mercoledì 4 luglio 2018

RECENSIONE "Il labirinto di fuoco" di Rick Riordan

 





TRAMA

Armato di ukulele e di una logorroica freccia parlante, Lester Papadopoulos, in arte Apollo, non sembra avere molte speranze di riuscire nell'impresa di domare le fiamme di un labirinto infuocato, eppure è l'unico che può tentarla: dovrà attraversare l'abisso più rovente del globo per liberare la Sibilla Eritrea, l'Oracolo che vi è incatenato. Prima, però, sarà costretto ad affrontare Caligola, il terzo e più temibile membro del Triumvirato che ha fatto prigionieri i cinque Oracoli. Dopo aver nominato senatore il suo cavallo, l'imperatore ha ora una nuova e più eccentrica ambizione: diventare dio del sole! E per realizzarla è deciso ad assorbire la forza del titano Helios e la poca essenza immortale rimasta nel povero Lester. Come sempre, il più vanitoso degli olimpi non potrà che confidare nell'aiuto degli amici e arrendersi al destino: per tornare a essere un dio, dovrà accettare la propria imbarazzante umanità!

RECENSIONE

Il labirinto di fuoco è il terzo volume della bellissima serie per ragazzi Le sfide di Apollo. Questa volta ci addentreremo in un labirinto! A differenza dei libri precedenti, questo è davvero pieno di colpi di scena, uno in particolare mi ha spezzato il cuore più volte. Possiamo dire che è un libro intermedio che dà la svolta decisiva alla serie e in cui le vicende diventano più appassionanti. Bene o male il labirinto lo conosciamo e sappiamo che non dobbiamo aspettarci niente di normale da questo luogo quindi non è stato proprio una sorpresa, la novità è rappresentata dal deserto della California. Mi è piaciuto come sfondo per le vicende e mi è piaciuta la vita che l’autore è riuscito ad infondergli! Apollo sta iniziando a diventare un eroe, o almeno la scintilla di ciò che è un eroe. Meg sta scoprendo se stessa pian piano e anche la sua crescita è molto interessante, sta diventando più decisa e consapevole, e anche molto più forte. Gli altri personaggi che meritano di essere nominati sono Grover, Piper e Jason. Grover non lo vedevamo da tantissimo tempo ed è stato davvero divertente vederlo come un satiro adulto che non si fa prendere troppo dalla paura, mentre Jason e Piper… mi hanno lasciata un po’ perplessa e triste a dir la verità, anche se non completamente sorpresa. Loro si comportano davvero come gli adolescenti che sono.

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