lunedì 8 marzo 2021

RECENSIONE "Ride" di Daphne Loveling

Buongiorno lettori, Ester ci parla di Ride, il terzo volume autoconclusivo della serie Stone Kings Motorcycle Club di Daphne Loveling uscito oggi con Queen Edizioni. Il passato ritorna inaspettato e Trig dovrà affrontare una Eva molto arrabbiata, ma bellissima, esattamente come lo era dieci anni prima. E adesso non se la farà scappare!



TITOLO: Ride
TITOLO ORIGINALE: Ride
SERIE: #3 Stone Kings Motorcycle, autoconclusivo
AUTORE: Daphne Loveling
DATA D’USCITA: 8 Marzo 2021
EDITORE: Queen Edizioni
GENERE: rosa contemporaneo
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Trig, Vicepresidente del club Stone Kings Motorcycle; Eva, fisioterapista.




TRAMA

Moto veloci e donne facili. Sono queste le cose da cui è composta la mia vita. Finché una decisione sbagliata non mi porta a mettere un freno a tutto.
Ed è allora che mi ritrovo faccia a faccia con l’unica donna capace di farmi avere anche altri desideri.
Eva Van Buren.
Dieci anni fa sono quasi riuscito ad averla. Adesso, è la mia fisioterapista. E io non ho mai dimenticato la sua bellezza.
C’è solo un problema: Eva mi odia.
La cosa, però, non ha importanza. Lei può cercare di resistermi, ma io farò di tutto pur di averla. E, questa volta, ci riuscirò.

RECENSIONE

Trig (Caleb Jackson) è l’impulsivo vicepresidente dello Stone Kings Motorcycle Club (già conosciuto nei capitoli precedenti), ama le donne senza impegno e ha una vita spericolata. A causa di un evento è costretto a ricorrere a un fisioterapista e il caso gli fa incontrare Eva Van Buren.
I due già si conoscono e nonostante ora in Trig ci siano emozioni contrastanti, in Eva ce n’è solo una: odio. In effetti lei non ha un buon ricordo del ragazzo che aveva frequentato dieci anni prima e che le aveva spezzato il cuore, eppure per lavoro devono vedersi. Le sedute sono il perfetto teatro di un tentativo di riavvicinamento da parte di Trig che non l'ha mai dimenticata. Tuttavia il passato ha un notevole peso e non permetterà alla fisioterapista di vivere il presente, anche se adesso sono due persone molto diverse da quelli che erano un tempo. Entrambi sono molto cambiati, la vita li ha cambiati, e nonostante l’alchimia molto potente, a volte non basta. Dovranno superare i loro sospesi e soprattutto dovranno affrontare un presente che non sarà sempre facile. 
Rispetto ai precedenti capitoli, lo stile di Daphne Loveling è più posato e controllato. Non manca il linguaggio diretto e sboccato di Trig, ma è in tema con il personaggio e non è esagerato. I due protagonisti possono sembrare prevedibili e scontati, eppure non lo sono. Il superficiale Trig che conosciamo, acquista una fragilità inaspettata: la sua nuova condizione potrebbe avere delle conseguenze disastrose sulla sua esistenza, perché il club è la sua vita e questo lo destabilizza. E ho adorato ogni riga scritta su questo. Si aggiunge anche un sentimento nuovo che gli nasce quando guarda Grey e Seton o Levi e Cherish (protagonisti dei capitoli precedenti). La più tosta è Eva, forgiata dal suo passato. Capisce subito che Trig sarebbe stato un paziente difficile e che la terapia sarebbe stata disastrosa per la sua salute mentale, eppure per correttezza professionale va avanti. Tenta di non farsi coinvolgere dal fascino mascolino dell’uomo, perché sa che le persone non cambiano. In più è convinta di essere una sfida, ma non può permettersi il lusso di cedere a questi giochetti.
Tutto è una questione di fiducia, ma il presente è minato da quanto accaduto dieci anni prima ed entrambi dovranno rinunciare al controllo. E non sarà facile. 
Tra i personaggi minori i più incisivi sono il dottor Kevin Larkin e soprattutto Vanessa, la migliore amica e collega di Eva. C’è la solita famiglia dei membri del club, ma non hanno rilevanza e non si fa riferimento alla storia di fondo della guerra tra bande che abbiamo letto nei precedenti capitoli. Invece è presente un’altra figura importantissima e fondamentale che impareremo ad amare. Nonostante la costante attrazione tra Eva e Trig, le scene sensuali non sono tante e non sono spinte. Ride è un libro che sottolinea quanto un’incomprensione non chiarita ferisca le persone anche per anni e soprattutto come cambino le prospettive e le interpretazioni su uno stesso fatto. Non è facile lasciare andare il passato e vivere il futuro che tutti si meritano, ma Eva e Trig hanno tanta forza.


Ester










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