venerdì 15 febbraio 2019

RECENSIONE "L'uomo che non c'era" di Erin E. Keller

Buongiorno lettori, Lara ci parla de L'uomo che non c'era, il romanzo noir di Erin E. Keller uscito ieri con Triskell Edizioni. Un noir affascinante ambientato nei bui anni venti. Una Chicago fumosa avvolge i protagonisti tra ombre e luci.


TITOLO: L'uomo che non c'era
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Erin E. Keller
DATA D’USCITA: 14 Febbraio 2019
EDITORE: Triskell Edizioni
GENERE: noir
NARRAZIONE: pov maschile in terza persona
AMBIENTAZIONE: Chicago
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Jimmy, gangster; Henry, boss; Martin, prostituto; David, detective.



TRAMA

Jimmy O’Brien non ha avuto una vita facile. Nato in una famiglia molto povera e picchiato quotidianamente dal padre violento, da ragazzino riesce a scappare a morte certa piombando letteralmente tra le mani di George Finn, boss irlandese di Chicago, braccio destro di Bugs Moran, famoso rivale di Al Capone. Da quel momento in poi, Jimmy entra a far parte di un mondo fatto di violenza e cieca fedeltà al capo. Jimmy è abituato a non esternare i propri sentimenti, l’ha imparato fin da bambino. Ma la vicinanza con il figlio di George, Henry, gli rende la vita difficile e ancora più tormentata. L’incontro con un ragazzo di strada, poi, complica ulteriormente le cose, soprattutto quando proprio Henry decide inspiegabilmente di ospitarlo nella sua villa. Il Natale è ormai alle porte, e l’arrivo imminente di un carico di alcolici dall’Europa potrebbe essere l’occasione tanto attesa dal clan Moran per avere la meglio su Capone. Per assicurarsi che tutto vada per il meglio, Jimmy si affida a un poliziotto che ha sempre ricattato dopo averlo incontrato in un locale per omosessuali, David Sheena. David è luce, tanto quanto Jimmy è ombra. In un mondo in bianco e nero, dove non c’è spazio per le debolezze, Jimmy si troverà a dover lottare per la propria vita e per quella delle persone a cui tiene, cercando di tenere a bada ciò che si agita nel suo petto e che non avrebbe mai pensato che potesse farlo sentire così vivo.

RECENSIONE

Nota Autrice: La strage di San Valentino è un fatto realmente accaduto il 14 febbraio del 1929, ed è stato l’evento di sangue che ha segnato la caduta degli irlandesi di Bugs Moran a favore del più potente clan di Al Capone. Uno dei colpi più duri subiti da un clan mafioso.

Ho una vera passione per i noir, li trovo stilosi e con quelle atmosfere fumose che avvolgono l'ambiente e i personaggi creando luci ed ombre non definite, una fumosità che rende un buon noir ai miei occhi irresistibile ed affascinante. In L'uomo che non c'era non solo ho trovato queste caratteristiche ma anche l'accuratezza del periodo storico in cui è ambientata, Chicago a cavallo degli anni venti-trenta, una città in mano a due clan rivali, al centro della guerra di potere e sangue tra gli Irlandesi ed il potente Al Capone.
Solo per questo e per la bellezza dello stile dell'autrice questa storia varrebbe la pena di essere letta ma a rendere questo libro ai miei occhi perfetto sono i personaggi, la loro caratterizzazione eccellente e come il loro esistere ed agire viaggia di pari passo con il cambiamento non solo degli eventi ma soprattutto in loro stessi. Jimmy è la voce narrante, in modo intimo ci trasporta nella sua vita, racconta il suo passato attraverso i ricordi di un'infanzia sofferta e rubata, non mostra sentimenti e debolezze, è emotivamente sterile e va bene così perché il mondo in cui vive è pericolo e crudeltà, la sua vita programmata per proteggere ed essere fedele al suo boss verso cui ha sentimenti contrastanti e ricordi dolorosi. Jimmy è un'ombra, freddo e controllato da una vita ma un'inquietudine inizia a strisciare sotto la sua pelle, qualcosa sta cambiando in quei tempi bui a Chicago e qualcosa di più grande sta per stravolgere il suo io più intimo. Henry è il freddo folle instabile capo di Jimmy, colui che è stato odio e amore, passione inconfessabile e indifferenza dolorosa, passato da dimenticare e presente che potrebbe mettere a rischio tutte le loro vite. Il rapporto tra i due è avvolto da recriminazioni e segreti, è instabile ma mai precario perché oltre la fedeltà cieca qualcosa di più intimo unisce i due uomini.
In contrapposizione all'oscurità dei due Martin e David che sono la luce, quasi la voce di una coscienza persa, sono sentimento puro e calore, sono la speranza per due anime non del tutto perse. Assolutamente perfetto l'equilibrio tra gli eventi di azione e pericolo e le interazioni tra tutti i personaggi, i momenti di intimità sono dolci e sensuali, le confessioni ed i dialoghi commoventi. L'evoluzione è travolgente e fa tremare e sperare nello stesso tempo. Nulla è scontato e ogni gesto e parola è atto a condurre il lettore verso un futuro che sembra già inesorabilmente segnato ma dando speranza per questi uomini, per le loro vite ma soprattutto per i loro cuori. È un noir davvero pregevole, accurato e ben costruito ma sono le luci ed ombre dei protagonisti che conquistano totalmente, facendo innamorare di tutti loro e instillando la voglia di avere in futuro ancora qualcosa di loro, di uno in particolare: Henry che merita la sua storia, merita di essere raccontato in ogni sfumatura possibile e di essere amato ancora di più se possibile.


Lara



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