sabato 4 maggio 2019

RECENSIONE "Resti perfetti" di Helen Fields

Buon pomeriggio, Lara ci parla di Resti perfetti, il primo volume thriller della serie D.I. Callanach di Helen Fields uscito due giorni fa con la Newton Compton. Un omicidio efferato, una mente geniale e ingannevole. Il primo caso dell'ispettore Callanach ad Edimburgo apre una nuova serie investigativa.



TITOLO: Resti perfetti
TITOLO ORIGINALE: Perfect Remains
SERIE: #1 D.I. Callanach
AUTORE: Helen Fields
DATA D’USCITA: 2 Maggio 2019
EDITORE: Newton Compton
GENERE: thriller
NARRAZIONE: pov alternati in seconda persona
AMBIENTAZIONE: Edimburgo
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTI: Callanach, ispettore.




TRAMA

Tra le remote montagne delle Highlands, il corpo di Elaine Buxton sta bruciando. Tutto quello che rimarrà per identificare la donna, un brillante avvocato scozzese, sono i suoi denti e un frammento di vestiario. Intanto, nella stanza nascosta sul retro di una casa di Edimburgo, la vera Elaine Buxton urla nel buio. L’ispettore Luc Callanach ha appena messo piede nel suo nuovo ufficio e subito il caso di una donna scomparsa si trasforma in un’indagine per omicidio. Dopo aver lasciato una promettente carriera all’Interpol, Callanach è impaziente di mettersi alla prova con la sua nuova squadra. Ma l’indagine che lo aspetta è molto diversa da qualunque sfida abbia mai affrontato prima d’ora, perché l’assassino ha coperto le sue tracce con cura meticolosa. Quando un’altra donna di successo viene rapita, è chiaro che si tratta di una disperata corsa contro il tempo per impedire al gioco perverso di una mente criminale di mietere altre vittime.

RECENSIONE

Oggi parliamo del primo libro di una serie poliziesca thriller, ambientata ad Edimburgo con protagonista un ispettore franco-scozzese trasferito dall interpol di Lione al commissariato di Edimburgo. Leggendo la trama mi aspettavo un thriller decisamente diverso e anche l'inizio cruento e macabro con il killer meticoloso e freddo in piena attività, mi aveva fatto ben sperare e galvanizzare. 
Fin da subito ci si accorge che non è un thriller incentrato sul capire e scoprire l'assassino, perché uno dei punti di vista è proprio quello del killer di cui conosciamo nome, lavoro e vita, seguiamo le dinamiche delle sue azioni parallelamente a quelle del commissario Callanach. Non voglio svelarvi nulla del killer perché già l'essere uno dei protagonisti, per me, toglie un po’ di quell'aspettativa e curiosità che tanto mi piace nel genere. Sicuramente è interessante averlo a portata di mano e seguire la sua vita, la sua mente folle e ciò che sta attuando, ma per me manca qualcosa nella caratterizzazione. Sicuramente è pazzo, meticoloso e sì, è geniale, ma non c'è stata da parte mia una vera immersione nella sua follia, ci sono sprazzi di tante cose sia del suo background familiare sia del suo presente ma non ho trovato nulla di più profondo che definisca la giustificazione della sua follia. L'ispettore Callanach si trova appena trasferito non solo nella difficoltà di ambientarsi in un nuovo posto di lavoro in un nuovo paese, ma anche davanti ad un caso difficile, impossibile da risolvere. La personalità dell'ispettore è particolarmente scontrosa e non facile, si porta dietro stress e ansia dovuto a un segreto che verrà svelato durante l'evolversi della trama, ha un background particolare che non lo aiuta nei rapporti con gli altri. Mi sono trovata a leggere una storia completamente diversa da quello che mi aspettavo, l'inizio è molto intrigante e appassionante ma durante l'evoluzione degli eventi ci si perde in tante sotto-trame, alcune interessanti, altre secondo me un po’ inutili, vuoi lo stile frammentato e non armonico, vuoi la lentezza e la legnosità ho fatto difficoltà a non annoiarmi e ad arrivare al punto in cui qualcosa si smuove e la storia trova più slancio, praticamente alla fine. Ci sono tanti personaggi e le interazioni tra loro sono forse la cosa più vivace ed interessante, le indagini sono praticamente in stallo, non ci sono evoluzioni, si gira a vuoto e le interferenze nel commissariato non aiutano. I rapporti personali con le varie caratteristiche dei personaggi e le coincidenze che accadono sono i fulcro di tutta la storia, le procedure poliziesche sono meccaniche e poco coinvolgenti.
Per la prima volta credo di aver trovato più spessore e interesse nei personaggi secondari, in questo caso personaggi femminili, che nei protagonisti effettivi. È stato come guardare un telefilm dove tutto è raccontato e mostrato, dove un distretto si impelaga in rapporti e liti, le indagini non sono più il punto focale e altre indagini creano collaborazioni e raccontano diverse sotto-trame. Ad un certo punto tutto si blocca e l'indagine principale perde verve, si aspetta fino a quando la risoluzione del tutto arriva da una serie di coincidenze e di intrecci tra personaggi più che lo scoprire realmente un indizio o le doti dei poliziotti. È sicuramente una storia interessante che appassionerà molti lettori ma per me, ad un certo punto, perde il mordente. Nei prossimi volumi scopriremo l'evoluzione di questo commissario e dei suoi colleghi, vivremo altri crimini efferati e si salderanno i rapporti tra colleghi. Naturalmente queste sono le mie personali opinioni e vi esorto a leggerlo per farvene delle vostre, soprattutto se vi piacciono i polizieschi procedurali.

Lara



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