mercoledì 5 giugno 2019

RECENSIONE "Dall'odio all'amore" di A.M. Hargrove

Buona sera lettori, Lara ci parla di Dall'odio all'amore, il primo volume della serie West Brothers di A.M. Hargrove uscito qualche giorno fa con Newton Compton. Un rosa romantico per l'inizio di una nuova serie della Hargrove.


TITOLO: Dall'odio all'amore
TITOLO ORIGINALE: From Ashes to Flames
SERIE: #1 West Brothers
AUTORE: A.M. Hargrove
DATA D’USCITA: 28 Maggio 2019
EDITORE: Newton Compton
GENERE: rosa contemporaneo
NARRAZIONE: pov maschile e femminile in prima persona
AMBIENTAZIONE: America
FINALE: no cliffhanger
PROTAGONISTIGreyson, cardiologo; Marin, babysitter.




TRAMA

Erano passati solo cinque minuti da quando ero stata assunta per occuparmi dei suoi figli, e già odiavo Greydon West. Non riuscivo a capire perché avesse mai voluto avere dei bambini. Uno scorbutico padre single che non sembrava nemmeno conoscere il significato della parola divertimento. L’unica cosa a cui il mio serissimo, affascinante capo mostrava affetto, erano i suoi maledetti fogli di calcolo. Ma per qualche ragione, le sue maniere intransigenti mi affascinavano. Sapevo che sotto la sua scorza dura era nascosto qualcosa. E così, ho cercato la chiave per capire chi fosse davvero Mister West. E ho cominciato a pensare a lui ogni notte, facendo del mio meglio per nascondere di giorno i sogni che avvenivano nella mia testa. Ma poi ci siamo baciati. È stato come superare l’ultimo confine prima dell’ignoto. Perché sapevo che dal momento in cui le nostre labbra si fossero sfiorate, non sarebbe più stato possibile tornare indietro. Un incendio mi è divampato nel cuore e so di non avere il minimo potere di spegnerlo.


RECENSIONE

Trasportata da grande entusiasmo ho iniziato la lettura ma qualcosa fin dalle prime pagine mi ha fatto suonare un campanello d'allarme. L'entusiasmo è scemato lasciando il posto ad un occhio attento e ad un pensiero confuso. Ma andiamo con ordine.
Questa è la storia di una ragazza che dopo diverse delusioni lavorative e sentimentali, dopo un periodo di ribellione nei confronti della vita si ritrova a fare la babysitter e nonostante non sia per nulla portata ad aver a che fare con dei bambini piccoli, da subito instaura con loro un legame particolare. Grey è un cardiologo e subito veniamo a scoprire cosa accade alla sua vita e come essa venga totalmente stravolta: il dolore, la rabbia e la delusione lo portano a dedicare il suo tempo solo al lavoro trascurando completamente i suoi figli. Tra Grey e Marin inizia una convivenza forzata con battibecchi e liti, momenti familiari dove i figli predominano la scena e sono fonte di ulteriore attrito tra un padre egoista ed una babysitter che non si fa mettere i piedi in testa e non le manda a dire, avvicinamenti e prese di coscienza fino a passare dall'odio all'amore. Di solito quando recensisco parlo dei protagonisti e le loro caratteristiche, delle emozioni suscitate o meno, dei pregi o mancanze strutturali dello stile, insomma nel mio piccolo cerco di dare un quadro completo quanto più obiettivo possibile, chi mi conosce sa che non giudico mai le scelte sull'evoluzione narrativa o in base a simpatia, antipatia protagonisti né tanto meno su cosa avrei preferito leggere in una determinata storia. In questo caso sono costretta a dire che non mi è possibile dare un giudizio globale sulla storia scritta dalla Hargrove perché la traduzione totalmente letterale e la mancanza di una buona trasposizione italiana non solo mi hanno reso poco piacevole la lettura, ma hanno fatto in modo di rendere i dialoghi tutti uguali, piatti e in molti momenti irritanti.
L'autrice attraverso i dialoghi arguti a tratti irriverenti e divertenti, attraverso le interazioni serrate è bravissima nel delineare i suoi protagonisti, qui purtroppo per le motivazioni che ho detto questo non avviene, anzi vengono penalizzati, persino ridicolizzati. Ci sono innumerevoli termini che variano dal linguaggio gergale a quello obsoleto e non in uso nella lingua corrente, tutto il libro è frammentato con punti o virgole che tolgono fluidità ed armonia. Protagonisti e interazioni, evoluzione narrativa e tutta la storia in sé è stata penalizzata da una pessima traduzione e nessuna cura del testo. Troppo spesso diamo per scontato una perfetta trasposizione italiana quando leggiamo libri stranieri perfetti sotto tutti i punti di vista ma ci dovremmo ricordare che la lingua inglese non è come la nostra, che quello che funziona in inglese in italiano è un orrore, che il lavoro che c'è dietro per darci la perfezione e farci amare storie ed autrici è veramente tanto e forse neanche lo apprezziamo o ci facciamo caso.

Lara





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