sabato 23 febbraio 2019

RECENSIONE "Aquila ebrea" di Sebastian Hidalgo




TITOLO: Aquila ebrea
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Sebastian Hidalgo
DATA D’USCITA: 1 Febbraio 2019
EDITORE: WritersEditor
GENERE: narrativa storica
NARRAZIONE: pov vari in terza persona
AMBIENTAZIONE: Polonia - Germania
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTA: Klara Bergmann, ex giornalista di origini ebree.



TRAMA

Klara Bergmann, ex giornalista ebrea, nascosta dietro una libreria è costretta a vedere uccidere a sangue freddo suo nonno per mano di un soldato nazista. Da quel momento in poi per la giovane donna inizia un'odissea che la porterà, grazie all'aiuto della famiglia Klein, ad attraversare la Germania per rifugiarsi a Varsavia. Ma ben presto la tranquillità svanisce. L'ombra del nazismo incombe su tutta l'Europa, e Klara non è al sicuro. Sola e costretta nuovamente a fuggire in un mondo dilaniato dalla guerra, riuscirà a trovare la salvezza?

RECENSIONE

Le storie ambientate durante la Seconda guerra mondiale sono da sempre le mie preferite non solo perché racchiudono tutta la sofferenza, la crudeltà umana e le vite spezzate di milioni e milioni di innocenti, ma anche perché con queste storie si ricorda ciò che è stato e che non si dovrebbe più ripetere. Sebastian Hidalgo con la sua penna abile ci narra una storia vera, crudele, forte, potente che scava nella parte psicologica degli esseri umani, nella parte più marcia e oscura del nostro animo ma anche nella voglia di sopravvivere, di combattere e lottare fino alla fine. Non è una storia semplice da digerire come non lo sono tutte le storie che trattano un tema come la guerra, della brutalità dei nazisti e dell’orrore di una guerra ingiusta ma posso dirvi che vale la pena di leggere questo romanzo dalla prima fino all’ultima pagina perché è uno dei romanzi più in rilievo nel suo genere tra i tanti pubblicati fino ad ora. Klara Bergmann rappresenta una protagonista che non si arrende mai, dopo aver visto la spietatezza e la disumanità dei nazisti che ammazzavano suo nonno davanti ai suoi occhi, è decisa a fuggire, a fare di tutto per sopravvivere, ma con la guerra in arrivo nessun posto è sicuro, né lei e né tutti gli ebrei si trovano al sicuro. È costantemente in pericolo, rischia in ogni momento di essere catturata e deportata. Inizia così una corsa contro il tempo dalla Germania fino a Varsavia, un viaggio di insidie che metterà a dura prova la sua tenacia. Klara è una delle eroine più forti e senza paura che abbia mai letto. È incredibilmente coraggiosa e altruista, ha paura ma non si arrende mai, non si lascia mai scoraggiare neanche di fronte al pericolo. Dalla parte opposta l’autore ci mostra il vero volto della crudeltà attraverso gli occhi e l’anima di Johannes Neumann, un soldato di alto rango delle SS. Vedremo la sua ferocia, le sue azioni malvage ma anche una lieve sfumatura di umanità nel suo cuore che lui cerca di sopprimere per dare spazio a quella disumana e crudele. Il libro di Sebastian Hidalgo non è un romanzo semplice, non è una di quelle storie banali che siamo abituati a leggere. Mi sono innamorata di ogni singola parola che l’autore ha scritto, del suo stile magistrale, scorrevole e coinvolgente e delle sue parole ora crude e sprezzanti, ora di speranza e di forza. Per tutta la lettura sono stata arrabbiata, confusa, disgustata dalla crudeltà dei nazisti, avrei voluto aiutare Klara a salvarsi. Ho ritrovato amore, coraggio e perseveranza nelle persone che hanno cercato di fare la differenza in un mondo che non potevano comprendere. Ho trovato la speranza, la voglia di non arrendersi mai, di lottare. La seconda guerra mondiale è un tassello di storia da non dimenticare mai perché siamo così maledettamente vicini a ripeterlo ancora una volta per le azioni crudeli e per l'odio che proviamo.

Raffaella



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