DATA DI PUBBLICAZIONE: 10 Luglio 2020
TITOLO: Leggero come il cielo
AUTORE: C.K. Harp
GENERE: narrativa contemporanea
EDITORE: self publishing
TRAMA
Esistono dee invincibili di un mondo “ideale”, divinità idolatrate da ragazze e ragazzi alla ricerca di un controllo interiore, che vi si affidano immolando la propria vita, i propri chili e le speranze di essere e sparire nello stesso istante. Queste dee rispondono al nome di Mia e Ana, ovvero Bulimia e Anoressia, voci guida di una depressione latente che sormonta, avvolge e soffoca.
È proprio di Ana che Marco si ciba, lasciandosi sbranare a propria volta, riuscendo nell’impresa senza alcuna fatica apparente. Dopo la morte di suo fratello, e la scoperta di un sentimento che non vorrebbe provare per il migliore amico, Marco si immerge senza alcuna remora in una bolla ovattata e, insensibile al resto del mondo, si lascia trasportare da un vortice di bilance, chat motivazionali su whatsapp e privazioni fisiche al limite dell’ossessione compulsiva. Ben presto, il baratro si avvicina e incombe, enorme e spalancato sul nulla, e ingloba ogni cosa, anche le motivazioni iniziali ormai dimenticate. Nonostante Ana fosse inizialmente l’unico specchio in grado di riflettere soluzioni, ormai la dea offre solo macerie e morte.
Tuttavia Marco non è l’unica persona a subire le angherie di una divinità implacabile e bastarda come solo una malattia può essere. No, perché l’universo è costituito da innumerevoli corpi celesti che, orbitando attorno a una stella, vivono e subiscono i riflessi di una luce prossima allo spegnimento.
E Riccardo, che scopre di amare Marco più di ogni altra cosa, non è pronto a vedere quel faro allontanarsi fino a diventare niente. Neanche se questo vuol dire rinunciare a un’adolescenza spensierata come quella dei loro coetanei. Neanche se la sua bisessualità lo pone davanti a scelte forse troppo grandi per la sua età.
Perché in fondo siamo solo anime di passaggio che vivono momenti di passaggio. Ma come fai a renderti conto dell’aria che ti sfiora se tu stesso sei convinto di essere un alito di vento?
Esistono dee invincibili di un mondo “ideale”, divinità idolatrate da ragazze e ragazzi alla ricerca di un controllo interiore, che vi si affidano immolando la propria vita, i propri chili e le speranze di essere e sparire nello stesso istante. Queste dee rispondono al nome di Mia e Ana, ovvero Bulimia e Anoressia, voci guida di una depressione latente che sormonta, avvolge e soffoca.
È proprio di Ana che Marco si ciba, lasciandosi sbranare a propria volta, riuscendo nell’impresa senza alcuna fatica apparente. Dopo la morte di suo fratello, e la scoperta di un sentimento che non vorrebbe provare per il migliore amico, Marco si immerge senza alcuna remora in una bolla ovattata e, insensibile al resto del mondo, si lascia trasportare da un vortice di bilance, chat motivazionali su whatsapp e privazioni fisiche al limite dell’ossessione compulsiva. Ben presto, il baratro si avvicina e incombe, enorme e spalancato sul nulla, e ingloba ogni cosa, anche le motivazioni iniziali ormai dimenticate. Nonostante Ana fosse inizialmente l’unico specchio in grado di riflettere soluzioni, ormai la dea offre solo macerie e morte.
Tuttavia Marco non è l’unica persona a subire le angherie di una divinità implacabile e bastarda come solo una malattia può essere. No, perché l’universo è costituito da innumerevoli corpi celesti che, orbitando attorno a una stella, vivono e subiscono i riflessi di una luce prossima allo spegnimento.
E Riccardo, che scopre di amare Marco più di ogni altra cosa, non è pronto a vedere quel faro allontanarsi fino a diventare niente. Neanche se questo vuol dire rinunciare a un’adolescenza spensierata come quella dei loro coetanei. Neanche se la sua bisessualità lo pone davanti a scelte forse troppo grandi per la sua età.
Perché in fondo siamo solo anime di passaggio che vivono momenti di passaggio. Ma come fai a renderti conto dell’aria che ti sfiora se tu stesso sei convinto di essere un alito di vento?
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