giovedì 4 marzo 2021

RECENSIONE "Il regno di rame" di S.A. Chakraborty

 


TITOLO: Il regno di rame
TITOLO ORIGINALE: The Kingdom of Copper
SERIE: #2 Trilogia Daevabad
AUTORE: S.A. Chakraborty
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2 Marzo 2021
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy - Young Adult
FINALE: aperto








TRAMA

La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell'abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere. Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù. Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo. Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l'intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai.

RECENSIONE

ATTENZIONE! Questo libro è il secondo volume di una trilogia collegata. Se non volete rimanere con il finale in sospeso vi consigliamo di attendere l'uscito dell'ultimo volume. In questa recensione comunque non troverete spoiler che rivelano altro oltre la trama qui sopra.
S.A. Chakraborty arriva in Italia con il secondo volume della trilogia Daevabad che ci fa immergere nelle suggestive atmosfere del Medio Oriente del XVIII secolo tra magia, leggende e guerre in un susseguirsi di colpi di scena che ci tiene incollati alle pagine e non ci lascia più andare, neanche alla fine dopo aver chiuso il libro. Il regno di rame si svolge cinque anni dopo gli eventi del primo libro con personaggi cambiati e maturati e hanno intrapreso strade diverse vivendo e affrontando difficoltà diverse. Nahri si è ritrovata nell'abbagliante corte reale di Daevabad mediante il matrimonio politico e combinato con il principe Munhadhir. Si trova immersa nella vita reale circondata da estranei e si sente completamente sola, ma nel frattempo continuare a praticare la sua magia nonostante non venga vista di buon occhio. Dall’altra parte c’è Ali che è stato esiliato e cerca di costruirsi una vita stringendo alleanze e nuove amicizie e prendendo consapevolezza dei poteri donatigli dai marid. E infine Dara che torna al suo ruolo di guerriero ed è costretto ad affrontare il suo passato nello stesso tempo in cui deve prendere decisioni per il futuro. Intanto viene coinvolto nel piano per riprendersi Daevabad e riportare la tribù Daeva alla sua gloria originale. In questo secondo volume l’autrice permette ai personaggi di essere al centro della scena con la loro evoluzione e maturazione interiore. La costruzione del mondo è perfetta e affascinante grazie alla capacità dell’autrice di renderla vivida e autentica agli occhi del lettore. Scene come feste e festival permettono al lettore di osservare brevi ma dettagliati scorci delle culture e dei costumi delle tribù e di conoscere anche altri personaggi anch’essi perfettamente caratterizzati, delineando un affresco impreziosito in ogni minimo dettaglio. Leggiamo i pregiudizi fra le diverse tribù nelle azioni e nei pensieri dei personaggi, gli intrighi, il desiderio di libertà e uguaglianza fino a quando la tensione accumulata da secoli esplode in azione. Infatti, ciò che rende questo sequel così affascinante è che non si allontana dalle basi del primo libro né sovverte la trama principale della serie, ma crea qualcosa di completamente nuovo, specialmente per quanto riguarda i suoi personaggi. Il regno di rame si rivela quindi una storia perfettamente costruita a partire dai personaggi per passare agli intrecci, alla politica e alla religione e per finire all'ambientazione maestosa e complessa. Con la sua scrittura scorrevole, curata ed appassionante l’autrice catapulta il lettore in un mondo fantastico fatto di tradizioni e leggende, usi e costumi, culti e classi sociali, permettendoci di osservare tutto con i nostri occhi, di sentire i rumori e i suoni al suo interno, di assaporare gusti dal sapore mediorientale. Un romanzo adatto a tutte le età che ci porterà a viaggiare con la fantasia e a farci riflettere su temi importanti come l’accettazione delle proprie origini e il divario tra le classi sociali. Insomma, spero di avervi convinti a leggere questa trilogia avvincente, entusiasmante e coinvolgente.





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