lunedì 19 novembre 2018

RECENSIONE "Dita come farfalle" di Rebecca Quasi

Buongiorno lettori, Raffaella ci parla di Dita come farfalle, l'historical romance di Rebecca Quasi uscito oggi con la Dri Editore. In una Londra ottocentesca fatta di obblighi e doveri ci immergiamo nella storia d'amore tra un duca austero e rigido e una duchessa che ribalta i canoni della figura femminile dell'epoca. 


TITOLO: Dita come farfalle
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Rebecca Quasi
DATA D’USCITA: 19 Novembre 2018
EDITORE: Dri Editore
GENERE: historical romance
NARRAZIONEpov femminile e maschile in terza persona
AMBIENTAZIONE: Inghilterra
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Lady Caroline Webster, figlia del duca di Clarendon; James Cavendish, duca di Rothsay.






TRAMA


Londra. 1818.

Per Lady Caroline Webster, figlia del duca di Clarendon, è naturale sposare per convenienza James Cavendish, duca di Rothsay. E non trova nulla di anormale nemmeno nell'essere del tutto ignorata da lui dopo le nozze. Del resto, unico scopo della loro unione è il mantenimento del casato e il concepimento di un erede, obiettivo che richiede sporadica e taciturna applicazione. Il tranquillo menage precipita quando, in seguito a un aborto spontaneo, Caroline scopre che suo marito non è l'uomo freddo e posato che si è sforzato di apparire.

RECENSIONE

Rebecca Quasi è stata una vera scoperta. Con il suo stile raffinato ed elegante consono con il linguaggio dell'epoca regency ci trasporta in una storia fatta di dolore, amore, passione, gelosia e di trasgressione dell'etichetta di quei tempi. La protagonista Lady Caroline Webster è la figlia del duca di Clarendon e come tale è una donna che ha ricevuto un'educazione rigida ed è avvezza a seguire le rigorose regole impostole.
Ma la vera Caroline è una donna diversa, sconosciuta a tutti che quotidianamente indossa una maschera per celare la sua vera lei. La sua vita cambia quando sposa James Cavendish, duca di Rothsay, un uomo austero e perfetto, educato anch'egli a rispettare l'etichetta del tempo, che usa gli sguardi per dire tutto ciò che non riesce a esprimere a parole. Caroline pian piano comincia a cambiare, pagina dopo pagina la vediamo maturare, togliere ogni giorno le maschere che sin da piccina l'hanno obbligata ad indossare. Perché l'etichetta non è solo una maschera, ma è anche sinonimo di aridità, assenze e freddezza, una società che privilegia la forma rispetto alla sostanza; con l'etichetta le famiglie altolocate dell'epoca giustificavano tutto, dimenticavano che sotto quelle maschere c'erano persone vere e soffocavano pian piano la loro essenza, diventando gusci vuoti, aridi e incapaci di provare sentimenti. Caroline ci mostra che le regole vanno infrante una ad una per capire chi siamo e chi vogliamo diventare; lentamente la vediamo emergere ed acquistare forza di fronte agli occhi del misterioso duca Cavendish che rimane incantato dalla sua vera lei, dal suo lato passionale e dalla sua caparbietà che è raro vedere in una donna. Nel romanzo vediamo che anche il duca comincia a cambiare, i suoi occhi intensi e bellissimi cominciano a liberarsi della rigidità che ha indossato per anni e a svelare tutti i suoi profondi segreti che ha celato da troppo tempo. Caroline e James sono due persone così simili che provano lo stesso dolore per un passato infelice ma fortunatamente fianco a fianco capiscono che la loro vita non deve rimanere ferma, deve andare avanti, devo spiccare il volo come persone libere spogliate delle regole di quel tempo. Caroline è un personaggio che mi ha affascinato sin dall'inizio, l'ho ammirata per la sua forza d'animo, per la sua determinazione e per il suo lato passionale. È una donna in cui tutte noi possiamo ritrovarci: donne forti, coraggiose e impavide che non si spaventano di fronte a niente. Rebecca Quasi ha evidenziato la figura di Caroline, l'ha elevata a tal punto da ribaltare i canoni della figura femminile di quel tempo. E io mi sono ritrovata in lei, in quella donna fiera, autentica ed eroina anticonformista. E James, beh che dire di James? Anche lui è affascinante nelle vesti di un uomo rigido ma lo è ancor più quando si spoglia della sua maschera e si rivela per quello che è: un uomo vero, impertinente che possiede quel pizzico di ironia e sfida che affascina il lettore.
Il loro amore nasce come una tempesta violenta, nasce e cresce nei loro cuori senza accorgersi che esiste, lottando contro l'atteso e l'inaspettato, scagliando intorno a sé cuori prigionieri facenti parte di una società che predilige la sostanza e non la forma. La piccola Emma mi ha strinto il cuore, mi ha fatta emozionare e mi ha regalato piccoli attimi di dolcezza. La storia ha un inizio lento ma pian piano comincia ad ingranare e il ritmo diventa sempre più veloce così da spronarci a voler saperne di più dei due protagonisti. Una menzione particolare va al duca Percival Webster che verso la fine della storia ha un lieve e quasi impercettibile cambiamento del suo carattere. Spero tanto che l'autrice scriverà una storia anche su di lui e una storia su di Emma da grande. Complimenti alla casa editrice per aver pubblicato questo piccolo gioiello da gustare pagina dopo pagina. Immergetevi in questa storia d'amore e di rinascita in una Londra ottocentesca piena di doveri e obblighi e in una Inghilterra verdeggiante con i suoi paesaggi spettacolari. 

Raffaella



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