martedì 16 giugno 2020

RECENSIONE "La città di ottone" di S.A. Chakraborty

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de La città di ottone, il primo volume fantasy della trilogia Daevabad di S.A. Chakraborty uscito oggi con Mondadori. Un romanzo adatto a tutte le età che ci porterà a viaggiare in un mondo fantastico fatto di tradizioni e leggende, usi e costumi, culti e classi sociali.


TITOLO: La città di ottone
TITOLO ORIGINALE: City of Brass
SERIE: #1 Trilogia Daevabad
AUTORE: S.A. Chakraborty
DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 Giugno 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy - Young Adult
AMBIENTAZIONE: Egitto
FINALE: aperto
PROTAGONISTI: Nahri, ragazza alla scoperta delle sue origini; Dara, misterioso guerriero.





TRAMA

EGITTO, XVIII SECOLO. Nahri non ha mai creduto davvero nella magia, anche se millanta poteri straordinari, legge il destino scritto nelle mani, sostiene di essere un'abile guaritrice e di saper condurre l'antico rito della zar. Ma è solo una piccola truffatrice di talento: i suoi sono tutti giochetti per spillare soldi ai nobili ottomani, un modo come un altro per sbarcare il lunario in attesa di tempi migliori.


Quando però la sua strada si incrocia accidentalmente con quella di Dara, un misterioso jinn guerriero, la ragazza deve rivedere le sue convinzioni. Costretta a fuggire dal Cairo, insieme a Dara attraversa sabbie calde e spazzate dal vento che pullulano di creature di fuoco, fiumi in cui dormono i mitici marid, rovine di città un tempo maestose e montagne popolate di uccelli rapaci che non sono ciò che sembrano. Oltre tutto ciò si trova Daevabad, la leggendaria città di ottone. Nahri non lo sa ancora, ma il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Daevabad, una città in cui, all'interno di mura metalliche intrise di incantesimi, il sangue può essere pericoloso come la più potente magia. Dietro le Porte delle sei tribù di jinn, vecchi risentimenti ribollono in profondità e attendono solo di poter emergere. L'arrivo di Nahri in questo mondo rischia di scatenare una guerra che era stata tenuta a freno per molti secoli.


RECENSIONE

S.A. Chakraborty arriva in Italia con il primo volume della trilogia Daevabad che ci fa immergere nelle atmosfere egiziane del 18 secolo tra magia, leggende e guerre in un susseguirsi di colpi di scena che ci tiene incollati alle pagine e non ci lascia più andare, neanche alla fine dopo aver chiuso il libro.
Conosciamo Nahri, una ragazza egiziana orfana che fin da piccola ha imparato cosa vuol dire sopravvivere attraverso furti di notte e una serie di trucchi di giorno, in un mondo dove la donna non è considerata affatto e relegata a un ruolo inferiore rispetto all'uomo. Lei è un personaggio indipendente, forte e ostinato che se l’è sempre cavata da sola, contando sulle sue sole forze, affrontando le difficoltà con la sua testa, e sperando in un futuro migliore anche se quello cui andrà incontro è inaspettato e diverso da quello che ha desiderato. Da sempre convinta di poter fuggire da quel luogo per poter realizzare il suo sogno, ha una voglia di riscattarsi dalla società in cui vive. La sua vita viene stravolta in una notte quando viene proiettata involontariamente in un mondo di miti, creature terrificanti e di vendette in cui non ha mai creduto e che va contro il suo credo. Ad accompagnarla in questo viaggio alla scoperta delle proprie origini ci sarà Dara, un misterioso guerriero dal passato tormentato che la porta a Daevabad, la città di ottone, dove passo dopo passo verranno svelati i vari tasselli che compongono il passato di lei e quello del suo popolo. Ed è proprio da qui che ha inizio un percorso fatto di insidie, rivelazioni, avventure e disavventure, ma anche di segreti, tradimenti, intrighi di corte e infine di sentimenti che nascono.
La città di ottone si rivela quindi una storia perfettamente costruita a partire dai personaggi per passare agli intrecci, alla politica e alla religione e per finire all'ambientazione maestosa e complessa. Con la sua scrittura scorrevole, curata ed appassionante l’autrice catapulta il lettore in un mondo fantastico fatto di tradizioni e leggende, usi e costumi, culti e classi sociali, permettendoci di osservare tutto con i nostri occhi, di sentire i rumori e i suoni al suo interno, di assaporare gusti dal sapore mediorientale, sempre al fianco della protagonista Nahri. Un romanzo adatto a tutte le età che ci porterà a viaggiare con la fantasia e a farci riflettere su temi importanti come l’accettazione delle proprie origini, il divario tra le classi sociali e infine ma non per ultimo l’emancipazione femminile. Insomma, spero di avervi convinti a leggere questa trilogia avvincente, entusiasmante e coinvolgente.


Raffaella







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