lunedì 21 novembre 2022

RECENSIONE "Le rose a dicembre" di Marco Balzano, Giuseppe Culicchia, Alessandro D'Avenia, Fabio Genovesi, Andrea Marcolongo, Lidia Ravera, Nadia Terranova, Chiara Valerio

 


TITOLO: Le rose a dicembre. Racconti dalla notte degli archivi
AUTORI: Marco Balzano, Giuseppe Culicchia, Alessandro D'Avenia, Fabio Genovesi, Andrea Marcolongo, Lidia Ravera, Nadia Terranova, Chiara Valerio
DATA DI PUBBLICAZIONE: 25 Ottobre 2022
EDITORE: Mondadori
GENERE: antologia di racconti
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: chiuso






TRAMA

La memoria è un dono prezioso. È grazie a lei se – come sosteneva James Matthew Barrie, il creatore di Peter Pan – "possiamo avere le rose anche a dicembre". La memoria infatti ci consente di arricchire la nostra esperienza attingendo a tutto ciò che abbiamo vissuto e siamo in grado di rievocare. Il tutto diventa ancor più interessante se riferito alla memoria collettiva, un vero e proprio bene comune, strumento imprescindibile di conoscenza della nostra storia nazionale e dei personaggi spesso misconosciuti che l'hanno animata. Nulla come gli archivi storici ci dà l'occasione di esplorarla. Ed è ciò che hanno fatto gli otto scrittori i cui racconti sono raccolti in questo libro: a partire dagli archivi di istituzioni pubbliche e aziende private sono andati a caccia di storie, riportando tesori. Affrescando una Milano vividissima, tra anni Sessanta e oggi, Marco Balzano tratteggia la vita di un uomo dall'incanto dei sogni giovanili al confronto con la realtà, descrivendo con grande delicatezza il rapporto tra un padre e una figlia. Giuseppe Culicchia, conciliando una oculata documentazione con uno sguardo visionario, ricostruisce la trasformazione dell'azienda elettrica municipale torinese nell'attuale IREN, attraverso i documenti e le notizie contenute nel suo archivio vivente, fatto "d'acqua e di luce e di gas e perfino di rifiuti". Protagonista del racconto di Alessandro D'Avenia è Luigi Pirandello, che vorrebbe stipulare una polizza per assicurare il fuoco del desiderio e dell'ispirazione, il suo bene più prezioso, ciò che gli consente di scrivere, ovvero: "scorgere una mappa dove gli altri vedono solo un labirinto senza senso... e di gioirne e soffrirne nello stesso istante". L'avventura incredibile di Luigi Lavazza, un nome che tutti conoscono e amano, viene ripercorsa con partecipazione e ironia da Fabio Genovesi: nato da una famiglia contadina costruisce un impero tenendo insieme una estrema fedeltà alle proprie origini e lo slancio verso il futuro. Andrea Marcolongo ci porta con sé in un'esplorazione che inizia nel Teatro di Dioniso, ad Atene, nel 388 a.C., durante la festa delle Lenee, e da lì si snoda, tra le commedie di Plauto e le "parole" del risparmio. Un altro personaggio straordinario è Teresa Noce, raccontata da Lidia Ravera: deputata, esule, antifascista, partigiana, una tra le più importanti figure femminili nella lotta per la conquista dei diritti e delle libertà sociali delle donne. Nadia Terranova mette in scena Amalia, che da grande vuole diventare scrittrice e grazie a una visita all'Archivio di Stato di Torino scopre come la sua passione per la narrativa e le storie sia profondamente affine alla Storia con la S maiuscola, che ha sempre trovato ostica. Infine, a partire dalla definizione di "gas", parola che in questo frangente storico evoca ombre sinistre, Chiara Valerio ci conduce in un bellissimo viaggio attraverso la storia politica ed economica italiana, puntando l'attenzione sui passaggi cruciali in cui le donne hanno iniziato a sentirsi a proprio agio nel mondo della scienza, storicamente dominato dagli uomini.

RECENSIONE

Le rose a dicembre è una selezione di racconti scritti da grandi scrittori e scrittrici ospiti delle passate edizioni de “La Notte degli archivi”, dedicati ad alcuni dei numerosissimi enti e delle aziende che in questi anni hanno accompagnato la crescita della manifestazione, aprendo le proprie sedi e mettendo a disposizione di tutti i patrimoni e i documenti conservati al loro interno. Un'antologia nata dalla voglia di otto scrittori di andare a caccia di storie negli archivi di istituzioni pubbliche e aziende private. Con il primo racconto andiamo in una Milano vivida che fuoriesce dalle pagine per conoscere Filippo, un bambino, poi un ragazzo e infine un uomo che sogna di diventare tramviere fino a quando ci riesce davvero. La stabilità economica, l’amore, poi una figlia adolescente con la quale ha un rapporto complicato. Il secondo racconto di Giuseppe Culicchia ci porta a conoscere l’IREN, l’azienda elettrica municipale torinese che produce ed eroga energia elettrica, teleriscaldamento e servizi idrici integrati e ambientali. Nel terzo racconto conosciamo Luigi Pirandello, che si trova di fronte un assicuratore per stipulare una polizza per assicurare il fuoco del desiderio e dell'ispirazione nel suo lavoro di scrittore. Fabio Genovesi ci porta a conoscere la storia di Luigi Lavazza, un uomo pieno di inventiva e spirito d’iniziativa che apre la prima drogheria Lavazza a Torino, studiando l’arte della miscelazione dei chicchi di caffè, fino a costruire un grande impero famoso, ancora oggi, in tutto il mondo. Andrea Marcolongo ci porta nel Teatro di Dioniso, nel 388 a.C. fino alle commedie di Plauto. Lidia Ravera ci porta a conoscere la grande Teresa Noce, partigiana e politica italiana, nonché una figura femminile poco conosciuta che ha lottato per la conquista dei diritti e delle libertà sociali delle donne. Nadia Terranova ci parla di Amalia, una ragazzina che grazie a una visita all’Archivio di Stato di Torino scopre la sua passione per la narrativa e le storie. Infine il racconto di Chiara Valerio ci porta nella storia politica ed economica italiana per parlarci dei passaggi che hanno portato le donne a sentirsi a proprio agio nel mondo della scienza, da sempre dominato dagli uomini. Questa antologia è il primo volume, che fa da stimolo per il coinvolgimento di tutti gli archivi nazionali. Archivissima è il primo e unico festival che mette in campo la valorizzazione degli archivi storici, la diffusione crescente delle azioni volte a sottolineare l’importanza della memoria, della sua conservazione e soprattutto della promozione degli archivi che la custodiscono, in modi e forme capaci di raggiungere pubblici diversi.




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