TITOLO: La ricetta del cuore in subbuglio
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Viola Ardone
EDITORE: Salani Editore
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Milano - Napoli
FINALE: chiuso
PROTAGONISTA: Dafne, architetto.
TRAMA
Dafne è architetto, vive a Milano, è sicura di sé e indipendente, e cerca questa cura nelle leggi e nei simboli della matematica, provando a calcolare gli algoritmi delle emozioni. Ma la sua infanzia è rimasta nascosta da qualche parte. Non ha ricordi. Qualcosa si è incastrato in lei. Decide di andare da un'analista che le suggerisce di voltarsi indietro per tornare a cercare quella bambina che da qualche parte si è perduta dentro di lei, di tenerla per mano e di provare ad ascoltare la sua voce... Attraverso il filo dei ricordi, la Dafne adulta ritrova la Dafne bambina, la sua città, Napoli, la sua famiglia. Non sarà facile questo incontro, perché quello che Dafne bambina ha da raccontare è ora commovente e tenero come il dolce della domenica, ora inquietante, come incubi in una camera buia... e sarà proprio laggiù, in un'infanzia che ha i colori, i sapori e i suoni del Sud, che Dafne scopre una ricetta, semplice ed efficace come quelle imparate dalle nonne sedute in cucina nei loro grembiuli conditi di odori e sapori. Una ricetta semplice e speciale per guarire dalla nostra inadeguatezza, per ascoltarsi, capirsi, affrontarsi e, ogni tanto, anche perdonarsi.
RECENSIONE
La ricetta del cuore in subbuglio è il romanzo d’esordio di Viola Ardone, un romanzo inaspettato che ho assaporato pagina dopo pagina, entrando a piccoli passi bella vita della protagonista. Dafne è un architetto in carriera, una donna che ama la matematica e che pensa che sia l’unica legge dell’universo perché fatta di concetti e regole ben precise, di numeri e algoritmi che si possono prevedere e controllare. Non come i sentimenti che sono imprevedibili e sfuggono al suo controllo, non come gli eventi che accadono nella sua vita senza lei riesca a prevederli in anticipo con un’equazione. La storia viene narrata dal punto di vista della stessa protagonista tra il presente milanese di una giovane donna in carriera che tenta di risolvere i propri problemi con algoritmi ed equazioni e il passato spensierato tra i vicoli di Napoli di una bambina piena di vita che ci fa osservare il mondo attraverso i suoi occhi ingenui e innocenti, che ci racconta la sua infanzia attraverso le parole che fa sue dopo averle sentite dalla bocca degli adulti. Le due voci si muovono su due linee parallele a capitoli alternati fino a che ad un certo punto si intrecciano, e solo allora tutti i tasselli si ricompongono per comprendere ogni azione, fattore e interrogativo della Dafne del presente. Viola Ardone ci dona una storia intensa e profonda che ci prende per mano e ci conduce nella vita di una giovane donna tormentata, segnata dagli eventi del passato, che deve fare i conti con la bambina interiore per riconoscere la verità. La scrittura dell’autrice è delicata, emozionante e sa arrivare al cuore del lettore con la sua semplicità e unicità. Non posso far altro che consigliarvi questo bel romanzo che sa lasciare il segno.
Raffaella
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