sabato 23 marzo 2019

RECENSIONE "Il filo rosso del destino" di Mia Another

Buon pomeriggio lettori, Raffaella ci parla de Il filo rosso del destino, il nuovo romanzo rosa di Mia Another uscito due giorni fa in self. Credete nella leggenda del filo rosso del destino? L'autrice torna con una storia intensa e profonda di due anime destinate ad unirsi per sempre.


TITOLO: Il filo rosso del destino
SERIE: autoconclusivo
AUTORE: Mia Another
DATA D’USCITA: 21 Marzo 2019
EDITORE: self publishing
GENERE: rosa contemporaneo
NARRAZIONE: pov maschili e femminile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Tokyo
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Isabel, ragazza innamorata dell'arte; Tyler, fidanzato di Isabel; Ryuu, migliore amico di Tyler e ragazzo enigmatico.





TRAMA

Secondo un’antica leggenda, ogni persona è legata alla propria anima gemella attraverso un invisibile filo rosso. Non importa dove e quando, se è giusto o sbagliato, se lo vogliano o no: esse sono destinate a incontrarsi. Quando Isabel è partita per Tokyo, si è portata dietro una valigia piena di determinazione e di fogli bianchi da riempire con i suoi disegni. Con le mani sporche di grafite e la testa fra i libri, ha iniziato a studiare arte in una delle accademie più prestigiose del mondo. Nello schematico caos della sua nuova routine da studentessa, non avrebbe mai immaginato di poter trovare l’amore. Ty è dolce, premuroso e passionale, un fidanzato modello. Sarebbe una follia rischiare di perderlo. Sarebbe una follia anche solo pensarlo. Sarebbe come squarciare la tela di un quadro perfetto. Ma se ci fosse qualcosa di tremendamente affascinante, dietro a quella tela? Ryuu porta con sé il buio e la calma di un lago ghiacciato. Nei suoi occhi neri c'è un abisso impenetrabile, è solitario, cupo, inflessibile, non sorride mai. Ma Ryuu possiede qualcosa che Isabel desidera ardentemente. Padroneggia un'arte antica che la ossessiona, che non la fa dormire la notte, che cerca di riprodurre nei suoi disegni e che risveglia il lato più intenso e oscuro della sua ispirazione. Quello che sta per fare è sbagliato, immorale, inaccettabile. È crudele. Tre persone, tre vite, tre fili rossi si intrecciano nella corda tesa del destino.

RECENSIONE


Conoscete la leggenda del filo rosso? Secondo questa credenza che ha antiche origini orientali, le anime gemelle sono legate da sempre e per sempre da un filo sottilissimo. Il filo è il simbolo del destino che unisce in maniera indissolubile due persone e può essere in certi casi molto lungo, simbolo delle difficoltà che posso minare un rapporto e renderlo complicato. Ma le due anime legate da questo filo sono destinate a ricongiungersi prima o poi e a districare quel groviglio.
Sono da sempre affascinata dalle leggende, soprattutto se orientali e credo che queste siano state create da saggi anziani e tramandate di generazione in generazione fino a giungere a noi per trasmetterci un significato vero e profondo, fondamentale per la vita. Con ogni nuova storia Mia Another mi stupisce e mi affascina sempre di più con il suo stile curato, coinvolgente e intenso in grado di regalare emozioni, di far battere il cuore e di farci innamorare dei suoi personaggi. La storia mi ha rapita fin dalla prima pagina e più leggevo e più mi innamoravo della storia. Questo romanzo mi ha catapultato in luoghi lontani ed affascinanti, mi ha portato nelle strade di Tokyo ad ammirare la bellezza di questa città caotica dove si intrecciano le vite di migliaia di persone, la meraviglia dei ciliegi in fiori e il loro profumo, i rumori di ogni tipo che ci fanno sentire la vita che si muove e non si ferma mai. Mi sono innamorata di questa città solo leggendo, sfogliando quelle pagine in cui si avverte l’amore dell’autrice verso quella città che l’ha rapita e incantata, una città che rispetta ancora i rigidi cerimoniali, gli inchini convenzionali, che ospita e che vediamo incantare e al tempo stesso impaurire la protagonista Isabel. Isabel è entrata nel mio cuore dalla sua prima comparsa con i suoi silenzi che racchiudono tante parole, la sua forte personalità e la sua determinazione nel voler diventare una talentosa fumettista. Disegnare è tutto ciò che le dona felicità, che la fa sentire viva e che trasmette ciò che lei non riesce ad esprimere a parole. La matita sembra essere il prolungamento del suo cuore, le sue mani macchiate di grafite rappresentano la sua passione per il disegno. La sua vita cambia quando incontra Tyler e Ryuu, due migliori amici che sono da sempre opposti e da cui è subito attratta. Tyler è uno studente di medicina, dedito allo studio e alla disciplina delle arti marziali, sicuro e determinato in tutto ciò che fa, gentile e premuroso; Ryuu, anch’esso studente dell’Università imperiale di Tokyo, è un ragazzo intrigante, affascinante, veniamo rapiti dalla sua aura magnetica, dal suo sguardo sfuggente e dai suoi gusti un po’ particolari che attrarrà non solo Isabel ma anche noi che leggiamo la loro storia.
Attraverso la narrazione in prima persona scopriamo i desideri nascosti, i pensieri e le emozioni di questi tre personaggi che ci trasportano nelle strade di Tokyo, che ci donano emozioni e che ci fanno vivere un viaggio non solo fisico ma anche interiore attraverso le loro paure, i loro dubbi, le loro scelte. Ho amato l’attenzione che l’autrice presta ai dettagli, alle descrizioni, alle tradizioni orientali, cosa assai rara in un romanzo. Questi sono i particolari che mi affascinano e che mi fanno amare ancora di più la storia. E poi c’è quell’erotismo sottile che non cade nella fantasia, né nell’assurdo e né nella depravazione: l’autrice riesce a distinguere il BDSM dal kinbaku, una disciplina giapponese che consiste nel legare la donna con delle corde e che racchiude il legame tra due persone, tra corpo e spiritualità, tra piacere e dolore, tra languore e dolcezza. Un complimento speciale va all’autrice che storia dopo storia non smette mai di regalarci emozioni e di farci conoscere personaggi che con i loro silenzi e i loro gesti donano molto più delle parole.

Raffaella





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