mercoledì 25 gennaio 2023

RECENSIONE "Fame d'aria" di Daniele Mencarelli

 



TITOLO:
 Fame d'aria
SERIE: no serie, autoconclusivo
AUTORE: Daniele Mencarelli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 17 Gennaio 2023
EDITORE: Mondadori
GENERE: narrativa contemporanea
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: chiuso






TRAMA

Tra colline di pietra bianca, tornanti, e paesi arroccati, Pietro Borzacchi sta viaggiando con il figlio Jacopo. D'un tratto la frizione della sua vecchia Golf lo abbandona, nel momento peggiore: di venerdì pomeriggio, in mezzo al nulla. Per fortuna padre e figlio incontrano Oliviero, un meccanico alla guida del suo carro attrezzi che accetta di scortarli fino al paese più vicino, Sant'Anna del Sannio. Quando Jacopo scende dall'auto è evidente che qualcosa in lui non va: lo sguardo vuoto, il passo dondolante, la mano sinistra che continua a sfregare la gamba dei pantaloni, avanti e indietro. In attesa che Oliviero ripari l'auto, padre e figlio trovano ospitalità da Agata, proprietaria di un bar che una volta era anche pensione, è proprio in una delle vecchie stanze che si sistemano. Sant'Anna del Sannio, poche centinaia di anime, è un paese bellissimo in cui il tempo sembra essersi fermato, senza futuro apparente, come tanti piccoli centri della provincia italiana. Ad aiutare Agata nel bar c'è Gaia, il cui sorriso è perfetta sintesi del suo nome. Sarà proprio lei, Gaia, a infrangere con la sua spontaneità ogni apparenza. Perché Pietro è un uomo che vive all'inferno. "I genitori dei figli sani non sanno niente, non sanno che la normalità è una lotteria, e la malattia di un figlio, tanto più se hai un solo reddito, diventa una maledizione." Ma la povertà non è la cosa peggiore. Pietro lotta ogni giorno contro un nemico che si porta all'altezza del cuore. Il disamore. Per tutto. Un disamore che sfocia spesso in una rabbia nera, cieca. Il dolore di Pietro, però, si troverà di fronte qualcosa di nuovo e inaspettato. Agata, Gaia e Oliviero sono l'umanità che ancora resiste, fatta il più delle volte di un eroismo semplice quanto inconsapevole. Con "Fame d'aria", Daniele Mencarelli fa i conti con uno dei sentimenti più intensi: l'amore genitoriale, e lo fa portandoci per mano dentro quel sottilissimo solco in cui convivono, da sempre, tragedia e rinascita.

RECENSIONE

Fame d’aria di Daniele Mencarelli è un romanzo bellissimo, potente, profondo, che tutti dovrebbero leggere. La storia inizia da un viaggio tra padre e figlio autistico, Pietro e Jacopo, verso Marina di Ginosa, in Puglia, per festeggiare il suo anniversario di matrimonio. Ma un guasto alla macchina li costringe a fermarsi a Sant’Anna del Sannio, in Molise. In paese decidono di alloggiare nella locanda di Agata, che gestisce un bar con pensione ormai in disuso. Da qui la vita di Pietro e Jacopo si snoda fra mugugni, cambi di pannolone del ragazzo, tentativi di calmarlo, farlo mangiare e tanti pensieri di Pietro. E sono proprio questi pensieri che ci conducono nell’interiorità di Pietro, un uomo che non ha più nessun pensiero positivo ma solo rabbia latente, che ha perso la fiducia negli altri, che ha speso tanti soldi per le terapie del figlio che non hanno portato a nessun miglioramento. Un padre che non sa più come amare suo figlio autistico. Nel borgo desolante di Sant’Anna incontrerà persone che gli faranno riscoprire un altro volto dell’umanità e che gli dimostreranno che esiste ancora qualche forma di bene. Con il suo stile asciutto e diretto, Daniele Mencarelli ci fa conoscere un padre reale, umano, difficile da condannare nonostante appelli il figlio con nomi indicibili e la violenza verbale con cui gli si rivolge. In Fame d’aria c’è la fragilità, la faticosa lotta per la resistenza e la ricostruzione, un invito a evitare i pregiudizi. Leggete questo libro, perché al suo interno c'è tanto.




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