venerdì 23 ottobre 2020

RECENSIONE "Stoner" di John Williams

 



TITOLO: Stoner
TITOLO ORIGINALE: Stoner
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: John Williams
DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 Settembre 2020
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Stoner
, uomo che conduce una vita ordinaria.





TRAMA

Stoner - pubblicato per la prima volta nel 1965 - è stato per parecchio tempo uno dei grandi romanzi dimenticati della letteratura americana.

John Williams racconta la vita di un uomo, Stoner appunto, che, nato in una famiglia di contadini poveri, finisce per scoprire dentro di sé una passione struggente per la letteratura e diventa professore. È la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalità. Una vita che lascia poche tracce.

Ma Stoner è molto molto di più: è un romanzo sull'amicizia, sul matrimonio, un romanzo di ambiente universitario, un romanzo sociale e - last but not least - un romanzo sulla fatica. Sul duro, implacabile lavoro nelle fattorie, sull'impegno che richiede la vita matrimoniale, sulla difficoltà di allevare con paziente empatia una figlia all'interno di una famiglia avvelenata, e sul tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili.

Ma, al fondo, Stoner è soprattutto un romanzo sull'amore: sull'amore per la poesia, per la letteratura e anche sull'amore romantico. È un romanzo su cosa significa essere umani.

Alla luce di questa centralità dell'amore per la letteratura e per la poesia, abbiamo pensato di pubblicare in questo volume, insieme al romanzo, una raccolta di poesie di John Williams, inedita in Italia, dal titolo La necessaria menzogna, uscita nello stesso anno in cui venne pubblicato Stoner e quindi vicinissima ai temi che più stavano a cuore a Williams in quel periodo. In questo modo vogliamo offrire ai tantissimi lettori innamorati di quel romanzo un elemento ulteriore, sconosciuto, inedito, che è in grado di articolare e approfondire meglio proprio quel "Mistero della Mente e del Cuore" di cui scriveva John Williams.

RECENSIONE

Stoner è un libro che va sentito dentro, che va letto lentamente assaporando ogni sensazione ed emozione che l’autore John Williams vuole trasmettere al lettore. È la prima volta che leggo questo libro e fin dalla prima pagina sono rimasta incantata dalla prosa semplice e poetica che narra la quotidianità di un uomo qualunque e ordinario. Partendo dall’infanzia, l’autore ci racconta la storia di William Stoner, un personaggio che nasce nel Novecento da una famiglia umile di contadini che lavorano la terra con fatica e sudore. Di questa fase della vita di Stoner, l’autore ne dipinge un affresco delicato e intenso, facendo emergere la nobiltà d’animo di chi lavora la terra, di chi compie sacrifici per dare ai figli un futuro migliore. Stoner si iscrive alla facoltà di Agraria ma successivamente decide di cambiare e dedicarsi agli studi letterati diventando così docente universitario. Sembra la vita di una persona qualunque, di un ragazzo modesto in cui tutti quanti possiamo immedesimarci. Eppure la grandezza di questo libro la si può vedere dalla caratterizzazione del personaggio a livello psicologico che domina rispetto agli eventi della realtà monotona che vive. Un uomo che ha pochi amici, che riesce ad occupare una buona posizione lavorativa, che si sposa con una donna viziata incapace di provare amore e che allaccia una relazione amorosa con una donna più giovane. È un personaggio rispettoso, modesto, che conduce una vita di sacrifici, accetta tutto, che ha un senso di giustizia e soprattutto una profonda passione per la letteratura. La prosa è semplice e asciutta, la scrittura va dritta al punto e trae spunto da riferimenti autobiografici per quanto riguarda le descrizioni dell’ambiente universitario vissuto in prima persona dall’autore. Stoner è una storia che va letta lentamente per cogliere i messaggi che John Williams ci vuole trasmettere, un romanzo che si interroga su tante questioni che tutti ci poniamo almeno una volta nella vita: siamo davvero soddisfatti della nostra vita? Cosa significa amare qualcuno per cui valga la pena? Una storia che ci parla di dolore, tristezza, successo e fallimento e che è un inno alla bellezza della letteratura. Questo romanzo contiene anche una raccolta di poesie dello stesso autore, inedita in Italia, dal titolo La necessaria menzogna, uscita nello stesso anno in cui venne pubblicato Stoner. Ho il piacere di due poesie in particolare, Gli schettinatori e Canto degli esploratori articiIn questa poesia abbastanza corta l'autore ci parla degli schettinatori, ovvero i pattinatori che planano su un lago gelato, e ci descrive il loro movimento e il loro creare cerchi sul ghiaccio. Una figura bellissima che il lettore immagina nella mente, soffermandosi sulla descrizione che l'autore ne fa del loro movimento ma soprattutto del fragile equilibrio su cui si muovono e del tempo che passa. La seconda poesia che ho scelto è Canto degli esploratori artici. Ci ritroviamo ad osservare la bellezza di un manto di stelle insieme agli esploratori, quelle persone intrepide, coraggiose e un po' folli che decidono di lasciare la loro tiepida casa per esplorare l'artico. Perché loro non riescono ad accontentarsi di quella vita monotona che hanno, perché amano il pericolo e il rischio. Ed è proprio la voglia di osare, di spingersi oltre i limiti che porta questi esploratori a sottovalutare il pericolo in cui incorrono, tanto che quel luogo diventa la loro bara ghiacciata.


Raffaella






 

Nessun commento:

Posta un commento