martedì 12 marzo 2019

RECENSIONE "Credevo fosse amore" di Silvia Bonizzi

Buona sera lettori, Angela ci parla di Credevo fosse amore, il nuovo romanzo di Silvia Bonizzi uscito oggi in self. Questa è la storia di una donna che credeva di avere tutto nella vita, ma che da un giorno dall’altro con la scusa dell’amore, tutto cambia. Ma poi arriva lui e allora nessuna certezza sarà più tale.

TITOLO: Credevo fosse amore
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Silvia Bonizzi
DATA D’USCITA: 12 Marzo 2019
EDITORE: self publishing
GENERE: rosa contemporaneo
NARRAZIONE: pov femminile e maschile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Italia
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Lia, donna dall'anima spezzata; Lui, uomo che colora la vita di Lia.




TRAMA


Lei si chiama Lia e ha lo sguardo spezzato, stanco e triste di chi nasconde un vuoto. Cela il colore vivo dei suoi occhi sotto un velo di malinconia. Ma io l’ho vista sorridere, ho visto quegli occhi tornare a brillare e il suo cuore alleggerirsi. No, lei non è una donna come tutte le altre, è il respiro nel quale vorrei perdermi, è il battito che vorrei afferrare e confondere con il mio, è il corpo perfetto e il volto bellissimo di chi porta sul petto il peso di un presente ingombrante. Io sono l’altro. Sono l’uomo che non può scegliere, ma sono anche l’unico in grado di ricostruire i suoi sorrisi distrutti, regalarle il sole in una giornata di pioggia e di stringerle la mano quando il mondo sembra investirla. Non posso prenderla. Non posso toccarla. Non posso raggiungerla. Eppure le mie mani la cercano e i nostri sguardi si scontrano per esplodere come fuochi d’artificio nel cielo più buio. Voglio colorare le sue notti, voglio spazzare via le nuvole con la forza del mio cuore, della mia anima, dei miei respiri. Voglio trattenerla nei miei abbracci e scaldarla durante i lunghi inverni. Voglio la mia splendida creatura. Non sono un angelo, ma so alleviare le sue ferite. Non sono perfetto, ma lo divento nell’istante in cui le sue dita si intrecciano alle mie. Lei non lo sa, ma quello sguardo spento quando si scontra con il mio diviene vivo, intenso, palpitante. Perché quello sguardo, dal nostro primo incontro, mi appartiene.

RECENSIONE


L'amore è il sentimento più nobile che un essere umano possa provare, ma quando esso diventa morboso non è più amore e nemmeno odio, ma è quel lato che lo sta oscurando, è ossessione. Lia è una donna che crede di avere ottenuto ogni cosa dalla vita e si sente appagata.
Però nell'ultimo periodo qualcosa cambia, la sua vita non è più quella che crede di avere. Una nube nera continua ad entrare e uscire, cogliendola sempre di sorpresa. Una sorpresa agghiacciante. Poi come un arcobaleno pieno di colori nella vita di Lia entra lui, un uomo che la destabilizza, perché non è il periodo giusto, con lui si sente la vera Lia e torna a respirare. Ma ciò è sbagliato perché quelle nubi nere che sono entrare nella vita di lei, non fanno altro che confonderla. Ma sarà Lia che dovrà capire i propri sentimenti, dovrà trovare la forza di lottare e quella di non lasciarsi scappare il respiro che ha ritrovato attraverso quel uomo che l'ha salvata. Fin da subito avevo intuito che questo romanzo avrebbe trattato un argomento molto serio e importante che mi tocca profondamente. Ero così piena di ansia e paura perché questo tema personalmente lo trovo troppo difficile da digerire, ma è giusto parlarne, è giusto far sapere e quest'autrice è stata bravissima a gestire ogni cosa. Ha cercato lei stessa di capire come le persone si comportano in una situazione tanto difficile e di conseguenza ha cercato di dare a noi lettori una storia degna di essere vissuta. Tutto è narrato in prima persona da Lia e dal suo lui, non voglio svelare il suo nome, ma molte sicuramente lo sanno già. La lettura è molto coinvolgente e di conseguenza anche scorrevole. Ammiro molto Silvia che ha deciso di ambientare la sua storia in Italia, descrivendo bene i luoghi. Lia è un personaggio che sarà difficile da capire, perché bisogna andare oltre i propri pensieri e i propri pregiudizi.
Molte volte non sono stata d’accordo con quello che lei ha compiuto, detto o pensato, altre volte avrei voluto abbracciarla e altre volte ancora dirle che è una grande donna. Io stessa sono stata in difficoltà a capirla, ma bisogna liberare la mente da altri pensieri. Il personaggio invece che ho amato totalmente è il lui di Lia. Un personaggio maschile che secondo me rientra nella perfezione, insieme alle sue imperfezioni. Nonostante abbia avuto dei comportamenti strani, d’altra parte con Lia è stato proprio un principe azzurro: premuroso, dolce, romantico, passionale, un amico, un amante e un sostenitore troppo prezioso. Il finale arriva proprio come un sole dopo la tempesta. Consiglio questo libro a tutte le lettrici che vogliono vivere una storia che racconta la realtà di molte donne, donne che lottano ogni giorno nella vita e donne che danno tutte se stesse per amore.

Angela



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