martedì 30 maggio 2023

RECENSIONE "La figlia della dea della luna" di Sue Lynn Tan

 



TITOLO: La figlia della dea della luna
TITOLO ORIGINALE: Daughter of the Moon Goddess
SERIE: #1 The Celestial Kingdom Duology
AUTORE: Sue Lynn Tan
DATA DI PUBBLICAZIONE: 30 Maggio 2023
EDITORE: Mondadori
GENERE: fantasy
TRADUTTORE: Laura Miccoli





TRAMA

Cresciuta sulla Luna, Xingyin non sa che la stanno nascondendo dal temibile imperatore del Regno Celeste, che ha esiliato sua madre per aver rubato l'Elisir di Lunga Vita. Quando però, utilizzando inconsapevolmente la magia di cui è dotata, rivela la propria esistenza, è costretta a fuggire abbandonando la sua casa. Sola, incapace di controllare i propri poteri e piena di paura, si dirige verso il Regno Celeste, terra di meraviglie e di segreti. Qui, sotto mentite spoglie, impara l'arte dell'arco e della magia insieme al figlio dell'imperatore, cercando di ignorare la passione che presto inizia a divampare tra di loro. Per salvare la madre, Xingyin sarà costretta a intraprendere un viaggio avventuroso e ad affrontare creature leggendarie e pericolosi nemici. Ma quando la magia proibita minaccia il regno e Xingyin si ritrova a sfidare nientemeno che il feroce imperatore, dovrà scegliere se rischiare di perdere tutto ciò che ama o lasciare che il reame sprofondi nel caos...

RECENSIONE

La figlia della dea della luna è il primo volume di una dilogia scritta da Sue Lynn Tan ispirata alla leggenda della dea della luna cinese. Un mix di magia, pericoli e romanticismo, una fiaba con draghi e battaglie ispirata alla mitologia, al folklore e alla filosofia cinese. La protagonista Xingyin vive da sempre al palazzo bianco e d’argento, adora suonare e ama la madre con tutto il cuore. Sua madre è Chang’e, la Dea della Luna, che non lascia mai il suo palazzo perché vi è legata da un vincolo divino, una punizione per aver trasgredito agli ordini dell’Imperatore Celeste. L’esistenza stessa di Xingyin è un crimine. Quando Xingyin utilizza inconsapevolmente la sua magia rivela la sua esistenza, e così è costretta a fuggire. Tuttavia, si sa, nessun viaggio è senza imprevisti e soprattutto pericoli. Leggere questo libro è stato come compiere un giro sulle montagne russe: prima si vive una tranquillità assoluta e nel momento successivo c’è l’azione. Le descrizioni delle ambientazioni, dei palazzi, di abiti e accessori, delle scene d’azione o di quelle più mondane sono vivide e descritte perfettamente anche per chi non conosce il mondo mitologico cinese. La protagonista non è stereotipata né idealizzata, ma è una donna vera, umana. Xingyin mette al primo posto l’amore per se stessa. È forte, temeraria, ma non nasconde la paura, sa accettare l’aiuto offertole, non si piega ma ammette i propri errori. Lo stile di scrittura dell’autrice è inizialmente lento perché è la parte meno movimentata rispetto al resto del romanzo. Se amate i fantasy ricchi di avventura, azione, colpi di scena, misteri e magia, immergetevi in questa dilogia.




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