TITOLO ORIGINALE: Ainsi parlait ma mère
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Rachid Benzine
DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 Aprile 2021
EDITORE: Corbaccio
GENERE: narrativa contemporanea
FINALE: chiuso
TRAMA
«Vi chiederete senza dubbio cosa stia facendo nella camera di mia madre. Io, professore di Letteratura all'Università di Lovanio. Che non mi sono mai sposato. In attesa, con un libro in mano, che mia madre si ridesti. Una madre affaticata, sfinita, provata dalla vita e dai suoi imprevisti. La pelle di zigrino di Balzac è il titolo del libro. Una vecchia edizione, così consumata che l'inchiostro dei caratteri si è sbiadito. Mia madre non sa leggere. Avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra opera. Chissà perché questa? Non lo so. Non l'ho mai saputo. Del resto, non lo sa nemmeno lei. Ma è questo il libro che mi chiede di leggerle quando si sente disposta ad ascoltare, quando ha bisogno di essere tranquillizzata, quando ha semplicemente voglia di godersi un po' la vita. E la compagnia di suo figlio.» Di solito sono le madri che leggono ad alta voce ai propri figli piccoli. Qui è un figlio, adulto, che legge alla madre anziana. Che non sa leggere, ma che ha fatto di tutto perché lui potesse andare a scuola. Attraverso la lettura il figlio esprime l'amore, l'accudimento, la gratitudine per la propria madre. E al tempo stesso l'amore per la letteratura che è sempre, in qualunque circostanza, un ponte che collega mondi e persone. Un legame prezioso, consolatorio e salvifico.
RECENSIONE
Rachid Benzine torna in Italia con un nuovo romanzo profondo e intenso che sa scuotere il cuore e trasmetterci emozioni e sensazioni potenti. Quella con la propria madre è la prima delle nostre relazioni, che inizia ancora prima di venire al mondo. La mamma è colei che ci dà la vita, che ci prende in braccio quando nasciamo, che si prende cura di noi, ci protegge e ci dona amore. Quello tra madre e figlio è un legame naturale e indissolubile che cresce col tempo e si ramifica nelle profondità dell’anima. Questo libro è una dichiarazione d’amore di un figlio alla propria madre, una donna umile e forte che ha sempre dato tutto e non ha mai chiesto nulla in cambio. Una madre di origini marocchine, immigrata in Belgio, che ha cresciuto da sola cinque figli, ha lavorato duramente, fatto sacrifici e ha affrontato le difficoltà della vita. Attraverso il punto di vista in prima persona del figlio conosciamo pian piano questa madre umile, modesta, coraggiosa e orgogliosa, dal cuore più grande dell’universo, restìa a mostrare le proprie fragilità e che si è sempre accontentata di poco purché i suoi figli crescessero bene e felici. Tra le pagine di questo romanzo autobiografico Benzine ci racconta di un figlio che si trova al capezzale della madre e che ritorna indietro nel tempo per parlarci di lei e dei momenti più belli della loro vita, ma anche delle umiliazioni che hanno subìto a causa delle loro origini marocchine. Il protagonista ammette che molte volte ha disprezzato sua madre e si è vergognato di lei a causa del suo analfabetismo, ma man mano che si racconta, ormai adulto si rende conto dei sacrifici che i suoi genitori hanno fatto per lui e i suoi fratelli, della forza di sua madre e di tutto ciò che gli ha dato per non fargli mancare mai nulla. Con una scrittura ipnotica e delicata l’autore ci parla del dolore, delle ingiustizie sociali, dell’integrazione ma soprattutto dell’importanza che una madre ha nella vita di un figlio. Canto d'amore a mia madre è un romanzo ricco di emozioni, un tributo al rapporto tra una madre e suo figlio. Una storia che ci insegna ad abbattere quella barriera che noi figli ci costruiamo nel corso del tempo, a guardarci dentro, a vedere i nostri genitori come delle persone a tutti gli effetti e a prenderci cura di loro quando ne avranno bisogno nella stessa misura in cui loro ci hanno cresciuti. Un libro universale che tutti dovrebbero leggere per riflettere e capire l'importanza di ciò che conta davvero nella vita.
Raffaella
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