martedì 22 settembre 2020

RECENSIONE "L'ultima erede di Shakespeare" di Elvira Siringo

Buongiorno lettori, Raffaella ci parla de L'ultima erede di Shakespeare, il romanzo di narrativa di Elvira Siringo uscito oggi con Piemme. E se all'improvviso venissero fuori degli antichi documenti in grado di mettere in dubbio le origini inglesi di Shakespeare? E se lui avesse origini siciliane?Partendo da questa premessa l’autrice crea attorno una storia avvincente, misteriosa e originale che intreccia passato e presente. 



TITOLO: L'ultima erede di Shakespeare
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Elvira Siringo
DATA DI PUBBLICAZIONE: 22 Settembre 2020
EDITORE: Piemme
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: vari
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Michelangelo, poeta; Elisabetta, ultima erede di Shakespeare; Thomas, agente segreto.



TRAMA

Messina, 1580. Michelagnolo Florio, figlio di Giovanni, un medico ebreo di grande fama, e di donna Memma, di nobili e cattoliche origini, un giovane dotato di gran cuore e intelletto, per questo i genitori, fuggiti da Palermo per poter vivere insieme, sognano per lui un destino sulle orme del padre. Ma la persecuzione contro gli ebrei e l'inclinazione del figlio a poetare e narrare, intrattenere gli animi piuttosto che a curare le ferite dei corpi, segneranno il suo destino per sempre. Un lungo peregrinare per l'Italia, prima a Milano e Verona, poi oltralpe, in Francia - sempre inseguito da vicende drammatiche, sempre assetato di conoscenza - lo porterà infine a raggiungere l'Inghilterra, dove il cugino più celebre, John Florio, lo presenterà alla corte della regina Elisabetta I. 

Messina, oggi. Elisabetta Villa ha smesso ormai da tempo di sognare. Rimasta sola al mondo, il grande palazzo di famiglia ereditato dal padre le sembra una prigione come tutti gli antichi scritti che contiene. Quando, però, il suo professore di un tempo le dice di avere una rivelazione importante sul passato della sua famiglia, il suo interesse si accende. Ma, dopo la conferma del loro appuntamento, del professore non risulta esserci traccia. Nel suo albergo è rimasta solo una cartelletta contenente strani e disordinati fogli di poesie in quello che sembra siciliano antico. Quei fogli e l'incontro apparentemente casuale con un vecchio Sir inglese saranno l'inizio di un'avventura mozzafiato sulle tracce di un passato che potrebbe cambiare la sua vita, e la storia della letteratura, per sempre.

RECENSIONE

Elvira Siringo torna con un romanzo che intreccia realtà e finzione, passato e presente, e che ci mette sulle tracce del passato di uno dei più grandi personaggi della letteratura: William Shakespeare. Fin dalla prima pagina, con la sua scrittura curata, impeccabile e appassionante l’autrice ci catapulta all’interno di questo libro che sembra prendere vita e inglobarci al suo interno, rendendoci partecipi della vicenda narrata.
E se all'improvviso venissero fuori degli antichi documenti in grado di mettere in dubbio le origini inglesi di Shakespeare? E se lui avesse origini siciliane? Partendo da questa premessa l’autrice crea attorno una storia avvincente, misteriosa e originale che ci riporta indietro nel tempo, nella Messina del 1580, a conoscere la storia e le origini di Michelagnolo Florio, Shakespeare appunto, figlio dell’illustre medico Giovanni Florio e di donna Memma, della sua passione per la letteratura e del suo arrivo in Inghilterra, fino alle vicissitudini dei suoi eredi. La narrazione si svolge su due linee temporali diverse: la prima è quella del 1500/1600 e vede per protagonista Michelagnolo; la seconda è quella ambientata ai giorni nostri e vede per protagonisti Elisabetta, ultima erede di Shakespeare e insegnante d’inglese, e sir Thomas, ex attore e agente 007 in missione. Elisabetta e Thomas vengono catapultati in un’avventura avvincente tra intrighi e colpi di scena, tra Londra e Sicilia, poi a Parigi e infine a Boston per trovare indizi e compiere un viaggio che potrebbe cambiare le sorti della letteratura. Entrambe le vicende sono appassionanti e catturano la nostra attenzione, tanto che ho faticato a staccarmi dalla lettura. Ci sentiamo catapultati nella Messina del XVI secolo, fiorente e capitale del Rinascimento, con la sua flotta e gli scambi commerciali. Mentre leggiamo sembra di essere lì, a sentire i rumori e gli odori di quel mondo tanto lontano, con le sue tradizioni e gli usi e costumi, con le sue credenze e superstizioni, in un tempo in cui le donne venivano accusate di stregoneria se praticavano l’abilità medica. Lungo il cammino di Michelagnolo incontriamo tanti poeti che abbiamo studiato e tanti personaggi che cambieranno la sua vita. nel presente invece, la figura di sir Thomas si ispira a Sean Connelly, il più famoso attore nonché il primo ad interpretare il ruolo dell’agente 007. Un omaggio che l’autrice fa con il cuore ad uno degli attori che ha adorato. Insomma, se avete voglia di leggere un romanzo che intreccia la narrativa storica e contemporanea e che ci offre un affresco delicato e vivissimo del più grande poeta di tutti i tempi, vi consiglio di leggere L’ultima erede di Shakespeare.


Raffaella







 

1 commento:

  1. 💝Grazie di cuore per questa inattesa e graditissima lettura del mio sogno

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