venerdì 15 marzo 2019

RECENSIONE "L'ultima corsa della notte" di Cristina Origone




TITOLO: L'ultima corsa della notte
SERIE: #4 Le quattro stagioni del giallo, autoconclusivo
AUTORE: Cristina Origone
DATA D’USCITA: 15 Marzo 2019
EDITORE: self publishing
GENERE: giallo
NARRAZIONE: pov maschile in prima persona
AMBIENTAZIONE: Genova
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Enzo, padre.



TRAMA

Può una sola notte cambiare il resto della tua vita?
Enzo sta guidando il taxi, è l’ultima corsa della notte e l’ultimo giorno di lavoro: dopo aver trascorso più di quarant’anni fra le vie di Genova, ha deciso di andare in pensione e dedicarsi ad Adelina, la sua adorata moglie. Ma l’imprevisto è dietro l’angolo: quando è in prossimità del garage della sua abitazione, all’improvviso, un ragazzo sbuca nella notte e attraversa la strada.
Enzo frena di colpo e riesce a evitare l’impatto ma quando scende dal taxi, e riconosce il ragazzo, la sua vita cambierà per sempre.
“L’ultima corsa della notte” è un racconto drammatico, dove il destino mette a confronto un padre con il figlio criminale, e la speranza con la disperazione di un uomo che non sa come salvare ciò che ha di più caro.


RECENSIONE

Ho sempre adorato Cristina Origone per la sua bravura nel saper spaziare da un genere all’altro con una semplicità e una maestria unica. La apprezzo molto anche per il suo dilettarsi nel genere giallo, un genere assai raro ma che riesce ad appassionare i più accaniti. In questo breve racconto che si legge in un quarto d’ora l’autrice delinea in poche pagine la figura di Enzo, un tassista che durante l’ultimo giorno di lavoro si trova di fronte alla persona che negli ultimi anni ha cambiato in negativo la sua vita: suo figlio. L’autrice ci parla dell’amore incondizionato dei genitori verso i figli, di cosa ogni genitore è disposto a fare per i suoi figli e ciò che i figli non sono in grado di dare ai genitori, delle strade sbagliate che prendono e di tutto il dolore che sono in grado di causare. L’autrice mette di fronte padre e figlio, due persone completamente diverse: il primo che dopo i sacrifici di una vita e dopo aver cresciuto e insegnato il bene al figlio, si ritrova a perderlo; il secondo invece, che dopo aver ricevuto l’affetto dai genitori e tutto ciò che loro potevano donargli, si ritrova a prendere strade sbagliate e a compiere scelte sbagliate fino a perdere se stesso. Genitori e figli sono da sempre in continua lotta, il loro è da sempre un rapporto difficile che attraversa generazione dopo generazione. L’autrice è stata bravissima nel delineare a livello psicologico in poche pagine queste due figure e il loro sempre difficile rapporto condendo il tutto con qualche sfumatura di giallo che rende la vicenda ancora più intricata. Adoro la mente diabolica di Cristina Origone che è sempre in grado di partorire storie contorte che scavano nella mente umana e amo la sua maestria di celare la verità al lettore portandolo sulla strada opposta a quella a cui lei vuole farci arrivare. 

Raffaella


1 commento: