martedì 12 ottobre 2021

RECENSIONE "Pestilenza" di Laura Thalassa

 



TITOLO: Pestilenza
TITOLO ORIGINALE: Pestilence
SERIE: #1 I cavaliere dell'Apocalisse, autoconclusivo
AUTORE: Laura Thalassa
DATA DI PUBBLICAZIONE: 2 Ottobre 2021
EDITORE: Hope Edizioni
GENERE: urban fantasy
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: chiuso
PROTAGONISTI: Pestilenza, primo cavaliere dell'Apocalisse; Sara, ragazza umana forte e determinata.






TRAMA

Sono arrivati sulla Terra ‒ Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte ‒ quattro Cavalieri in sella ai loro temibili destrieri, diretti ognuno verso un angolo del mondo. Quattro Cavalieri con il potere di distruggere l’umanità, giunti sin qui per sterminarci tutti.
Quando Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada, Sara Burns sa per certo che tutte le persone che lei conosce e ama sono destinate a morire, a meno che il Cavaliere dalle fattezze angeliche non venga fermato. Ed è proprio questo che Sara ha in mente di fare quando, con un colpo di fucile, lo disarciona dal suo cavallo.
Peccato che nessuno l’abbia avvisata che la bestia immonda non può morire.
Si ritrova quindi prigioniera di un Cavaliere immortale e molto, molto arrabbiato, il cui unico scopo è farla soffrire. Più il tempo passa, però, e più Sara è incerta sui sentimenti che il messaggero dell’Apocalisse nutre per lei e... viceversa.
Sara può ancora salvare il mondo, ma per farlo dovrà essere disposta a sacrificare il suo cuore.

RECENSIONE

Pestilenza è il primo volume della serie urban fantasy I cavaliere dell’Apocalisse di Laura Thalassa. Una serie ambientata in un mondo post-apocalittico che vive al buio e senza elettricità, a seguito della discesa sulla Terra dei quattro cavalieri dell’Apocalisse: Pestilenza, Guerra, Carestia e Morte. Abbiamo letto di loro nelle profezie bibliche, nella tradizione cristiana, nella cultura medievale e in quella contemporanea. Quattro figure con fattezze spaventose e spettrali entrate a far parte dell’immaginario collettivo da comparire in film, telefilm, fumetti, ecc. Il primo cavaliere, Pestilenza, è colui che dà il via all’Apocalisse, ovvero ad un’operazione di epurazione nella quale il male che l’Uomo ha commesso viene estirpato dalla terra. Un condottiero giusto e probo, un cavaliere in groppa ad un cavallo bianco e con una corona sulla testa - quest'ultima simbolo dell'ultimo esito di ogni piaga umana - che semina morte e distruzione. Pestilenza arriva nella cittadina di Whistler, in Canada dove vive Sara Burns, una donna forte e determinata che si immolerà per fermare l’Essere, per ucciderlo. Un’impresa ardua che potrebbe salvare il mondo e tutti gli esseri umani, anche se ciò significa morire. In molti ci hanno provato ma tutti hanno fallito. Con il vecchio fucile del nonno riesce a sparare a Pestilenza e lo disarciona dal suo cavallo. Ma quando si avvicina scopre che quell’Essere spettrale e spaventoso è in realtà un angelo dagli occhi azzurri come il mare, dalle fattezze belle e delicate al quale è impossibile resistere. Sara scopre ben presto che lui non può essere ucciso perché è immortale. Da qui ha inizio un viaggio-prigionia che vedrà Sara combattere con se stessa tra una forte attrazione per lui e il desiderio di ucciderlo. Dall’altra parte Pestilenza è arrabbiato, deciso a portare a termine la sua missione e convinto che l’uomo non può più salvarsi, che la sua natura non è più buona e che deve essere punito per i suoi peccati. Ma i comportamenti di Sara e la sua vicinanza, le sue battute taglienti e la sua forza inarrestabile, metterà in dubbio il suo compito, risvegliando un sentimento puro nella sua anima e mostrandoci un lato candido che fuoriesce pian piano. Laura Thalassa ha creato un libro coinvolgente, emozionante e ricco di tante sfumature e spunti di riflessione, con due protagonisti forti che si scontrano più volte e che calamitano l’attenzione del lettore. La scrittura dell’autrice è scorrevole e appassionante, il ritmo è lineare e ci tiene incollati alle pagine. L’ambientazione è cupa, spaventosa e sembra prendere spunto dalla realtà che stiamo vivendo. Ma al tempo stesso è rischiarata dalla purezza e dai sentimenti dei due personaggi, dalla speranza di un mondo migliore dopo l’Apocalisse. In conclusione vi invito a leggere questa serie se siete amanti del genere e se volete compiere un viaggio emozionante e doloroso. 



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