venerdì 4 gennaio 2019

RECENSIONE "La figlia del mercante di fiori" di Kayte Nunn

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de La figlia del mercante di fiori, il romanzo di narrativa di Kayte Nunn uscito ieri con la Newton Compton. In un viaggio tra presente e passato, tra l'Inghilterra, l'Australia e il Cile entriamo nelle storie intrecciate di due donne determinate che compiono un'avventura avvincente e misteriosa.


TITOLO: La figlia del mercante di fiori
TITOLO ORIGINALE: The Botanist's Daughter
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Kayte Nunn
DATA D’USCITA: 3 Gennaio 2019
EDITORE: Newton Compton
GENERE: narrativa contemporanea
NARRAZIONE: pov femminili in terza persona
AMBIENTAZIONE: Australia - Inghilterra - Cile
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Elizabeth Trebithick, figlia di un famoso botanico; Anna Jenkins, donna che trova un dario.




TRAMA

Cornovaglia, 1887. Alla morte del padre, famoso botanico, esperto di piante esotiche, Elizabeth decide di portarne a termine l’ultima importantissima spedizione alla ricerca di una pianta molto rara e velenosa, che tuttavia, se lavorata con estrema cautela, sarebbe in grado di curare ogni male. La attende un lungo e pericoloso viaggio in mare… 
Australia, giorni nostri. Durante i lavori di ristrutturazione nella casa della nonna venuta a mancare, Anna rinviene un cofanetto dall’aria molto antica. All’interno ci sono un diario, un taccuino pieno di disegni di piante, una foto della fine dell’Ottocento, un fiore essiccato e una manciata di semi. Anna riconosce gran parte degli esemplari disegnati, ma non sa a quale specie appartengano i semi. Prova allora a seminarli e al tempo stesso inizia a leggere il diario, che racconta l’avventura di una giovane donna in fuga. Con l’aiuto di esperti botanici cercherà di scoprire la storia rimasta chiusa così tanto tempo nella scatola, e di ripercorrere le vicende di chi ha vissuto molti anni prima di lei, ma la cui esistenza sembra essere indissolubilmente legata alla sua…

RECENSIONE

La figlia del mercante di fiori mi ha affascinato sin dalla prima pagina sia per lo stile scorrevole e magistrale dell’autrice e sia per la storia che racchiude. Il romanzo porta il lettore in un periodo in cui stava prendendo piede lo studio scientifico della botanica. Quando un autore riesce ad appassionare i propri lettori con l’argomento che tratta nella sua storia, vuol dire che è riuscito a scrivere una storia di un certo calibro. Protagoniste di questo romanzo sono due donne determinate amanti della botanica e separate dal tempo.
L’autrice infatti narra di pari passo la storia del passato e la storia del presente. Nell’Inghilterra vittoriana conosciamo Elizabeth, figlia di un importante botanico che viaggia nel mondo per scoprire nuove piante. Dopo la morte del padre, Elizabeth prosegue la sua ricerca in Cile per scoprire e portare al sicuro una preziosa pianta che ha il potere di guarire ma anche di uccidere. Il percorso di Elizabeth è segnato da molte insidie e un’avventura misteriosa e pericolosa cambierà la sua vita. Nell’Australia odierna, invece, conosciamo Anna che dopo la morte dell’amata nonna scopre una misteriosa scatola contenente oggetti, fotografie e disegni di piante. Per Anna, questo sarà il percorso verso la scoperta di sé. Le protagoniste Elizabeth nel passato e Anna nel presente sono intriganti; l’autrice delinea perfettamente queste due donne e ci affascina con le loro storie personali e la loro determinazione nel superare gli ostacoli. Elizabeth è una donna decisa, risoluta, senza paura e soprattutto curiosa di scoprire nuove piante e nuovi profumi. Mi sono immersa completamente nel suo incredibile viaggio per completare la grande ricerca di suo padre. La sua fedele amica Daisy è un personaggio accattivante e fedele che la accompagna nel suo viaggio e che, a mio parere, la si può vedere come una seconda eroina. Anna invece è un personaggio leale e laborioso, non si concede l’opportunità di essere felice fino a quando un mistero di famiglia si impadronisce di lei. Il ritrovamento della scatola misteriosa, l’attenzione per la botanica e la ricerca della pianta miracolosa che contiene la chiave per salvare la vita di molte persone mi hanno intrigata subito.
Ho amato la descrizione dei giardini botanici di Sydney. L’autrice riesce a farci entrare nella storia, a farcela amare, a farci sentire protagonisti e a farci sentire gli odori dei fiori e delle piante. Raccontato dai pov alternati di Elizabeth e Anna, le storie delle due si intrecciano perfettamente l’una con l’altra. Potrebbero essere donne completamente diverse che vivono in tempi diversi, ma il loro senso di avventura è lo stesso. L’autrice ha inserito tanti dettagli riguardanti l’arte della botanica, sulle piante raffigurate, sui loro usi, sui loro benefici e sui loro pericoli. L’ambientazione in Cile, in Australia e in Inghilterra hanno reso ancora più coinvolgente la storia. Un mistero di famiglia affascinante e senza tempo attende il lettore in un viaggio avvincente di amore e speranza tra passato e presente. Sono affascinata da come l’autrice è riuscita a focalizzare l’attenzione sul mistero familiare e sul viaggio di Anna per ridefinire la propria vita, piuttosto che incentrarla sull’amore.

Raffaella



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