giovedì 14 gennaio 2021

RECENSIONE "Basta un caffè per essere felici" di Toshikazu Kawaguchi

Buongiorno lettori, Raffaella ci parla di Basta un caffè per essere felici, il secondo volume della serie Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi uscito oggi con Garzanti. Torniamo nella speciale caffetteria di Tokyo che permette alle persone di viaggiare nel tempo, seguendo regole ben precise, per poter far pace con il passato, andare avanti con la vita e guardare al futuro con la speranza nel cuore.




TITOLO:
 Basta un caffè per essere felici

SERIE: #2 Finché il caffè è caldo
AUTORE: Toshikazu Kawaguchi
DATA DI PUBBLICAZIONE: 14 Gennaio 2021
EDITORE: Garzanti
GENERE: narrativa contemporanea - realismo magico
AMBIENTAZIONE: Giappone
FINALE: chiuso





TRAMA

Accomodati a un tavolino. Gusta il tuo caffè. Lasciati sorprendere dalla vita. L'aroma dolce del caffè aleggia nell'aria fin dalle prime ore del mattino. Quando lo si avverte, è impossibile non varcare la soglia della caffetteria da cui proviene. Un luogo, in un piccolo paese del Giappone, dove si può essere protagonisti di un'esperienza indimenticabile. Basta entrare, lasciarsi servire e appoggiare le labbra alla tazzina per vivere di nuovo l'esatto istante in cui ci si è trovati a prendere una decisione sbagliata. Per farlo, è importante che ogni avventore stia attento a bere il caffè finché è caldo: una volta che ci si mette comodi, non si può più tornare indietro. È così per Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia. Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno. Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. O Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l'unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio.

RECENSIONE

Dopo Finché il caffè è caldo, torna l’autore, sceneggiatore e regista Toshikazu Kawaguchi con il secondo volume breve della serie ambientata a Tokyo, in una caffetteria che permette alle persone di viaggiare nel tempo, seguendo regole ben precise.
La più importante è sicuramente quella di poter sostare nel passato o futuro per il tempo di un caffè e prima che questo si raffreddi. Come il primo libro veniamo avvolti dalle atmosfere rilassanti della cultura giapponese e della filosofia buddista che ci lasciano a fine lettura un senso di pace interiore. Vengono rivelati alcuni misteri lasciati in sospeso nel libro precedente e ritroviamo il personale della caffetteria e altre new entry di cui scopriamo la storia man mano. Leggiamo di un uomo che torna indietro nel tempo per ritrovare un vecchio amico prima della sua morte, di un figlio che vuole vedere per l’ultima volta la madre scomparsa, un detective che vuole regalare alla moglie il regalo di compleanno che non le ha mai potuto dare e infine, un uomo che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità. Ognuno di questi personaggi ha una sua storia, un passato e un presente, ognuno di loro ha sofferto e ha bisogno di affrontare e far pace con il passato per poter andare avanti con la vita e guardare al futuro con la speranza nel cuore.
Ogni storia ci commuove e anche se sappiamo che alla fine del loro viaggio nulla cambierà, speriamo sempre in un miracolo. Il personale della caffetteria ha un ruolo importante per tutti i viaggiatori non solo per la loro storia e l’interazione seppur minima con gli avventori, ma anche perché sono la chiave per un viaggio nel tempo senza complicazioni. La narrazione è fluida e appassionante, ci fa riflettere su tematiche importanti che ci riguardano tutti da vicino e che molte volte diamo per scontato come la perdita, il senso di colpa, le menzogne e la redenzione. Un libro piacevole e delizioso di realismo magico che vi consiglio del leggere se cercate un racconto delicato e riflessivo e se amate le storie orientali. E voi che fareste se poteste tornare indietro nel tempo? Chi incontrereste?


Raffaella





Nessun commento:

Posta un commento