitarci a tuffarci nel mare e ad esplorare gli abissi e delle pinete verdeggianti che ci fanno immergere nel verde della natura che esplode di colori e profumi.
Tante sono le leggende e i miti che ruotano attorno a questa terra e che sono stati tramandati nei secoli, ognuno dei quali è intrigante ed ha un significato nascosto. Conosciamo Anny, la protagonista del romanzo che attraverso una narrazione in prima persona ritorna indietro nel tempo per ripercorrere le sue scelte e raccontarci la sua storia, insieme alle tradizioni della sua terra e alle leggende che ruotano intorno al mare. Anny ci viene descritta come una fanciulla solare, dolce e gentile, colma di sogni e speranze per il futuro. L’autrice ci dipinge la figura della donna di quegli anni Settanta che compie sacrifici e fatiche quotidiane; donne dotate di audacia e coraggio, di un carattere forte e di una grande volontà di chi non vuole mai arrendersi che lavora e che si rimbocca le maniche. Nel corso della lettura il lettore immagina di essere proprio in quei posti, accanto ad Anny, ad osservare la distesa immensa del mare che sa essere delicato ma pieno di insidie, ad ascoltare la melodia della sua armonica a bocca e a sentire dentro un sentimento di amore e appartenenza per quella terra incantata. Conosciamo anche Antoni, il ragazzo dolce e sorridente che si innamora di Anny, trasmettendo al lettore l’intensità di un sentimento profondo e delicato, puro e intenso, e del legame più vero che va al di là del tempo e dello spazio. Seconda Carta racconta della Sardegna con un trasporto tale da farti immergere totalmente nella storia, nel spingerti ad ammirare tutta quella bellezza di un territorio unico e speciale. Importante è anche la lode che l’autrice fa agli umili contadini che nel passato si sono spaccati la schiena per coltivare la terra e ai pescatori che dedicano la loro vita al mare, tanto amato quanto temuto ma che sempre affrontano con coraggio. Lo stile semplice e melodioso, quasi poetico, che esalta le descrizioni dei paesaggi, ci fa catapultare nella suggestiva bellezza di questo posto intriso di mistero e miti antichi. L’autrice decanta le lodi della propria terra d’origine, dei paesaggi, degli abitanti e delle radici più profonde unite alla memoria che definisce il nostro passato. La fata maliarda è una storia che ci cattura l’anima fin dalla prima pagina con la sua vena poetica e con l’abilità dell’autrice di saper rendere vividi i colori, i profumi e i suoni e di fondere realtà e fantasia. Alla fine del racconto, chiudete per un attimo gli occhi e vi ritroverete ad ammirare le fiorenti distese di verde e ad ascoltare il rumore delle onde del mare che si infrangono sulle rocce. Una inno alla natura, alle radici della propria terra, all’amore e alla forza delle donne.
Tante sono le leggende e i miti che ruotano attorno a questa terra e che sono stati tramandati nei secoli, ognuno dei quali è intrigante ed ha un significato nascosto. Conosciamo Anny, la protagonista del romanzo che attraverso una narrazione in prima persona ritorna indietro nel tempo per ripercorrere le sue scelte e raccontarci la sua storia, insieme alle tradizioni della sua terra e alle leggende che ruotano intorno al mare. Anny ci viene descritta come una fanciulla solare, dolce e gentile, colma di sogni e speranze per il futuro. L’autrice ci dipinge la figura della donna di quegli anni Settanta che compie sacrifici e fatiche quotidiane; donne dotate di audacia e coraggio, di un carattere forte e di una grande volontà di chi non vuole mai arrendersi che lavora e che si rimbocca le maniche. Nel corso della lettura il lettore immagina di essere proprio in quei posti, accanto ad Anny, ad osservare la distesa immensa del mare che sa essere delicato ma pieno di insidie, ad ascoltare la melodia della sua armonica a bocca e a sentire dentro un sentimento di amore e appartenenza per quella terra incantata. Conosciamo anche Antoni, il ragazzo dolce e sorridente che si innamora di Anny, trasmettendo al lettore l’intensità di un sentimento profondo e delicato, puro e intenso, e del legame più vero che va al di là del tempo e dello spazio. Seconda Carta racconta della Sardegna con un trasporto tale da farti immergere totalmente nella storia, nel spingerti ad ammirare tutta quella bellezza di un territorio unico e speciale. Importante è anche la lode che l’autrice fa agli umili contadini che nel passato si sono spaccati la schiena per coltivare la terra e ai pescatori che dedicano la loro vita al mare, tanto amato quanto temuto ma che sempre affrontano con coraggio. Lo stile semplice e melodioso, quasi poetico, che esalta le descrizioni dei paesaggi, ci fa catapultare nella suggestiva bellezza di questo posto intriso di mistero e miti antichi. L’autrice decanta le lodi della propria terra d’origine, dei paesaggi, degli abitanti e delle radici più profonde unite alla memoria che definisce il nostro passato. La fata maliarda è una storia che ci cattura l’anima fin dalla prima pagina con la sua vena poetica e con l’abilità dell’autrice di saper rendere vividi i colori, i profumi e i suoni e di fondere realtà e fantasia. Alla fine del racconto, chiudete per un attimo gli occhi e vi ritroverete ad ammirare le fiorenti distese di verde e ad ascoltare il rumore delle onde del mare che si infrangono sulle rocce. Una inno alla natura, alle radici della propria terra, all’amore e alla forza delle donne.
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