Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de L'ultima gru di carta, il romanzo di narrativa storica di Kerry Drewery uscito la settimana scorsa con Rizzoli. Una storia di coraggio e amore, di amicizia e resilienza, di famiglia e perdono, di sensi di colpa e di promesse. È un viaggio profondo e straziante che ci trasmette il valore della vita e la speranza.
TITOLO: L'ultima gru di carta
TITOLO ORIGINALE: The Last Paper Crane
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Kerry Drewery
DATA DI PUBBLICAZIONE: 28 Luglio 2020
EDITORE: Rizzoli
GENERE: narrativa storica, Young Adult
AMBIENTAZIONE: Giappone
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Ichiro, ragazzo che deve mantenere una promessa.
TRAMA
Dice un proverbio giapponese: se avrai la pazienza di piegare mille gru di carta, il tuo desiderio si avvererà.
È una splendida giornata d'estate. Ichiro, che sta per compiere diciotto anni, e il suo amico Hiro si godono una giornata libera dalla mobilitazione per lo sforzo bellico. Una luce abbagliante accompagna l'esplosione della bomba che cambierà le loro vite e il mondo. Feriti e confusi, i due ragazzi attraversano la città devastata alla ricerca della sorellina di Hiro, Keiko, che si trovava all'asilo. Quando dopo ore di disperata ricerca finalmente riescono a trovarla, alla gioia di abbracciarla illesa si sostituisce presto la consapevolezza di non essere in grado di portarla davvero in salvo. Hiro è ferito gravemente e Ichiro capisce che deve cercare aiuto, che da solo non potrà mai farcela. Chiede a Keiko di aspettarlo lì dov'è e in pegno della sua solenne promessa di tornare a prenderla le lascia un origami, una gru di carta. Ma le cose non andranno come sperava…
RECENSIONE
Ci sono libri speciali che entrano nel cuore e non se ne vanno più. Ci sono libri in grado di farti sentire ogni emozione dalla prima fino all'ultima pagina.
Questi libri io li definisco “speciali” perché sono libri potenti, scritti con il cuore, libri in cui l’autore riversa tutte le sue emozioni e le trasmette a noi lettori. Kerry Drewery racconta questa storia con una semplicità e una sensibilità strabilianti, tocca con mano il cuore, ti entra fin dentro le profondità dell'anima. È una storia difficile da scrivere ma anche da leggere. È un romanzo potente e profondo, un vero pugno nello stomaco, che racconta una delle pagine più buie e dolorose della nostra Storia che devono essere raccontate per poterle conoscere, ricordarle e non dimenticarle mai. Per non ripeterle mai più. Ambientata a Hiroshima nel 1945, la storia segue Ichiro, un giovane ragazzo che attraverso i suoi occhi ci narra ciò che è successo quando gli americani hanno sganciato la bomba atomica sulla sua città e le conseguenze avvenute dopo l’esplosione: shock, dolore, confusione e lotta per la sopravvivenza. Lo seguiamo attentamente quando si ricongiunge con il suo migliore amico Hiro e insieme vanno alla ricerca della piccola Keiko, sorella di Hiro. La tragedia costringe Ichiro a fare una promessa al suo migliore amico e a combattere con i denti e le unghie per riuscire a mantenerla. Con una prosa scorrevole, intensa e profonda che esplora tutte le emozioni umane, l’autrice è riuscita a narrarci la storia con una grande umanità, dando la giusta attenzione ai dettagli e conducendo ricerche per restituirci fatti veritieri.
Anche il panorama desolante, i suoni e i rumori della città che si vanno a scontrare con il silenzio successivo della bomba che distrugge e spezza vite innocenti, uniti al disorientamento di Ichiro quando cerca di dare un senso a tutto ciò che vede quel giorno appaiono reali e vividi. La bomba di Hiroshima non è l’evento centrale della storia ma sono le emozioni, gli stati d’animo e le sensazioni delle persone che hanno vissuto sulla propria pelle questa tragedia a dare profondità a questa storia. La scrittura dell’autrice è così toccante e profonda tanto da travolgere il lettore con tutte le emozioni contrastanti che le sue parole suscitano, tanto da tenerlo incollato alla lettura, anche se quello che c’è scritto fa male al cuore. A rendere ancora più toccante ed emotivo il romanzo sono le illustrazioni di Natsko Seki che attraverso l’alternanza del rosso, bianco, nero e grigio rendono evocativa la storia e creano un impatto maggiore. L’ultima gru di carta è una storia di coraggio e amore, di amicizia e resilienza, di famiglia e perdono, di sensi di colpa e di promesse. È un viaggio profondo e straziante che ci trasmette il valore della vita e la speranza.
Questi libri io li definisco “speciali” perché sono libri potenti, scritti con il cuore, libri in cui l’autore riversa tutte le sue emozioni e le trasmette a noi lettori. Kerry Drewery racconta questa storia con una semplicità e una sensibilità strabilianti, tocca con mano il cuore, ti entra fin dentro le profondità dell'anima. È una storia difficile da scrivere ma anche da leggere. È un romanzo potente e profondo, un vero pugno nello stomaco, che racconta una delle pagine più buie e dolorose della nostra Storia che devono essere raccontate per poterle conoscere, ricordarle e non dimenticarle mai. Per non ripeterle mai più. Ambientata a Hiroshima nel 1945, la storia segue Ichiro, un giovane ragazzo che attraverso i suoi occhi ci narra ciò che è successo quando gli americani hanno sganciato la bomba atomica sulla sua città e le conseguenze avvenute dopo l’esplosione: shock, dolore, confusione e lotta per la sopravvivenza. Lo seguiamo attentamente quando si ricongiunge con il suo migliore amico Hiro e insieme vanno alla ricerca della piccola Keiko, sorella di Hiro. La tragedia costringe Ichiro a fare una promessa al suo migliore amico e a combattere con i denti e le unghie per riuscire a mantenerla. Con una prosa scorrevole, intensa e profonda che esplora tutte le emozioni umane, l’autrice è riuscita a narrarci la storia con una grande umanità, dando la giusta attenzione ai dettagli e conducendo ricerche per restituirci fatti veritieri.
Anche il panorama desolante, i suoni e i rumori della città che si vanno a scontrare con il silenzio successivo della bomba che distrugge e spezza vite innocenti, uniti al disorientamento di Ichiro quando cerca di dare un senso a tutto ciò che vede quel giorno appaiono reali e vividi. La bomba di Hiroshima non è l’evento centrale della storia ma sono le emozioni, gli stati d’animo e le sensazioni delle persone che hanno vissuto sulla propria pelle questa tragedia a dare profondità a questa storia. La scrittura dell’autrice è così toccante e profonda tanto da travolgere il lettore con tutte le emozioni contrastanti che le sue parole suscitano, tanto da tenerlo incollato alla lettura, anche se quello che c’è scritto fa male al cuore. A rendere ancora più toccante ed emotivo il romanzo sono le illustrazioni di Natsko Seki che attraverso l’alternanza del rosso, bianco, nero e grigio rendono evocativa la storia e creano un impatto maggiore. L’ultima gru di carta è una storia di coraggio e amore, di amicizia e resilienza, di famiglia e perdono, di sensi di colpa e di promesse. È un viaggio profondo e straziante che ci trasmette il valore della vita e la speranza.
Raffaella
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