lunedì 18 maggio 2020

RECENSIONE "Nella balena" di Alessandro Barbaglia




TITOLO: Nella balena
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Alessandro Barbaglia
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 Maggio 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: America - Italia
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Herman, figlio del circo; Cerro, uomo che deve prendersi cura del padre.





TRAMA

Questa è la storia di Herman, figlio della Donna Sirena e dell'Uomo Pesce; è la storia di un bimbo che si fa uomo imparando a lottare dall'Uomo Elefante e allenando all'equilibrio la grande Bird Millman, la poetessa dell'aria: la più straordinaria funambola di tutti i tempi, la prima donna a danzare su una corda sospesa nel vuoto tra due grattacieli. Herman è figlio del circo, il circo classico, quello fatto da "uomini che camminano con la loro bruttezza, fieri di generare meraviglia".



Ma è anche la storia di Cerro, che invece abita a Novara in una casa troppo grande e troppo vuota perché è rimasto presto senza madre. E anche un po' senza padre, che insieme alla moglie ha smarrito nei ricordi la sua capacità di amare. Da bambino Cerro contava il tempo in mirtilli: era capace di mangiarne uno al secondo, e portava al guinzaglio CuccioloAlfredo, un cane che sapeva essere dolce solo con lui. Teneva a bada così la solitudine, nutrendosi di piccole gioie. Ma da adulto? Un mirtillo lo farà ancora felice?


Herman e Cerro non s'incontreranno mai, ma avranno per sempre in comune qualcosa di immenso, la più grande attrazione del circo: una balena, Goliath, l'altra protagonista di questa storia. I genitori di Cerro si sono conosciuti proprio davanti a lei, il giorno in cui il circo era di passaggio sulle sponde del lago Maggiore ed Herman guidava il camion su cui viaggiava Goliath. L'amore tra loro è nato nel segno della balena. Ma che cos'è Goliath: un mostro o una meraviglia? E in fondo che cos'è l'amore stesso: un sogno sublime o un incubo spaventoso?

Perché l'irrequieta Marilisa attrae così tanto Cerro? E cosa sono la dedizione e la fede con cui Herman si prende cura per quasi trent'anni della balena? Esiste un amore più giusto di un altro? O forse l'amore è sempre e comunque un esercizio di sottomissione ed elevazione insieme, un'ossessione che ti spacca e ti completa?

Un romanzo potente, poetico e impastato di archetipi, lieve ma capace di scavare in profondità.

Dalla voce unica di Alessandro Barbaglia, una grande storia di abissi ed equilibri sospesi tra le nuvole, di solitudine e incontri prodigiosi, di semi assopiti nella terra che germogliano, miracolosi.

RECENSIONE

Nella balena è un romanzo intenso e profondo, altamente delicato e poetico, che sa arrivare dritto al cuore e nelle profondità della nostra anima.
Con il suo romanzo, Alessandro Barbaglia mi ha ricordato il motivo del mio amore per la narrativa, per la scrittura delicata ed emozionante che sa trasmettermi insegnamenti e sensazioni sulla pelle. Fin dalla prima pagina si ha la sensazione di essere trasportati in un’atmosfera gradevole, quasi onirica, che ci trasmette pace e tranquillità e che ha il profumo di casa, di amore, di quotidianità. L’autore ha la magia nelle parole, ogni sua parola è speciale ed ha il potere di arrivare dritto al cuore del lettore e di farci perdere al suo interno. La narrazione si sviluppa su due linee temporali che, come accade per le persone, si intrecciano in modo inaspettato solo alla fine, creando legami e un susseguirsi di eventi che portano ad un punto comune: la conclusione del romanzo e il suo significato. Conosciamo Cerro che vive nei giorni nostri e Herman un secolo fa, due personaggi appartenenti a due epoche diverse le cui vite si intrecciano solo nell'epilogo. Cerro è il direttore dell’Ufficio Oggetti Rinvenuti di Milano, un uomo refrattario e solitario che dedica la sua quotidianità a suo padre e alla sua malattia finché nella sua vita non irrompe Marilisa. Dall'altra parte conosciamo Herman, colui che ci fa entrare nella magia del circo, un mondo che esalta le diversità e che ci rende tutti uguali agli occhi degli spettatori. Insieme a lui rimaniamo stupiti e attratti dall'atmosfera circense ricca di energia e di vita, di musica e odori di ogni tipo.
La capacità dell’autore sta nel farci vedere il circo non solo come un luogo dove persone diverse si riuniscono per dare spettacolo ma una vera e propria famiglia allargata composta da persone che hanno il proprio passato, da un gruppo di disadattati che si accontentano di quel poco che hanno, che lavorano sodo per raggiungere i loro obiettivi, che si amano e si sostengono a vicenda. La narrazione all'inizio più lenta diventa man mano sempre più veloce, tanto che il lettore non riesce a staccarsi da quelle pagine, sempre più curioso di scoprire cosa succederà e cosa l’autore riserverà a questi due protagonisti. Ogni capitolo è una narrazione intima, estremamente piacevole che scava nel profondo di ogni personaggio, delle scelte compiute, degli sbagli, dell'insoddisfazione e delle parole pensate e mai pronunciare a voce. Questo romanzo è una piccola perla delicata da custodire in segreto, che racchiude al suo interno la potenza della vita, la lotta quotidiana, l’amore totalizzante e un’incredibile malinconia. Una storia che deve essere letta ma soprattutto sentita dentro. 


Raffaella






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