sabato 4 dicembre 2021

RECENSIONE "La dodicesima pagina" di David Liss

 


TITOLO: La dodicesima pagina
TITOLO ORIGINALE: The Twelfth Enchantment
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: David Liss
DATA DI PUBBLICAZIONE: Ottobre 2021
EDITORE: Vintage Editore
GENERE: fantasy, storico, romance
FINALE: chiuso






TRAMA

L’Inghilterra sta cambiando. Fabbriche e industrie si moltiplicano portando trasformazioni radicali nel tessuto sociale ed economico del Paese. Natura e progresso si scontrano lacerando per sempre l’anima dell’antica Albione.

Lucy Derrick è una giovane donna di buona educazione con scarse finanze. Dopo la morte dell’amato padre è costretta a trasferirsi, come ospite indesiderata, dal suo tirannico zio. In procinto di sposare un industriale locale del Nottinghamshire, la sua vita, miserabile e rassegnata, è improvvisamente stravolta dall’apparizione di uno sconosciuto, il famigerato poeta libertino Lord Byron, che si presenta a casa dello zio Lowell in evidente stato di alterazione chiedendole di «raccogliere le foglie» e non sposare Mr Olson.

Sconvolta dalla scena e disorientata dal senso di quelle richieste, incapace di afferrare pienamente il senso di quello che sta accadendo, Lucy trova conforto nella misteriosa Mary Crawford che la inizierà ai segreti di un mondo in cui tradizione ed evoluzione si combattono fino all’ultimo sangue, un mondo in cui il confine tra magia e realtà è labile fino quasi a scomparire.

Tra inganni, cospirazioni e colpi di scena, Lucy dovrà fare i conti con un libro misterioso che da solo può salvare, non solo la persona a lei forse più cara, ma cambiare per sempre le sorti del Paese e del futuro del mondo interi, obbligandola a trovare dentro di sé doti e poteri che non avrebbe mai immaginato possedere.

RECENSIONE

La dodicesima pagina è il romanzo storico-fantasy di David Liss che intreccia Storia, amore e magia in un connubio perfetto e affascinante. Un libro che arriva in Italia grazie alla Vintage Editore e alla traduzione eccellente di Daniela Mastropasqua. La storia è ambientata nel 1812, in un’era che noi conosciamo come epoca regency. Lucy è una giovane donna di vent’anni, orfana di entrambi i genitori, che è costretta a vivere da anni con suo zio Lowell, un uomo sgradevole che apprezza il denaro alle persone e che non vede l’ora di liberarsi di lei per non doverla più mantenere. Lucy è intelligente, semplice e ben educata, ma il suo temperamento ribelle l’ha portata in passato a compiere scelte istintive che hanno scatenato altre conseguenze. Desidera lasciare la casa di suo zio e liberarsi della spiacevole Mrs Quince che non fa altro che maltrattarla. Vorrebbe essere libera di essere se stessa, libera dalle convenzioni, dalla perenne paura di commettere un errore per il quale sarebbe punita come una bambina. Libera di scegliere l’uomo da sposare, senza che altri decidano la sua vita al posto suo. Vorrebbe semplicemente essere padrona della sua vita e delle proprie scelte, senza che nessuno le dica più come comportarsi e cosa fare. A quell’epoca le donne dovevano essere l’ombra degli uomini: dovevano dedicarsi esclusivamente alla casa e ai figli, tenersi alla larga dagli affari e ancor meno esprimere una propria opinione. Lucy invece si interessa alla situazione in cui versano i lavoratori nelle fabbriche, al basso salario che ricevono e allo sfruttamento che vivono sulla propria pelle. Ha le proprie opinioni e desidera manifestarle, senza essere considerata sciocca se interviene nei dibattiti degli uomini. Senza aver accettato e scelto di sposarsi, Lucy si ritrova fidanzata e in procinto di sposarsi con un uomo a cui ha poco da dire. Lui è Mr Olson, il proprietario di una fabbrica della zona che passa la maggior parte del suo tempo tra macchinari e operai. Ma la sua vita sta per cambiare, poiché improvvisamente un affascinante sconosciuto, il famigerato poeta libertino Lord Byron, si presenta a casa dello zio Lowell in evidente stato di alterazione chiedendole di «raccogliere le foglie» e non sposare Mr Olson. Da quel momento Lucy si ritroverà a compiere un lungo viaggio alla ricerca di un libro misterioso che potrebbe cambiare le sorti del Paese e del mondo intero, imparando a maneggiare la magia grazie alla sua amica Mary Crawford. Lungo il cammino incontrerà difficoltà, imprevisti e dovrà compiere scelte importanti. La dodicesima pagina è un romanzo che ci trasporta nelle atmosfere magiche di un’epoca piena di contraddizioni e di oscurità. Gli appassionati austeniani ritroveranno tra le pagine di questo libro richiami alla narrativa di Jane Austen e ai suoi personaggi. In particolare con il personaggio di Mary Crawford, colei che affiancherà Lucy Derrick nel suo percorso e la stessa protagonista attraente, premurosa, carismatica e ambigua di Mansfield Park in uno stato alterato che, come nel classico, incanta i lettori con la sua presenza affascinante. David Liss cura ogni dettaglio del libro e, con la sua scrittura appassionante e un linguaggio fedele all'epoca storica in cui è ambientato, ci restituisce uno spaccato fedele dell’era regengy, a partire dalle convenzioni, regole e dettami, passando per la situazione di sfruttamento nelle fabbriche e per finire al movimento del luddismo che si occupava di sabotare la produzione industriale inglese. Inoltre, tra le pagine de La dodicesima pagina troveremo molti personaggi noti, realmente esistiti in quel periodo, come il Principe Reggente Giorgio IV, il poeta di spicco del Romanticismo George Byron, il matematico, alchimista e astronomo inglese John Dee presso la corte della regina Elisabetta I e tanti altri. Concludo invitandovi a non perdere questo bellissimo libro dalle atmosfere gotiche e impregnato di magia e soprannaturale, con una protagonista forte e coraggiosa che ha la fortuna di vivere la sua seconda occasione. Come sempre grazie alla Vintage Editore per averlo portato in Italia!





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